
Vita di città
“I malati di cancro di Andria” diventano argomento di tesi di laurea
A discuterla è la neolaureata in scienze infermieristiche Dott.ssa Francesca Rutigliano. Correlatore il Dott. Tommaso Di Renzo
Andria - martedì 11 dicembre 2018
07.45
L'indagine sui malati di cancro di Andria, portata avanti con grande determinazione dall'Ass. "Onda d'urto – Uniti contro il cancro onlus", ha rappresentato uno spunto per la tesi di laurea in scienze infermieristiche della neo Dottoressa andriese Francesca Rutigliano, il cui titolo è "Cancro: studio epidemiologico descrittivo dell'andamento temporaneo de Cancro attraverso il Med48 nella città di Andria", discussa il giorno 11 Novembre presso il Dipartimento "Professioni sanitarie e Infermieristica" di Barletta, sede distaccata presso l'ospedale "Dimiccoli" dell'Università degli studi di Foggia.
Se da una parte questo rappresenta il coronamento di un lungo e faticoso percorso di studio universitario dall'altro però dovrebbe suscitare in noi preoccupazioni, dal momento che il nome della nostra città è giunta tra i banchi accademici, non per onorificenze acquisite ma per il disfacimento della qualità di vita che si sta verificando, in questi anni nella nostra comunità.
Così, spiega Francesca, sottolineando dapprima il motivo che l'ha spinta ad affrontare un argomento così delicato, che sta, indubbiamente, prendendo sempre più piede nel nostro paese: "Mia madre è stata una delle tante vittime di cancro. Questo mi ha spinto a trattare come argomento di tesi tale malattia, che continua silenziosamente a diffondersi nel nostro territorio" – prosegue – "Il cancro, una semplice parola, ma ha la capacità di frantumare la vita in mille pezzi. Infatti mi viene in mente la scrittrice Susan Sontag che la definisce come la malattia che non bussa prima di entrare. Non ci fosse giorno, nel quale scorrendo i titoli dei giornali, o guardando i tg non veniamo martellati da notizie sul cancro che avanza lentamente. Sembra quasi che questo killer professionista stia mettendo in atto una strage silenziosa e che non risparmia proprio nessuno. Spesso mi sono chiesta se fosse solo terrorismo psicologico dei media, per fare audience o se veramente questa patologia fosse l'alieno dei nostri giorni. Da questi determinanti accadimenti, sono stata portata ad analizzare un tema fondamentale, quale quello della prevalenza e incidenza del cancro e la sua relativa prevenzione e diminuzione. Quindi ho cercato di comprendere in che modo questa patologia stesse avanzando nella mia città e di conseguenza ho scelto la città di Andria come sede di sperimentazione del progetto. I tumori nel territorio della provincia Bat sono ben presenti. Nella città di Andria, da tempo, si gioca una dura partita tra il cancro e i cittadini andriesi. Infatti, statisticamente parlando l'1% della popolazione è malata, di cui 63% donne e 37% uomini. Ponendo una metafora, è come se i cittadini Andriesi stessero completando un album delle figurine in cui tutte le famiglie giocano al "ce l'ho-mi manca" in quanto, quasi ogni famiglia ha dovuto affrontare un caso di tumore al proprio interno. Si parla troppo poco di tumore, delle tante morti di cancro che colpiscono i nostri cari. Sembra non esserci spazio per il male in questione nei discorsi politici, e nei luoghi pubblici".
Conclude il Dott. Tommaso di Renzo, medico di famiglia, correlatore della tesi e tra i benemeriti medici andriesi che animano l'associazione "Onda d'urto - Uniti contro il cancro onlus":" lo scopo dell'Associazione consiste nel capire l'aumento di tumori nel nostro paese. La nostra indagine parte dal momento in cui constatiamo l'incremento di esenzioni ticket, che è un chiara conseguenza di un aumento di casi tumorali, pertanto questo ci sollecita ad approfondire le nostre ricerche. La fascia di età che noi consideriamo, in modo particolare è quella compresa tra i 0-50 anni: infatti per l'indagine di tumori maligni ci avvaliamo di pediatri e medici professionisti e insieme cerchiamo di geolocalizzare la zona di residenza del malato e di comprendere, al tempo stesso, se si tratta di una malattia ereditaria o meno. Questo metodo di indagine, lo definiamo "Speleologia anamnestica", che ci consente, inoltre, di confrontare i nostri dati con la letteratura nazionale, in modo da individuare semmai un'origine comune. Recentemente, abbiamo coinvolto anche la figura di una psicologa, rappresentata dalla Dott.ssa Angela Somma, costantemente partecipe durante i nostri incontri".
Inoltre, a questo si aggiunge un altro rilevante dato, individuato proprio ultimamente dall'Arpa -Puglia. Si tratta, di un elevata quantità di polveri sottili superiori alla soglia consentita, identificate in alcune zone di Andria, come in via Vaccina o in via Pietro I Normanno dove è ubicata la scuola di infanzia "Collodi" ed è proprio lì che si crea quotidianamente, una lunga fila di macchine per la presenza di semafori, causando l'emissione di una quantità eccessiva di smog.
