Convegni
Gioco d'azzardo e legalità: quinto incontro a Casa Accoglienza
Questa sera a partire dalle ore 20,30 si discute di una vera e propria piaga sociale
Andria - mercoledì 26 marzo 2014
9.05
Il Gioco d'azzardo o ludopatia rappresenta nella società contemporanea una vera e propria piaga sociale. «Oggi, infatti, sempre più persone intraprendono la strada senza uscita del gioco con l'illusione, che dai facili guadagni è possibile risalire dal fondo nel quale molti sono sprofondati a causa della crisi economica in atto». Le parole di Don Geremia Acri, di Casa Accoglienza Santa Maria Goretti, non lasciano spazio a repliche: il gioco d'azzardo è un problema importante e come tale va affrontato. Questa sera, a partire dalle ore 20,30 proprio a Casa Accoglienza in via Quarti ad Andria, il quinto incontro del Laboratorio Sperimentale, ideato per formare ed informare rispetto alle tematiche di più stretta attualità.
«Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato - dice ancora Don Geremia Acri - Quante famiglie sono nell'angoscia perché qualcuno dei membri, spesso giovane, è soggiogato dall'alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all'educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore - conclude Don Geremia - Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l'unico che veramente salva e libera».
«Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato - dice ancora Don Geremia Acri - Quante famiglie sono nell'angoscia perché qualcuno dei membri, spesso giovane, è soggiogato dall'alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all'educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore - conclude Don Geremia - Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l'unico che veramente salva e libera».