Sport
Giuseppe Leonetti, una passione da “mister”
Per il ventottenne andriese anche un’esperienza con la Juventus
BAT - domenica 20 novembre 2016
Nel mondo del calcio sono tanti i ragazzi che hanno quell'incredibile sogno nel cassetto di calcare un giorno i palcoscenici sportivi più prestigiosi. C'è chi, invece, preferisce calcare quegli stessi terreni da allenatore, aiutando i giovani a crescere come uomini e come sportivi. Il mondo dell'allenatore ha sicuramente regalato tanti stimoli a un nostro concittadino, Giuseppe Leonetti.
Il ventottenne andriese attualmente svolge l'incarico di allenatore in seconda in serie D presso la società Bisceglie Calcio in collaborazione con mister Nicola Ragno. Un incarico non semplice ma sicuramente molto stimolante per Giuseppe, che sta però svolgendo il suo compito con grande passione e impegno. L'attuale terza posizione in classifica del Bisceglie a meno tre punti dalla capolista si deve anche al suo lavoro. Anche lui, come tutti i ragazzini, ha calcato per primi i campi da gioco degli oratori: «Ho cominciato dall'oratorio Salesiano giocando nel settore giovanile; poi avrei potuto continuare nelle categorie dilettantistiche ma ho preferito iniziare subito ad allenare e ho fatto scuola calcio. Ho effettuato i primi corsi da allenatore passando alle categorie di giovanissimi e allievi provinciali. Prima di ottenere il patentino Uefa B, ho fatto dei corsi a Torino con la Juventus attraverso un programma di formazione chiamato Juventus University; il che mi ha portato a collaborare con loro nei campi estivi, infatti sono cinque anni che vado a Cascia con la Juventus allenando la Juventus Summer Club. Di lì a poco ho conseguito il patentino federale, che mi ha portato ad allenare prima i giovanissimi a Canosa, dove ho anche aiutato in prima squadra mister Scaringella (ora a Molfetta) nella preparazione atletica durante la prima parte della stagione; successivamente sono passato all'Andriensis, dove ho fatto esperienza sia di categorie provinciali che regionali, e poi lo scorso anno sono passato alla Fidelis Andria, dove ho fatto i giovanissimi regionali e il collaboratore tecnico in Beretti, più un breve periodo in cui ho aiutato mister D'Angelo in prima squadra nello studio degli avversari. Nel frattempo, quando mister Nicola Ragno è venuto ad Andria tre anni fa allenando la Fidelis nel campionato d'eccellenza, io ero nell'Andriensis (la scuola calcio dell'Andria) e lì ci siamo conosciuti. In seguito ho iniziato a dargli una mano nell'ultima parte della stagione nello studio degli avversari, e in quello stesso anno ho frequentato il corso di match analysis a Coverciano. Ho coltivato il rapporto con mister Ragno anche nell'anno in cui era a Nardò, e quest'anno in seguito alla decisione del suo secondo, Pasquale De Candia, che è andato ad allenare a Bitonto, mi ha proposto di fare il suo secondo a Bisceglie, in serie D. Io ho accettato la proposta, e sono molto contento».
Di sicuro, la società sportiva in cui opera Giuseppe è stata costruita per puntare in alto:«Noi puntiamo a fare bene e pensiamo partita dopo partita, quindi adesso abbiamo testa alla partita interna contro il Potenza. Siamo partiti per fare bene, abbiamo una società e un presidente ambiziosi, quindi l'obiettivo è di giocarcela fino all'ultima giornata; ora siamo terzi a meno tre dalla prima, quindi c'è la giochiamo». Le varie esperienze da allenatore gli consentono di chiarire le differenze principali del tipo di lavoro svolto negli anni:«Dal settore giovanile alla prima squadra è tutto molto diverso: l'anno scorso mi rapportato con ragazzi di 13-14 anni, quest'anno invece con uno spogliatoio di adulti, di professionisti per il modo di allenarsi, quindi è differente il modo di porsi alla squadra. Ma la differenza più sostanziale sta nel fatto che nel settore giovanile l'obiettivo principale è puntare alla crescita dei piccoli calciatori cercando di farli migliorare sotto tutti i punti di vista, quindi l'obiettivo di un certo piazzamento in campionato passa in secondo piano rispetto alla primaria crescita dei giovani atleti; e questi ragazzi sognano e ambiscono di diventare calciatori, quindi per loro il calcio è inteso come divertimento. Invece in un campionato come la serie D il mister deve disporre della migliore squadra possibile per vincere le partite, quindi ci si allena con l'obiettivo di schierare in campo la formazione migliore».
E chiarisce anche specificamente i ruoli svolti come collaboratore del mister:«Come allenatore in seconda, il mio ruolo è di collaborazione col mister attraverso il confronto quotidiano con lui riguardo agli allenamenti e alla preparazione della partita, e grazie anche all'esperienza di match analysis cerco di studiare le caratteristiche degli avversari che andiamo ad affrontare». Tante ambizioni, come tutti coloro che amano sognare in grande, ma in questo momento solo piedi per terra e testa al lavoro: «È chiaro che ognuno di noi ha le proprie ambizioni, ma per il momento sono contentissimo di collaborare con mister Ragno e di essere parte della società Bisceglie Calcio, all'interno della quale mi sto trovando bene e perciò cerco sempre di dare il massimo». Il che, certamente, non è passato inosservato agli occhi dei molti che lo conoscono e lo seguono fa vicino.
