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Territorio

Gilet arancioni: "Col decreto Centinaio finalmente abbiamo tempi chiari per la risoluzione dei problemi"

I risultati raggiunti e le prossime tappe dei capitoli xylella e gelate, secondo il portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli

"Tutto è perfettibile e migliorabile, ma bisogna partire dalle certezze ottenute grazie alla nostra mobilitazione e all'impegno del Ministro: col decreto Centinaio finalmente abbiamo tempi chiari per la risoluzione dei problemi, cioè i 60 giorni come limite massimo per la trasformazione del decreto in legge dello Stato, regole chiare per il contrasto al batterio della xylella in zona contenimento e cuscinetto, la declaratoria per lo stato di calamità per le zone colpite dalle gelate di un anno fa".

Così il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli, torna sull'approvazione del Decreto Centinaio dei giorni scorsi.

"La fase di protesta deve contenere proposte concrete per la risoluzione dei problemi che quotidianamente viviamo per la xylella e per le gelate, al di là di dichiarazioni generiche sui contenuti di questo decreto o, peggio ancora, su folli disegni di legge che avrebbero comportato incertezze sui tempi e sugli esiti finali - ha continuato Spagnoletti Zeuli -. Abbiamo salutato con grande favore il decreto Centinaio, fortemente richiesto solo dai gilet arancioni e dalle associazioni che ne fanno parte perché unico strumento capace di dare risposte immediate alle emergenze degli olivicoltori, ma un minuto dopo il varo in Consiglio dei Ministri, a fari spenti come è nello stile degli uomini della terra, abbiamo iniziato a lavorare, in sinergia con la Regione e con il Ministro stesso, che si è dimostrato un uomo di parola ed un bravo politico, per proporre ulteriori migliorie al testo e coprire qualche mancanza probabilmente dovuta alla fretta di chiudere positivamente la partita".

"Per il capitolo xylella: molto bene le norme di contrasto al batterio in zona contenimento e zona cuscinetto, vogliamo capire i dettagli di come saranno utilizzati i 100 milioni previsti dal piano e credo che per questo servirebbe un commissario straordinario che si occupi solo di affrontare questa catastrofe senza perdere altro tempo - ha sottolineato il portavoce dei gilet arancioni -. Per il Salento, invece, a cui andrebbero destinate buona parte delle risorse già stanziate, occorre chiarire nel decreto la chiara e inequivocabile possibilità di espianto di tutte le piante infette, senza alcun vincolo, così come ripetutamente sollecitato da noi in queste settimane anche con numerose richieste formali. Subito dopo occorre lavorare congiuntamente per predisporre un piano straordinario da almeno 500 milioni di euro, in collaborazione con l'Unione Europea, che consenta alle aziende di poter reimpiantare velocemente per ricominciare a vivere e lavorare, rimettendo in moto l'intero territorio".

"Per il capitolo gelate, invece, basterà specificare che la nuova dotazione del fondo di solidarietà sarà totalmente utilizzata per la Puglia e i 5 milioni a copertura degli interessi dei mutui varranno sia per il 2019 che per il 2020, come da prima bozza, per trasformare in eccellente il nostro giudizio, già positivo per la declaratoria di calamità finalmente arrivata dopo mesi di rimpalli irresponsabili - ha continuato Spagnoletti Zeuli -. Condividiamo le perplessità dei sindacati sugli interventi per gli operai agricoli, ma confidiamo nell'incontro del prossimo 1 aprile con il Ministro Di Maio per poter ottenere risultati tangibili sia per gli operai sia per i frantoi".

"Aggiungiamo a tutto ciò altri due risultati quasi raggiunti grazie alla nostra mobilitazione e al nostro impegno silenzioso: il rinvio delle rate dei mutui Ismea e l'anticipo del premio accoppiato Pac di Agea", ha evidenziato Spagnoletti Zeuli.

"Se il mondo agricolo fosse stato unito, senza irresponsabili divisioni tra sigle e senza folli divisioni territoriali, probabilmente la nostra voce sarebbe stata ancora più forte ed i risultati certamente migliori - ha concluso il portavoce dei gilet arancioni -. Le vittime di questo gioco a chi urla di più dai palchi o con i comunicati stampa, a chi ha la bandiera più alta e colorata, penso siano purtroppo proprio coloro che dovrebbero essere difesi e tutelati: gli agricoltori".
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