Vita di città
Giorno del Ricordo, istituzioni e scuole assieme per non dimenticare
Doppio appuntamento prima con il Monumento ai Caduti e poi con il "Nuzzi"
Andria - mercoledì 11 febbraio 2015
08.25
Il 10 febbraio è il "Giorno del Ricordo", solennità civile nazionale italiana, che commemora le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, istituita con la legge n.92 del 30 marzo 2004. Come per il Giorno della Memoria diverse le iniziative realizzate nella Città di Andria. Le istituzioni civili, militari e religiose si sono radunate presso il Monumento ai Caduti dove è stata deposta e benedetta una corona d'alloro sulla stele commemorativa dedicata proprio ai martiri delle foibe. A seguire, il secondo appuntamento nell'Aula Magna del Liceo Scientifico "R. Nuzzi", dove è stata presentata la pubblicazione "Conoscere per non dimenticare", curata dai docenti e dagli studenti degli istituti superiori di Andria.
«Credo sia giusto, assieme a docenti e studenti, ricordare i momenti salienti che hanno caratterizzato la storia del secolo scorso nella nostra nazione - ha detto il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino durante la posa della corona sulla stele del Monumento ai Caduti - Gli accadimenti non devono essere valutati in modo parziale ma in modo assolutamente libero e coscienzioso. Noi dobbiamo solo dare gli strumenti a loro che sono il futuro. Dobbiamo essere grati a chi ha perso la vita per difendere i principi di libertà. Così gli studenti possono ricostruire le vicende in modo sereno per vivere in una dimensione democratica del nostro futuro».
Diverse anche le iniziative in ambito cittadino già realizzate dall'assessore all'Istruzione del Comune di Andria: «Da tempo abbiamo avviato un percorso di approfondimento e di studio per i nostri studenti per ricordare tutte le tragedie - ha detto Antonio Nespoli - non ci sono morti di serie A e di serie B, per noi vanno ricordati ed onorati. Abbiamo messo in cantiere e realizzato una serie di eventi per far conoscere la storia oltre che per visitare direttamente i luoghi essenzialmente per trasmettere ai nostri studenti quelle che sono le notizie più importanti anche con testimonianze dirette e vissute in prima persona, proprio come l'ultimo viaggio di istruzione vissuto a Trieste. L'idea è trasmettere ai nostri studenti quelle che sono le notizie più importanti ed emozionanti sopratutto perchè possano esser poi i portatori diretti all'interno delle proprie famiglie ed istituzioni scolastiche».
Il secondo momento, all'interno del Liceo Scientifico "Nuzzi", ha poi visto la presentazione di un documento realizzato con l'ausilio di docenti e studenti. Forte il messaggio che ne vien fuori: «Noi come sempre abbiamo celebrato il giorno della Memoria ed oggi c'è questa importante manifestazione del Ricordo - ha detto Michelangelo Filannino, Presidente del Liceo Scientifico Nuzzi - quindi da parte di questa scuola e soprattutto da parte dei docenti di storia, vi è massima attenzione nel ricordare ma anche e soprattutto riflettere sulla storia passata. Per i ragazzi, i giovani, quelli che oggi hanno 15 anni, è necessario da parte di tutti fare un piccolo passo ulteriore. Credo dobbiamo parlare della guerra e della violenza di qualcosa che non è nella memoria ma è qualcosa sotto i nostri occhi, sono notizie di cronaca oggi, leggiamo per esempio dell'Ucraina, ma leggiamo anche di tante altre situazioni di grande violenza e barbarie. C'è una certa sproporzione tra il tempo che si dedica al ricordo rispetto al tempo che si dedica alla riflessione delle violenze che ci sono oggi. Si rischia di cadere nella retorica e di non ribellarsi ad una violenza che oggi sta assumendo le dimensioni di una proporzione che era sconosciuta. Penso che dobbiamo guidare i giovani a lottare per la pace oggi».
«Credo sia giusto, assieme a docenti e studenti, ricordare i momenti salienti che hanno caratterizzato la storia del secolo scorso nella nostra nazione - ha detto il Sindaco di Andria, Nicola Giorgino durante la posa della corona sulla stele del Monumento ai Caduti - Gli accadimenti non devono essere valutati in modo parziale ma in modo assolutamente libero e coscienzioso. Noi dobbiamo solo dare gli strumenti a loro che sono il futuro. Dobbiamo essere grati a chi ha perso la vita per difendere i principi di libertà. Così gli studenti possono ricostruire le vicende in modo sereno per vivere in una dimensione democratica del nostro futuro».
Diverse anche le iniziative in ambito cittadino già realizzate dall'assessore all'Istruzione del Comune di Andria: «Da tempo abbiamo avviato un percorso di approfondimento e di studio per i nostri studenti per ricordare tutte le tragedie - ha detto Antonio Nespoli - non ci sono morti di serie A e di serie B, per noi vanno ricordati ed onorati. Abbiamo messo in cantiere e realizzato una serie di eventi per far conoscere la storia oltre che per visitare direttamente i luoghi essenzialmente per trasmettere ai nostri studenti quelle che sono le notizie più importanti anche con testimonianze dirette e vissute in prima persona, proprio come l'ultimo viaggio di istruzione vissuto a Trieste. L'idea è trasmettere ai nostri studenti quelle che sono le notizie più importanti ed emozionanti sopratutto perchè possano esser poi i portatori diretti all'interno delle proprie famiglie ed istituzioni scolastiche».
Il secondo momento, all'interno del Liceo Scientifico "Nuzzi", ha poi visto la presentazione di un documento realizzato con l'ausilio di docenti e studenti. Forte il messaggio che ne vien fuori: «Noi come sempre abbiamo celebrato il giorno della Memoria ed oggi c'è questa importante manifestazione del Ricordo - ha detto Michelangelo Filannino, Presidente del Liceo Scientifico Nuzzi - quindi da parte di questa scuola e soprattutto da parte dei docenti di storia, vi è massima attenzione nel ricordare ma anche e soprattutto riflettere sulla storia passata. Per i ragazzi, i giovani, quelli che oggi hanno 15 anni, è necessario da parte di tutti fare un piccolo passo ulteriore. Credo dobbiamo parlare della guerra e della violenza di qualcosa che non è nella memoria ma è qualcosa sotto i nostri occhi, sono notizie di cronaca oggi, leggiamo per esempio dell'Ucraina, ma leggiamo anche di tante altre situazioni di grande violenza e barbarie. C'è una certa sproporzione tra il tempo che si dedica al ricordo rispetto al tempo che si dedica alla riflessione delle violenze che ci sono oggi. Si rischia di cadere nella retorica e di non ribellarsi ad una violenza che oggi sta assumendo le dimensioni di una proporzione che era sconosciuta. Penso che dobbiamo guidare i giovani a lottare per la pace oggi».