Vita di città
"I menù di Cicetta" nel segno della solidarietà e del vivere sano
Presentazione del quarto Cicettario della food blogger Annamaria Ieva, in arte Cicetta
Andria - martedì 24 ottobre 2017
14.40
Nel Chiostro di San Francesco di Andria sabato pomeriggio, 21 ottobre, è stato presentato il "quarto Cicettario" dal titolo "I menù di Cicetta", scritto dalla food blogger Annamaria Ieva, in arte Cicetta, alla presenza del nostro concittadino nonché giornalista di RAI 1 Francesco Giorgino e di una folta rappresentanza politica della nostra città che ha voluto manifestare la propria vicinanza ad Annamaria Ieva per questa sua nuova avventura letteraria.
Alla presenza di un pubblico numeroso, affezionato e incuriosito dalle nuove ricette della food blogger andriese, la giornalista Marilena Pastore presenta Cicetta come un fenomeno social che oggi conta più di 165.000 followers, per lopiù donne, rinominate "cicettine" in quanto seguono assiduamente il suo blog di ricette.
A riguardo, Annamaria Ieva interviene dicendo che tale avventura è nata per gioco nel 2010, quando le fu semplicemente proposto di aprire una pagina facebook per poter pubblicare le sue ricette e farle conoscere agli amici. Visto l'alto numero di persone interessate alle ricette pubblicate, Cicetta ha in seguito deciso di aprire un vero e proprio sito web in modo da poter permettere l'accesso alle sue ricette non solo ad un pubblico locale, ma anche per esempio ai nostri conterranei che vivono all'estero nei Paesi più lontani come l'America o l'Australia, fortemente interessati a riprodurre le ricette della loro terra di origine che rievocano i sapori e gli odori delle tradizioni tipiche dei loro genitori e dei loro nonni.
Il successo delle sue ricette sta innanzitutto nell'utilizzare i prodotti tipici del nostro territorio uniti con le sue eccellenze come l'olio extravergine d'oliva, il vino , la pasta e le farine locali; ma esso sta anche nella facilità di esecuzione di tali ricette in quanto i passaggi di ciascuna preparazione sono spiegati con estrema facilità e chiarezza rendendo semplice l'esecuzione.
Con questo quarto Cicettario, in cui compaiono dodici menù con 60 ricette rivisitate in chiave creativa, Annamaria ha voluto accontentare tutta quella platea che spesso le richiedevano dei menù particolari da preparare per le varie ricorrenze.
Questa edizione del libro vede il consolidamento delle partnership con importanti produttori locali che patrocinano sin dalla prima edizione ogni iniziativa e sono: la Strada del vino DOC Castel del Monte, il pastificio Granoro, Casillo farine, il panificio San Francesco, il Pastrotto, Montegusto ristorante , l'Angolo del Bianco, il negozio Rarità, e Gino Maisto, pubblicitario e curatore del brand.
Il giornalista Francesco Giorgino, da studioso della comunicazione, è poi intervenuto con una relazione sul valore sociale, culturale e comunicativo del cibo. Ogni alimento è un mezzo di comunicazione straordinario e partendo dal presupposto che l'uomo è ciò che mangia, nel considerare l'apporto olistico della alimentazione, è necessario spostare l'attenzione sul cibo dal punto di vista quantitativo a quello qualitativo.
Tuttavia in alcuni casi si è arrivati a ricercare un' "alimentazione perfetta" riponendo particolare attenzione sulla qualità dei cibi selezionati in base alla genuinità, questo però è addirittura diventato un disturbo che influenza i rapporti sociali e crea sofferenza in chi ne è colpito (ortoressia).
Il valore socio-culturale del cibo ci porta a pensare alla sostenibilità applicata al cibo, in quanto la scelta degli alimenti che mangiamo riferiti anche alla stagionalità degli stessi, hanno delle ricadute sull'ambiente (sostenibilità ambientale). La sostenibilità sociale e culturale del cibo presuppone delle scelte alimentari che creano la possibilità di far dialogare culture e popoli differenti coniugando la tradizione con l'innovazione, quest'ultima però è tenuta a non tradire mai la tradizione. La sostenibilità economica del cibo, invece, ci porta ad avere una corretta cultura alimentare con la conseguenza di ridurre la contrazione di malattie connesse ad una cattiva alimentazione ed un conseguente spreco di finanze sulle spese sanitarie da sostenere per le cure.
La sostenibilità nutrizionale si può riassumere utilizzando due semplici parole "Dieta Mediterranea" riconosciuta quale patrimonio mondiale dell'umanità in quanto riesce a contenere tutte le sostenibilità sopra riportate.
Il linguaggio del cibo è un sistema di comunicazione straordinario perché ha la capacità di creare una convivialità, un'aggregazione straordinaria a livello di tutte le età ed è infine capace di generare connessioni tra diverse popolazioni.
Francesco Giorgino ha concluso infine la sua relazione facendo un appello di responsabilità e ripartendo da un'idea di responsabilità individuale e collettiva, ragionando in tema d'intelligenza connettiva e non collettiva.
A riguardo ha chiuso il suo discorso con la citazione di una frase di Virginia Woolf : "Un uomo non può pensare bene, non può amare bene, non può dormire bene se non ha mangiato bene".
