Vita di città
I sindacati chiedono chiusure nei giorni del 25 aprile e 1° maggio in Puglia
"Aperture potrebbero innescare un ulteriore aumento dei contagi, rallentando significativamente le condizioni per la riapertura complessiva"
Andria - lunedì 19 aprile 2021
17.16
In una lettera inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, i segretari generali di Cgil Cisl Uil Puglia, Pino Gesmundo, Antonio Castellucci, Franco Busto, e di federazione Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UilTucs, Barbara Neglia, Antonio Arcadio, Giuseppe Zimmari, hanno chiesto la chiusura delle attività di vendita anche di generi alimentari nelle giornate del 25 aprile e del 1 maggio.
Nella missiva i sindacati si dicono "preoccupati che l'apertura delle attività commerciali durante le festività, comprese quelle di generi alimentari, possa costituire un ulteriore momento di criticità ed innescare un ulteriore aumento dei contagi, rallentando significativamente le condizioni per la riapertura complessiva di tutte le attività e, con essa, la tanto agognata ripresa economica". I sindacati motivano la richiesta "considerato il perdurare dell'emergenza sanitaria nella nostra regione e l'alto rischio di contagio nonostante le restrizioni disposte dal Governo e l'impegno delle istituzioni locali sul contingentamento e sul piano vaccinale" e "tenuto conto che le attività commerciali sono luoghi di possibili assembramenti, in alcuni casi a causa del mancato rispetto dei protocolli di sicurezza, e rappresentano molto spesso opportunità di elusione dei provvedimenti limitativi alla mobilità posti in atto".
Nella missiva i sindacati si dicono "preoccupati che l'apertura delle attività commerciali durante le festività, comprese quelle di generi alimentari, possa costituire un ulteriore momento di criticità ed innescare un ulteriore aumento dei contagi, rallentando significativamente le condizioni per la riapertura complessiva di tutte le attività e, con essa, la tanto agognata ripresa economica". I sindacati motivano la richiesta "considerato il perdurare dell'emergenza sanitaria nella nostra regione e l'alto rischio di contagio nonostante le restrizioni disposte dal Governo e l'impegno delle istituzioni locali sul contingentamento e sul piano vaccinale" e "tenuto conto che le attività commerciali sono luoghi di possibili assembramenti, in alcuni casi a causa del mancato rispetto dei protocolli di sicurezza, e rappresentano molto spesso opportunità di elusione dei provvedimenti limitativi alla mobilità posti in atto".