Politica
"Giustizia giusta": il Pdl si mobilita per i referendum dei Radicali
Ad Andria, a partire da oggi, una tre giorni di banchetti per la raccolta firme. Sei le proposte in campo da poter sottoscrivere
Andria - lunedì 2 settembre 2013
10.27
Tre giorni di raccolta firme del Popolo della Libertà di Andria in favore dei sei referendum proposti dal Partito Radicale dal nome "Giustizia giusta". Si comincia oggi, lunedì 2 settembre in Via Comuni di Puglia dalle 18 alle 21 per giungere a martedì 3 settembre in piazza Santa Maria Vetere e mercoledì 4 settembre in viale Crispi - angolo Corso Cavour sempre negli stessi orari.
I banchetti allestiti dal Pdl cittadino saranno utili per comprendere il tenore delle proposte: «Due dei referendum - dice Aldo Balducci, Coordinatore cittadino del Popolo delle Libertà - riguardano la responsabilità civile dei magistrati, perché i cittadini possano ottenere dal magistrato, e in tempi rapidi, il giusto risarcimento dei danni a seguito di irregolarità e ingiustizie da loro subite. Il terzo quesito si propone di far rientrare nei tribunali, per smaltire l'enorme arretrato giudiziari, le centinaia di magistrati attualmente dislocati ai vertici della Pubblica Amministrazione. Il quarto referendum si propone di limitare il carcere preventivo, cioè prima della condanna definitiva, ai soli reati gravi, mentre il quinto quesito vuole eliminare la pena dell'ergastolo ed ottenere pene detentive certe ma finalizzate alla rieducazione dei condannati. Infine, il sesto referendum propone la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti per ottenere la garanzia di essere giudicati da un giudice terzo ed imparziale e abbia una carriera diversa da quella del Pubblico Ministero che accusa».
I banchetti allestiti dal Pdl cittadino saranno utili per comprendere il tenore delle proposte: «Due dei referendum - dice Aldo Balducci, Coordinatore cittadino del Popolo delle Libertà - riguardano la responsabilità civile dei magistrati, perché i cittadini possano ottenere dal magistrato, e in tempi rapidi, il giusto risarcimento dei danni a seguito di irregolarità e ingiustizie da loro subite. Il terzo quesito si propone di far rientrare nei tribunali, per smaltire l'enorme arretrato giudiziari, le centinaia di magistrati attualmente dislocati ai vertici della Pubblica Amministrazione. Il quarto referendum si propone di limitare il carcere preventivo, cioè prima della condanna definitiva, ai soli reati gravi, mentre il quinto quesito vuole eliminare la pena dell'ergastolo ed ottenere pene detentive certe ma finalizzate alla rieducazione dei condannati. Infine, il sesto referendum propone la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti per ottenere la garanzia di essere giudicati da un giudice terzo ed imparziale e abbia una carriera diversa da quella del Pubblico Ministero che accusa».