.jpg)
Politica
Gioventù Nazionale Andria: «L’amministrazione continua a non offrire una soluzione chiara»
Intervento del movimento giovanile di Fratelli d’Italia, sul caso Polisportiva
Andria - venerdì 7 ottobre 2022
10.00 Comunicato Stampa
«La Polisportiva offriva vantaggi a tutti: società sportive (tariffe più basse, orari più dilatati, gestione autonoma delle strutture) e Comune (risparmio nei costi di custodia e pulizia). L'amministrazione Bruno, però, con un evitabile draconiano atto muscolare decide di revocare la concessione dopo l'esclusione di una delle associazioni facenti parte del sodalizio. E, di fatto, blocca lo sport in città.
Il quadro che ne esce è drammatico: tariffe che aumenteranno alle stelle (in piena crisi economica!), disagi in termini di organizzazione. Ci aspettavamo un intervento rapido da parte del Sindaco Bruno. E, invece, lunghi giorni di silenzio. Prima di una conferenza stampa in cui, di fatto, assieme all'assessore Di Bari e all'intera amministrazione di centrosinistra dichiarano di non voler indietreggiare.
Ennesimo atto di forza. Che dimostra però un distacco totale dalla città reale. Lo sport si ferma e il Sindaco definisce addirittura «strumentale» la protesta delle società, e parla altresì di «voci tendenziose». Poi invita a ricomporre la frattura interna al sodalizio. Ma se si è giunti all'atto estremo di escludere la realtà sportiva in questione, vi saranno pure delle motivazioni? Sarà che erano venuti meno i più minimi presupposti per una convivenza equa e rispettosa per via di comportamenti anti-sociali? Come mai il Sindaco sembra quasi riservare maggiore premura verso la suddetta realtà rispetto a ben sei/sette altri membri? Poi sostiene, chiaramente, che gli impianti restano aperti. Si, ma a quali costi? Con quali criteri? Alle società sportive, in realtà, già da tempo, non veniva resa vita facile, tra disservizi e ritardi negli interventi di supporto. Noi, ad esempio, li conosciamo bene i recenti "inviti" a "scegliere tra acqua calda e riscaldamento" o a ridurre l'utilizzo dei fari durante gli allenamenti serali. Ma con le nuove tariffe, quasi nessuna società disporrà delle risorse per continuare la propria attività.
Insomma, l'amministrazione continua a non offrire una soluzione chiara e ignora il ruolo nevralgico del mondo dello sport all'interno della comunità cittadina. Quella stessa sinistra andriese che continua a dirsi attenta al "sociale" (qualche tempo, di "sociale", hanno paventato pure una fantomatica tassa sui rifiuti). Eppure il quadro è il seguente: piscina comunale chiusa, strutture indoor rese inutilizzabili con costi alle stelle. Gli unici spazi? Quelli dei privati. La gestione dello sport andriese risulta essere un fallimento sotto tutti i punti di vista.
Molti di noi sono fra le centinaia di ragazzi a cui sarà reso complicato l'accesso al diritto allo sport. Siamo accanto alla protesta dell'associazionismo sportivo, oggi in piazza, anche se il sindaco la definisce «strumentale». Auspichiamo che la maggioranza, divisa su questo e altri temi (come dimostrano le recenti posizioni del PD e della lista Futura), possa iniziare a pensare esclusivamente alla città, invece che a interessi personali o di coalizioni partitiche. I giovani andriesi non meritano di subire sulla propria pelle queste incomprensibili e scellerate decisioni», commenta Andrea di Matteo, coordinatore cittadino di Gioventù Nazionale Andria.
Il quadro che ne esce è drammatico: tariffe che aumenteranno alle stelle (in piena crisi economica!), disagi in termini di organizzazione. Ci aspettavamo un intervento rapido da parte del Sindaco Bruno. E, invece, lunghi giorni di silenzio. Prima di una conferenza stampa in cui, di fatto, assieme all'assessore Di Bari e all'intera amministrazione di centrosinistra dichiarano di non voler indietreggiare.
Ennesimo atto di forza. Che dimostra però un distacco totale dalla città reale. Lo sport si ferma e il Sindaco definisce addirittura «strumentale» la protesta delle società, e parla altresì di «voci tendenziose». Poi invita a ricomporre la frattura interna al sodalizio. Ma se si è giunti all'atto estremo di escludere la realtà sportiva in questione, vi saranno pure delle motivazioni? Sarà che erano venuti meno i più minimi presupposti per una convivenza equa e rispettosa per via di comportamenti anti-sociali? Come mai il Sindaco sembra quasi riservare maggiore premura verso la suddetta realtà rispetto a ben sei/sette altri membri? Poi sostiene, chiaramente, che gli impianti restano aperti. Si, ma a quali costi? Con quali criteri? Alle società sportive, in realtà, già da tempo, non veniva resa vita facile, tra disservizi e ritardi negli interventi di supporto. Noi, ad esempio, li conosciamo bene i recenti "inviti" a "scegliere tra acqua calda e riscaldamento" o a ridurre l'utilizzo dei fari durante gli allenamenti serali. Ma con le nuove tariffe, quasi nessuna società disporrà delle risorse per continuare la propria attività.
Insomma, l'amministrazione continua a non offrire una soluzione chiara e ignora il ruolo nevralgico del mondo dello sport all'interno della comunità cittadina. Quella stessa sinistra andriese che continua a dirsi attenta al "sociale" (qualche tempo, di "sociale", hanno paventato pure una fantomatica tassa sui rifiuti). Eppure il quadro è il seguente: piscina comunale chiusa, strutture indoor rese inutilizzabili con costi alle stelle. Gli unici spazi? Quelli dei privati. La gestione dello sport andriese risulta essere un fallimento sotto tutti i punti di vista.
Molti di noi sono fra le centinaia di ragazzi a cui sarà reso complicato l'accesso al diritto allo sport. Siamo accanto alla protesta dell'associazionismo sportivo, oggi in piazza, anche se il sindaco la definisce «strumentale». Auspichiamo che la maggioranza, divisa su questo e altri temi (come dimostrano le recenti posizioni del PD e della lista Futura), possa iniziare a pensare esclusivamente alla città, invece che a interessi personali o di coalizioni partitiche. I giovani andriesi non meritano di subire sulla propria pelle queste incomprensibili e scellerate decisioni», commenta Andrea di Matteo, coordinatore cittadino di Gioventù Nazionale Andria.