Il ventottenne andriese attualmente svolge l'incarico di allenatore in seconda in serie D presso la società Bisceglie Calcio in collaborazione con mister Nicola Ragno. Un incarico non semplice ma sicuramente molto stimolante per Giuseppe, che sta però svolgendo il suo compito con grande passione e impegno. L'attuale terza posizione in classifica del Bisceglie a meno tre punti dalla capolista si deve anche al suo lavoro. Anche lui, come tutti i ragazzini, ha calcato per primi i campi da gioco degli oratori: «Ho cominciato dall'oratorio Salesiano giocando nel settore giovanile; poi avrei potuto continuare nelle categorie dilettantistiche ma ho preferito iniziare subito ad allenare e ho fatto scuola calcio. Ho effettuato i primi corsi da allenatore passando alle categorie di giovanissimi e allievi provinciali. Prima di ottenere il patentino Uefa B, ho fatto dei corsi a Torino con la Juventus attraverso un programma di formazione chiamato Juventus University; il che mi ha portato a collaborare con loro nei campi estivi, infatti sono cinque anni che vado a Cascia con la Juventus allenando la Juventus Summer Club. Di lì a poco ho conseguito il patentino federale, che mi ha portato ad allenare prima i giovanissimi a Canosa, dove ho anche aiutato in prima squadra mister Scaringella (ora a Molfetta) nella preparazione atletica durante la prima parte della stagione; successivamente sono passato all'Andriensis, dove ho fatto esperienza sia di categorie provinciali che regionali, e poi lo scorso anno sono passato alla Fidelis Andria, dove ho fatto i giovanissimi regionali e il collaboratore tecnico in Beretti, più un breve periodo in cui ho aiutato mister D'Angelo in prima squadra nello studio degli avversari. Nel frattempo, quando mister Nicola Ragno è venuto ad Andria tre anni fa allenando la Fidelis nel campionato d'eccellenza, io ero nell'Andriensis (la scuola calcio dell'Andria) e lì ci siamo conosciuti. In seguito ho iniziato a dargli una mano nell'ultima parte della stagione nello studio degli avversari, e in quello stesso anno ho frequentato il corso di match analysis a Coverciano. Ho coltivato il rapporto con mister Ragno anche nell'anno in cui era a Nardò, e quest'anno in seguito alla decisione del suo secondo, Pasquale De Candia, che è andato ad allenare a Bitonto, mi ha proposto di fare il suo secondo a Bisceglie, in serie D. Io ho accettato la proposta, e sono molto contento».
Di sicuro, la società sportiva in cui opera Giuseppe è stata costruita per puntare in alto:«Noi puntiamo a fare bene e pensiamo partita dopo partita, quindi adesso abbiamo testa alla partita interna contro il Potenza. Siamo partiti per fare bene, abbiamo una società e un presidente ambiziosi, quindi l'obiettivo è di giocarcela fino all'ultima giornata; ora siamo terzi a meno tre dalla prima, quindi c'è la giochiamo». Le varie esperienze da allenatore gli consentono di chiarire le differenze principali del tipo di lavoro svolto negli anni:«Dal settore giovanile alla prima squadra è tutto molto diverso: l'anno scorso mi rapportato con ragazzi di 13-14 anni, quest'anno invece con uno spogliatoio di adulti, di professionisti per il modo di allenarsi, quindi è differente il modo di porsi alla squadra. Ma la differenza più sostanziale sta nel fatto che nel settore giovanile l'obiettivo principale è puntare alla crescita dei piccoli calciatori cercando di farli migliorare sotto tutti i punti di vista, quindi l'obiettivo di un certo piazzamento in campionato passa in secondo piano rispetto alla primaria crescita dei giovani atleti; e questi ragazzi sognano e ambiscono di diventare calciatori, quindi per loro il calcio è inteso come divertimento. Invece in un campionato come la serie D il mister deve disporre della migliore squadra possibile per vincere le partite, quindi ci si allena con l'obiettivo di schierare in campo la formazione migliore».
E chiarisce anche specificamente i ruoli svolti come collaboratore del mister:«Come allenatore in seconda, il mio ruolo è di collaborazione col mister attraverso il confronto quotidiano con lui riguardo agli allenamenti e alla preparazione della partita, e grazie anche all'esperienza di match analysis cerco di studiare le caratteristiche degli avversari che andiamo ad affrontare». Tante ambizioni, come tutti coloro che amano sognare in grande, ma in questo momento solo piedi per terra e testa al lavoro: «È chiaro che ognuno di noi ha le proprie ambizioni, ma per il momento sono contentissimo di collaborare con mister Ragno e di essere parte della società Bisceglie Calcio, all'interno della quale mi sto trovando bene e perciò cerco sempre di dare il massimo». Il che, certamente, non è passato inosservato agli occhi dei molti che lo conoscono e lo seguono fa vicino.