Politica
Giovani Democratici BAT, c'è un ricorso per la seconda candidatura
Si tratta di Antonio D'Azzeo, militante andriese. Ieri l'annuncio di Malcangi
Andria - giovedì 28 gennaio 2016
9.50
«Con grande sorpresa ho letto sulla stampa un intervento del segretario provinciale dei GD, Bruno Lattanzio, che annunciava la conclusione della prima fase congressuale dei GD della Bat con un'unica candidatura alla carica di segretario. La situazione non è proprio questa». Inizia così la nota inviata nella tarda serata di ieri da Antonio D'Azzeo, giovane militante dei Giovani Democratici di Andria che, dopo la nota di Lattanzio che annunciava la candidatura unica di Mirko Malcangi a neo segretario BAT, ripercorre il proprio percorso politico e la propria candidatura per la quale esiste un ricorso agli organismi deputati in vista del congresso che si celebrerà il prossimo 20 febbraio.
«Sono un iscritto ai GD di Andria - ha detto D'Azzeo - simpatizzante da tempo del PD, ho iniziato la mia militanza attiva nella passata tornata elettorale amministrativa, quando mi sono candidato nella lista del PD riportando un considerevole risultato, visto che si trattava del primo approccio elettorale. Dopo questa esperienza, sono cresciuti sempre più in me la passione e l'impegno politico tanto da portarmi a coinvolgere numerosi giovani della città in questo mio attivismo. Sapere che quest'anno si sarebbe celebrato il congresso dei GD ha riempito tutti noi di entusiasmo e aspettative. Pensavamo di poterci confrontare democraticamente con gli altri iscritti e gli altri circoli sulle numerose questioni giovanili, pensavamo di partecipare a momenti di condivisione democratica di regole e tappe per cui abbiamo pensato di presentare una nostra proposta progettuale per verificare quanto consenso la stessa raccogliesse. Insieme alla proposta progettuale abbiamo indicato la mia candidatura alla carica di segretario provinciale GD che è stata sottoscritta da 50 iscritti».
«Un appuntamento congressuale - ha ribadito D'Azzeo - che è uno dei momenti più importanti della vita di un partito, visto che si eleggono gli organismi dirigenziali, per cui regolamentare lo stesso dovrebbe richiedere momenti di massima trasparenza e partecipazione democratica. Purtroppo nella nostra provincia questo non è successo. Abbiamo assistito alla messa in atto delle pratiche partitiche più vecchie e meno trasparenti, proprio quelle che noi giovani denunciamo e diciamo di voler combattere. Un congresso non può essere deciso tra pochi intimi e in riunioni carbonare, né si può pensare ad un regolamento fatto su misura. Dopo il primo sconforto iniziale, con i miei sostenitori, sono più determinato che mai a pretendere la celebrazione di un regolare congresso. Per questo ho presentato ricorso agli organismi preposti e, se necessario, chiederò l'intervento diretto della segreteria regionale e nazionale».
«Sono un iscritto ai GD di Andria - ha detto D'Azzeo - simpatizzante da tempo del PD, ho iniziato la mia militanza attiva nella passata tornata elettorale amministrativa, quando mi sono candidato nella lista del PD riportando un considerevole risultato, visto che si trattava del primo approccio elettorale. Dopo questa esperienza, sono cresciuti sempre più in me la passione e l'impegno politico tanto da portarmi a coinvolgere numerosi giovani della città in questo mio attivismo. Sapere che quest'anno si sarebbe celebrato il congresso dei GD ha riempito tutti noi di entusiasmo e aspettative. Pensavamo di poterci confrontare democraticamente con gli altri iscritti e gli altri circoli sulle numerose questioni giovanili, pensavamo di partecipare a momenti di condivisione democratica di regole e tappe per cui abbiamo pensato di presentare una nostra proposta progettuale per verificare quanto consenso la stessa raccogliesse. Insieme alla proposta progettuale abbiamo indicato la mia candidatura alla carica di segretario provinciale GD che è stata sottoscritta da 50 iscritti».
«Un appuntamento congressuale - ha ribadito D'Azzeo - che è uno dei momenti più importanti della vita di un partito, visto che si eleggono gli organismi dirigenziali, per cui regolamentare lo stesso dovrebbe richiedere momenti di massima trasparenza e partecipazione democratica. Purtroppo nella nostra provincia questo non è successo. Abbiamo assistito alla messa in atto delle pratiche partitiche più vecchie e meno trasparenti, proprio quelle che noi giovani denunciamo e diciamo di voler combattere. Un congresso non può essere deciso tra pochi intimi e in riunioni carbonare, né si può pensare ad un regolamento fatto su misura. Dopo il primo sconforto iniziale, con i miei sostenitori, sono più determinato che mai a pretendere la celebrazione di un regolare congresso. Per questo ho presentato ricorso agli organismi preposti e, se necessario, chiederò l'intervento diretto della segreteria regionale e nazionale».