Il cancro, una verità troppo vicina e troppo vera e per questo forse, messa spesso nell'ombra. Esistono delle precise regole per discuterla oppure si preferisce tacere del tutto. Ed è per questo che subito vengono in soccorso Associazioni che tramite eventi cercano di offrirci una giusta informazione e con il grato compito da parte della cittadinanza di divulgarla in maniera consapevole e responsabile. Del resto, questo, si prospetta come l'unica via per abbattere, una malattia ancor più letale e silenziosa del cancro stesso: l'indifferenza di chi, di competenza ha il dovere di intervenire in un'azione preventiva e di tutela dei cittadini.
Se da una parte questo rappresenta il coronamento di un lungo e faticoso percorso di studio universitario dall'altro però dovrebbe suscitare in noi preoccupazioni, dal momento che il nome della nostra città è giunta tra i banchi accademici, non per onorificenze acquisite ma per il disfacimento della qualità di vita che si sta verificando, in questi anni nella nostra comunità.
Così, spiega Francesca, sottolineando dapprima il motivo che l'ha spinta ad affrontare un argomento così delicato, che sta, indubbiamente, prendendo sempre più piede nel nostro paese: "Mia madre è stata una delle tante vittime di cancro. Questo mi ha spinto a trattare come argomento di tesi tale malattia, che continua silenziosamente a diffondersi nel nostro territorio" – prosegue – "Il cancro, una semplice parola, ma ha la capacità di frantumare la vita in mille pezzi. Infatti mi viene in mente la scrittrice Susan Sontag che la definisce come la malattia che non bussa prima di entrare. Non ci fosse giorno, nel quale scorrendo i titoli dei giornali, o guardando i tg non veniamo martellati da notizie sul cancro che avanza lentamente. Sembra quasi che questo killer professionista stia mettendo in atto una strage silenziosa e che non risparmia proprio nessuno. Spesso mi sono chiesta se fosse solo terrorismo psicologico dei media, per fare audience o se veramente questa patologia fosse l'alieno dei nostri giorni. Da questi determinanti accadimenti, sono stata portata ad analizzare un tema fondamentale, quale quello della prevalenza e incidenza del cancro e la sua relativa prevenzione e diminuzione. Quindi ho cercato di comprendere in che modo questa patologia stesse avanzando nella mia città e di conseguenza ho scelto la città di Andria come sede di sperimentazione del progetto. I tumori nel territorio della provincia Bat sono ben presenti. Nella città di Andria, da tempo, si gioca una dura partita tra il cancro e i cittadini andriesi. Infatti, statisticamente parlando l'1% della popolazione è malata, di cui 63% donne e 37% uomini. Ponendo una metafora, è come se i cittadini Andriesi stessero completando un album delle figurine in cui tutte le famiglie giocano al "ce l'ho-mi manca" in quanto, quasi ogni famiglia ha dovuto affrontare un caso di tumore al proprio interno. Si parla troppo poco di tumore, delle tante morti di cancro che colpiscono i nostri cari. Sembra non esserci spazio per il male in questione nei discorsi politici, e nei luoghi pubblici".
Conclude il Dott. Tommaso di Renzo, medico di famiglia, correlatore della tesi e tra i benemeriti medici andriesi che animano l'associazione "Onda d'urto - Uniti contro il cancro onlus":" lo scopo dell'Associazione consiste nel capire l'aumento di tumori nel nostro paese. La nostra indagine parte dal momento in cui constatiamo l'incremento di esenzioni ticket, che è un chiara conseguenza di un aumento di casi tumorali, pertanto questo ci sollecita ad approfondire le nostre ricerche. La fascia di età che noi consideriamo, in modo particolare è quella compresa tra i 0-50 anni: infatti per l'indagine di tumori maligni ci avvaliamo di pediatri e medici professionisti e insieme cerchiamo di geolocalizzare la zona di residenza del malato e di comprendere, al tempo stesso, se si tratta di una malattia ereditaria o meno. Questo metodo di indagine, lo definiamo "Speleologia anamnestica", che ci consente, inoltre, di confrontare i nostri dati con la letteratura nazionale, in modo da individuare semmai un'origine comune. Recentemente, abbiamo coinvolto anche la figura di una psicologa, rappresentata dalla Dott.ssa Angela Somma, costantemente partecipe durante i nostri incontri".
Inoltre, a questo si aggiunge un altro rilevante dato, individuato proprio ultimamente dall'Arpa -Puglia. Si tratta, di un elevata quantità di polveri sottili superiori alla soglia consentita, identificate in alcune zone di Andria, come in via Vaccina o in via Pietro I Normanno dove è ubicata la scuola di infanzia "Collodi" ed è proprio lì che si crea quotidianamente, una lunga fila di macchine per la presenza di semafori, causando l'emissione di una quantità eccessiva di smog.
Il cancro, una verità troppo vicina e troppo vera e per questo forse, messa spesso nell'ombra. Esistono delle precise regole per discuterla oppure si preferisce tacere del tutto. Ed è per questo che subito vengono in soccorso Associazioni che tramite eventi cercano di offrirci una giusta informazione e con il grato compito da parte della cittadinanza di divulgarla in maniera consapevole e responsabile. Del resto, questo, si prospetta come l'unica via per abbattere, una malattia ancor più letale e silenziosa del cancro stesso: l'indifferenza di chi, di competenza ha il dovere di intervenire in un'azione preventiva e di tutela dei cittadini.