A conclusione della serata la giornalista Marilena Pastore ha voluto far presente che, come avvenuto per le precedenti edizione dei "cicettari", i cui ricavati delle vendite sono stati devoluti in beneficenza a diverse associazioni, anche per questo libro parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza all' Associazione andriese "Onda d'urto Onlus" -per la quale era presente il medico Tommaso Di Renzo- impegnata nel sostegno della ricerca contro il cancro.
Alla presenza di un pubblico numeroso, affezionato e incuriosito dalle nuove ricette della food blogger andriese, la giornalista Marilena Pastore presenta Cicetta come un fenomeno social che oggi conta più di 165.000 followers, per lopiù donne, rinominate "cicettine" in quanto seguono assiduamente il suo blog di ricette.
A riguardo, Annamaria Ieva interviene dicendo che tale avventura è nata per gioco nel 2010, quando le fu semplicemente proposto di aprire una pagina facebook per poter pubblicare le sue ricette e farle conoscere agli amici. Visto l'alto numero di persone interessate alle ricette pubblicate, Cicetta ha in seguito deciso di aprire un vero e proprio sito web in modo da poter permettere l'accesso alle sue ricette non solo ad un pubblico locale, ma anche per esempio ai nostri conterranei che vivono all'estero nei Paesi più lontani come l'America o l'Australia, fortemente interessati a riprodurre le ricette della loro terra di origine che rievocano i sapori e gli odori delle tradizioni tipiche dei loro genitori e dei loro nonni.
Il successo delle sue ricette sta innanzitutto nell'utilizzare i prodotti tipici del nostro territorio uniti con le sue eccellenze come l'olio extravergine d'oliva, il vino , la pasta e le farine locali; ma esso sta anche nella facilità di esecuzione di tali ricette in quanto i passaggi di ciascuna preparazione sono spiegati con estrema facilità e chiarezza rendendo semplice l'esecuzione.
Con questo quarto Cicettario, in cui compaiono dodici menù con 60 ricette rivisitate in chiave creativa, Annamaria ha voluto accontentare tutta quella platea che spesso le richiedevano dei menù particolari da preparare per le varie ricorrenze.
Questa edizione del libro vede il consolidamento delle partnership con importanti produttori locali che patrocinano sin dalla prima edizione ogni iniziativa e sono: la Strada del vino DOC Castel del Monte, il pastificio Granoro, Casillo farine, il panificio San Francesco, il Pastrotto, Montegusto ristorante , l'Angolo del Bianco, il negozio Rarità, e Gino Maisto, pubblicitario e curatore del brand.
Il giornalista Francesco Giorgino, da studioso della comunicazione, è poi intervenuto con una relazione sul valore sociale, culturale e comunicativo del cibo. Ogni alimento è un mezzo di comunicazione straordinario e partendo dal presupposto che l'uomo è ciò che mangia, nel considerare l'apporto olistico della alimentazione, è necessario spostare l'attenzione sul cibo dal punto di vista quantitativo a quello qualitativo.
Tuttavia in alcuni casi si è arrivati a ricercare un' "alimentazione perfetta" riponendo particolare attenzione sulla qualità dei cibi selezionati in base alla genuinità, questo però è addirittura diventato un disturbo che influenza i rapporti sociali e crea sofferenza in chi ne è colpito (ortoressia).
Il valore socio-culturale del cibo ci porta a pensare alla sostenibilità applicata al cibo, in quanto la scelta degli alimenti che mangiamo riferiti anche alla stagionalità degli stessi, hanno delle ricadute sull'ambiente (sostenibilità ambientale). La sostenibilità sociale e culturale del cibo presuppone delle scelte alimentari che creano la possibilità di far dialogare culture e popoli differenti coniugando la tradizione con l'innovazione, quest'ultima però è tenuta a non tradire mai la tradizione. La sostenibilità economica del cibo, invece, ci porta ad avere una corretta cultura alimentare con la conseguenza di ridurre la contrazione di malattie connesse ad una cattiva alimentazione ed un conseguente spreco di finanze sulle spese sanitarie da sostenere per le cure.
La sostenibilità nutrizionale si può riassumere utilizzando due semplici parole "Dieta Mediterranea" riconosciuta quale patrimonio mondiale dell'umanità in quanto riesce a contenere tutte le sostenibilità sopra riportate.
Il linguaggio del cibo è un sistema di comunicazione straordinario perché ha la capacità di creare una convivialità, un'aggregazione straordinaria a livello di tutte le età ed è infine capace di generare connessioni tra diverse popolazioni.
Francesco Giorgino ha concluso infine la sua relazione facendo un appello di responsabilità e ripartendo da un'idea di responsabilità individuale e collettiva, ragionando in tema d'intelligenza connettiva e non collettiva.
A riguardo ha chiuso il suo discorso con la citazione di una frase di Virginia Woolf : "Un uomo non può pensare bene, non può amare bene, non può dormire bene se non ha mangiato bene".
A conclusione della serata la giornalista Marilena Pastore ha voluto far presente che, come avvenuto per le precedenti edizione dei "cicettari", i cui ricavati delle vendite sono stati devoluti in beneficenza a diverse associazioni, anche per questo libro parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza all' Associazione andriese "Onda d'urto Onlus" -per la quale era presente il medico Tommaso Di Renzo- impegnata nel sostegno della ricerca contro il cancro.