Territorio
Grandinate e nubifragi mettono a rischio gli ulivi pugliesi: allarme di Coldiretti
Inviata richiesta di declaratoria di stato di calamità all’Assessorato regionale all’Agricoltura
Andria - lunedì 28 settembre 2020
12.59
SOS oliveti in Puglia alla vigilia della campagna olivicola 2020/2021 per l'allerta meteo in Puglia dal pomeriggio e per le prossime 24 ore con trombe d'aria, improvvise grandinate e nubifragi, con intensità arancione in provincia di Foggia e gialla in Salento e nel barese. E' l'allarme lanciato da Coldiretti Puglia che ha già attivato le verifiche nei campi per le improvvise ondate di maltempo che à nei giorni scorsi hanno già gravemente colpito i vigneti, gli olivi e gli ortaggi tardivi in un inizio di autunno da dimenticare.
"Dalla culla olivicola della conca barese, tra Grumo, Palo del Colle e Bitetto, ma anche ad Adelfia, Acquaviva e sulla Murgia grandine e nubifragi non hanno risparmiato vigneti e ortaggi. Stessa sorte è toccata alle colture in provincia di Taranto con episodi violenti a Martina Franca", Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"Nelle scorse ore grandinate e nubifragi hanno imperversato ancora in provincia di Brindisi, finendo di arrecare danno agli ortaggi in pieno campo e agli oliveti. I tecnici di Coldiretti stanno procedendo con le verifiche nei campi e aspettiamo che dall'Ispettorato provinciale partano i sopralluoghi perché – aggiunge il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis – abbiamo già inviato la richiesta di declaratoria di stato di calamità all'Assessorato all'Agricoltura per attivare tutte le verifiche tempestive e utili all'accertamento dei danni che sono ingentissimi. Abbiamo perso gli investimenti e le produzioni in campo con olive, uva e ortaggi letteralmente distrutti".
Sono evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, come accaduto a partire da gennaio fino a settembre 2020 dove l'inverno bollente ha lasciato il posto ad una primavera pazza e si sono succeduti numerosi eventi estremi, secondo le elaborazioni su dati dell'European Severe Weather Database (ESWD), come 3 tornado di cui due in provincia di Bari e 1 in provincia di Lecce, 10 grandinate violente nel barese e sul Salento, 2 trombe d'aria nel barese e nel foggiano, frequenti nubifragi improvvisi, oltre alle nevicate di febbraio, le gravi gelate del 24 e 25 marzo scorsi e la violenta grandinata del 6 luglio scorso in provincia di Taranto, a Massafra, Castellaneta, Martina Franca, Manduria e Avetrana, per finire con il nubifragio che nel foggiano ha distrutto in pochi attimi 300 ettari di pomodoro da San Severo ad Apricena, da Poggio Imperiale fino a Lesina.
"Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – insisteil presidente De Miccolis – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali", conclude il presidente De Miccolis.
Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.
Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.
Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.
La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne – conclude Coldiretti Puglia - ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.
"Dalla culla olivicola della conca barese, tra Grumo, Palo del Colle e Bitetto, ma anche ad Adelfia, Acquaviva e sulla Murgia grandine e nubifragi non hanno risparmiato vigneti e ortaggi. Stessa sorte è toccata alle colture in provincia di Taranto con episodi violenti a Martina Franca", Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"Nelle scorse ore grandinate e nubifragi hanno imperversato ancora in provincia di Brindisi, finendo di arrecare danno agli ortaggi in pieno campo e agli oliveti. I tecnici di Coldiretti stanno procedendo con le verifiche nei campi e aspettiamo che dall'Ispettorato provinciale partano i sopralluoghi perché – aggiunge il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis – abbiamo già inviato la richiesta di declaratoria di stato di calamità all'Assessorato all'Agricoltura per attivare tutte le verifiche tempestive e utili all'accertamento dei danni che sono ingentissimi. Abbiamo perso gli investimenti e le produzioni in campo con olive, uva e ortaggi letteralmente distrutti".
Sono evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, come accaduto a partire da gennaio fino a settembre 2020 dove l'inverno bollente ha lasciato il posto ad una primavera pazza e si sono succeduti numerosi eventi estremi, secondo le elaborazioni su dati dell'European Severe Weather Database (ESWD), come 3 tornado di cui due in provincia di Bari e 1 in provincia di Lecce, 10 grandinate violente nel barese e sul Salento, 2 trombe d'aria nel barese e nel foggiano, frequenti nubifragi improvvisi, oltre alle nevicate di febbraio, le gravi gelate del 24 e 25 marzo scorsi e la violenta grandinata del 6 luglio scorso in provincia di Taranto, a Massafra, Castellaneta, Martina Franca, Manduria e Avetrana, per finire con il nubifragio che nel foggiano ha distrutto in pochi attimi 300 ettari di pomodoro da San Severo ad Apricena, da Poggio Imperiale fino a Lesina.
"Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – insisteil presidente De Miccolis – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali", conclude il presidente De Miccolis.
Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.
Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.
Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.
La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne – conclude Coldiretti Puglia - ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.