Territorio
Gasolio "impuro" in Puglia, è allarme sui social
Giunge la replica dell'Eni dopo la varie segnalazioni diventate virali su Whatsapp
Puglia - sabato 6 gennaio 2018
7.21
Gasolio alterato e automobilisti in panne, e un allarme diventato virale sui social e su Whatsapp. Sono in molti, in tutta la Puglia, a lamentare problemi ai propri veicoli dopo aver fatto il pieno di gasolio. Nella maggior parte dei casi l'auto non riesce a mettersi in moto, in altri frangenti invece il motore stenta e non si riesce a gestire il veicolo. Grande lavoro per i meccanici, quindi, che in molti casi sono stati costretti a rinviare gli appuntamenti con i clienti per i controlli periodici per poter affrontare la mole di problemi derivati dalla diffusione del carburante alterato. A quanto è dato sapere il gasolio sembrerebbe essere non raffinato, e in molti sono stati costretti a chiamare il carro attrezzi per far portare la propria automobile al concessionario per controllare il problema.
Pare che il carburante di tale tipologia vada ad intaccare il gruppo iniezione: nei casi meno gravi basta una pulizia e la sostituzione del filtro gasolio con spese che si aggirano intorno ai 300-400 euro. Nei casi peggiori si arriva a dover cambiare la pompa, con aggravio di costi non indifferenti.
La Guardia di Finanza ha avviato controlli e prelievi nelle stazioni di servizio, soprattutto in quelle segnalate dagli utenti danneggiati, e ha inviato i campioni al laboratorio del Ministero dell'Economia di Bari, con lo scopo di arrivare a comprendere in che modo sia stato alterato il carburante.
Dopo le numerose segnalazioni, girate in modo virale soprattutto su Whatsapp da diversi utenti, Eni ha reso nota la propria posizione con una nota: "Eni conferma che il gasolio spedito dalla raffineria di Taranto rispetta tutti i requisiti di qualità previsti, per cui si esclude categoricamente che le presunte anomalie possano essere imputabili alla raffineria. Sono tuttora in corso approfondimenti sulla catena di distribuzione a valle per accertare le cause dei disservizi subiti".
Pare che il carburante di tale tipologia vada ad intaccare il gruppo iniezione: nei casi meno gravi basta una pulizia e la sostituzione del filtro gasolio con spese che si aggirano intorno ai 300-400 euro. Nei casi peggiori si arriva a dover cambiare la pompa, con aggravio di costi non indifferenti.
La Guardia di Finanza ha avviato controlli e prelievi nelle stazioni di servizio, soprattutto in quelle segnalate dagli utenti danneggiati, e ha inviato i campioni al laboratorio del Ministero dell'Economia di Bari, con lo scopo di arrivare a comprendere in che modo sia stato alterato il carburante.
Dopo le numerose segnalazioni, girate in modo virale soprattutto su Whatsapp da diversi utenti, Eni ha reso nota la propria posizione con una nota: "Eni conferma che il gasolio spedito dalla raffineria di Taranto rispetta tutti i requisiti di qualità previsti, per cui si esclude categoricamente che le presunte anomalie possano essere imputabili alla raffineria. Sono tuttora in corso approfondimenti sulla catena di distribuzione a valle per accertare le cause dei disservizi subiti".