Territorio
Guerra del grano: in arrivo 50mila tonnellate dal Canada
Coldiretti: "Stamane sit-in contro il grano spacciato per italiano"
Andria - venerdì 9 giugno 2017
10.38
In centinaia gli agricoltori con i trattori, tra cui molti andriesi, che stamane, sin dalle prime luci dell'alba, hanno lasciato a le campagne per partecipare al blitz al porto di Bari, divenuto purtroppo negli ultimi anni il vero 'granaio d'Italia'.
"Il suddetto porto è divenuto il principale varco di accesso del grano straniero da "spacciare" come italiano, perché non è ancora obbligatorio indicarne l'origine nella pasta", afferma Coldiretti Puglia, stamane al sit-in contro l'arrivo a Bari di una nave proveniente da Vancouver, carica di 50mila tonnellate di grano, alla vigilia dall'inizio ufficiale in tutte le campagne pugliesi della raccolta del grano. "Ci vorranno 1600 autoarticolati per svuotare completamente il 'mostro' di 256 metri di lunghezza - continua la Coldiretti - e dall'uscita del porto le staffette organizzate da Coldiretti Puglia seguiranno i camion per conoscere la destinazione finale del grano canadese. La Puglia, che è il principale produttore italiano di grano duro, è paradossalmente anche quello che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola, No grano no pane, Stop alle speculazioni, Il giusto pane quotidiano, sono alcuni slogan dei manifestanti che denunciano le importazioni massicce e incontrollate di "grano giramondo" che hanno contribuito a far crollare del 48% i prezzi del grano pugliese, colpito da una speculazione da 145 milioni di euro. A tanto ammontano le perdite subite dagli agricoltori del 'granaio d'Italia' per il crollo dei prezzi, senza alcun beneficio per i consumatori. Le aziende pugliesi che coltivano grano duro sono diminuite tra il 2000 e il 2010 del 31,5% (una variazione in linea con la media italiana), mentre la SAU ha registrato una contrazione del 16,5% (sia in Italia che in Puglia)".
Gli agricoltori sono sostenuti nella #guerradelgrano da quindici associazioni dei consumatori dell'Istituto Pugliese per il Consumo: Adusbef, Adoc, Acu, Adiconsum, Casa del Consumatore, Cittadinanza Attiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori.
"Il suddetto porto è divenuto il principale varco di accesso del grano straniero da "spacciare" come italiano, perché non è ancora obbligatorio indicarne l'origine nella pasta", afferma Coldiretti Puglia, stamane al sit-in contro l'arrivo a Bari di una nave proveniente da Vancouver, carica di 50mila tonnellate di grano, alla vigilia dall'inizio ufficiale in tutte le campagne pugliesi della raccolta del grano. "Ci vorranno 1600 autoarticolati per svuotare completamente il 'mostro' di 256 metri di lunghezza - continua la Coldiretti - e dall'uscita del porto le staffette organizzate da Coldiretti Puglia seguiranno i camion per conoscere la destinazione finale del grano canadese. La Puglia, che è il principale produttore italiano di grano duro, è paradossalmente anche quello che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola, No grano no pane, Stop alle speculazioni, Il giusto pane quotidiano, sono alcuni slogan dei manifestanti che denunciano le importazioni massicce e incontrollate di "grano giramondo" che hanno contribuito a far crollare del 48% i prezzi del grano pugliese, colpito da una speculazione da 145 milioni di euro. A tanto ammontano le perdite subite dagli agricoltori del 'granaio d'Italia' per il crollo dei prezzi, senza alcun beneficio per i consumatori. Le aziende pugliesi che coltivano grano duro sono diminuite tra il 2000 e il 2010 del 31,5% (una variazione in linea con la media italiana), mentre la SAU ha registrato una contrazione del 16,5% (sia in Italia che in Puglia)".
Gli agricoltori sono sostenuti nella #guerradelgrano da quindici associazioni dei consumatori dell'Istituto Pugliese per il Consumo: Adusbef, Adoc, Acu, Adiconsum, Casa del Consumatore, Cittadinanza Attiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori.