Enti locali
Focolaio covid 19 al Comune di Andria: intervento del Dipartimento della Funzione pubblica
La UIL FPL paventa presunti ritardi su informative e attivazione protocolli sanitari previsti
Andria - mercoledì 7 ottobre 2020
12.14
La vicenda del focolaio covid 19 all'interno degli uffici comunali è adesso approdata al Dipartimento della Funzione Pubblica, che con una pec chiede "chiarimenti e rassicurazioni" al Comune di Andria, in merito all'applicazione del Protocollo quadro "Rientro in Sicurezza" e quindi all'attivazione delle procedure di prevenzione atte a contenere eventuali focolai del virus covid 19.
E' stata la UIL FPL regionale, attraverso una propria richiesta inviata oltre che al Dipartimento della Funzione Pubblica, anche alla Prefettura di Barletta ed all'Asl Bat a chiedere chiarimenti in merito ai casi accertati da covid_19 tra il personale dipendente - attualmente si parla di circa 16 casi positivi ma si è in attesa del responso di altri tamponi faringei- e su presunti ritardi su informative e attivazione protocolli sanitari previsti.
"Domenica scorsa (27 settembre n.d.r.), abbiamo appreso dalla stampa locale - viene evidenziato dalla lettera a firma della Segreteria regionale della UIL Funzione Pubblica Locale, con Antonio Barnabà la sta seguendo direttamente anche il segretario regionale Giuseppe Vatinno- possibile focolaio sviluppatosi all'interno del Comune di Andria che hanno confermato le notizie frammentarie pervenuteci già dal sabato precedente da parte del personale, il quale ci ha rappresentato forti preoccupazioni per l'assenza di notizie sia in merito all'accaduto, sia sulle eventuali misure consequenziali che il Comune di Andria stava mettendo in atto. Infatti a quanto pare, la notizia circolata indirettamente tra il personale, ha posto in allarme non pochi dipendenti che all'oscuro dei dettagli della vicenda, autonomamente si sono rivolti sabato scorso al Dipartimento di prevenzione della ASL per chiedere di essere sottoposti al test del tampone".
"A quanto pare, il Comune di Andria ha avuto conoscenza della positività di una dipendente già dal venerdì - prosegue ancora la nota della UIL- e pertanto non è chiaro se l'ente abbia attivato da subito le misure preventive previste con l'invio al domicilio dei potenziali dipendenti venuti a contatto stretto con la collega risultata positiva, in attesa della ricostruzione della catena dei contatti stretti da parte della ASL. Si evidenzia inoltre, che una buona parte del personale è rientrato normalmente in servizio il lunedì successivo in assenza di direttive sul caso e, solo il pomeriggio è stato contattato per sottoporsi al test del tampone con l'indicazione di non presentarsi nei giorni successivi in attesa dei risultati e di nuove disposizioni. Appaiono alquanto lacunose e tardive le misure messe in campo dall'Ente, a cui si aggiunge a quanto pare, la mancanza, seppur temporanea, del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione il cui incarico sarebbe terminato il 22 settembre scorso e per il quale non vi è conoscenza se è stata operata contestuale sostituzione o riconferma o se vi sia un'attribuzione temporanea dell'incarico".
"Peraltro, il Comune di Andria pur essendosi dotato di un protocollo di regolamentazione aziendale lo scorso 30 aprile, si precisa senza il coinvolgimento delle OO.SS. pur in presenza di formale richiesta della Scrivente in attuazione delle previsioni contrattuali e del protocollo Nazionale del 24 aprile 2020, non risulterebbe costituito il comitato per l'applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione e né tanto meno risulterebbe un adeguamento del protocollo secondo le previsioni del protocollo nazionale del Pubblico Impiego del 4 agosto scorso anche con riferimento ai contingenti minimi di personale in lavoro agile. Oltretutto, corre l'obbligo evidenziare come il Comune di Andria, sin dall'inizio della pandemia, non ha mai provveduto appieno ed in maniera continua alla fornitura e alla dotazione di presidi e dispositivi di protezione individuale (gel igienizzante, guanti, mascherine) minimi, nonostante i ripetuti solleciti da parte della Scrivente, e né tanto meno, si ha contezza di eventuali aggiornamenti sul DVR secondo l'evoluzione dell'emergenza e delle prescrizioni intervenute e man mano indicate dal Ministero della Salute e dai vari protocolli nazionali e circolari regionali. Per quanto innanzi evidenziato, si chiede agli organi in indirizzo, secondo le rispettive competenze, di attivare le dovute verifiche del caso al fine di constatare i fatti accaduti e le eventuali inadempienze da parte del Comune di Andria, nell'ottica di disporre l'immediato adeguamento alle norme, alle procedure e alle misure anti covid, a tutela del personale dipendente e dell'intera collettività", conclude la nota della UIL FPL regionale.
E' stata la UIL FPL regionale, attraverso una propria richiesta inviata oltre che al Dipartimento della Funzione Pubblica, anche alla Prefettura di Barletta ed all'Asl Bat a chiedere chiarimenti in merito ai casi accertati da covid_19 tra il personale dipendente - attualmente si parla di circa 16 casi positivi ma si è in attesa del responso di altri tamponi faringei- e su presunti ritardi su informative e attivazione protocolli sanitari previsti.
"Domenica scorsa (27 settembre n.d.r.), abbiamo appreso dalla stampa locale - viene evidenziato dalla lettera a firma della Segreteria regionale della UIL Funzione Pubblica Locale, con Antonio Barnabà la sta seguendo direttamente anche il segretario regionale Giuseppe Vatinno- possibile focolaio sviluppatosi all'interno del Comune di Andria che hanno confermato le notizie frammentarie pervenuteci già dal sabato precedente da parte del personale, il quale ci ha rappresentato forti preoccupazioni per l'assenza di notizie sia in merito all'accaduto, sia sulle eventuali misure consequenziali che il Comune di Andria stava mettendo in atto. Infatti a quanto pare, la notizia circolata indirettamente tra il personale, ha posto in allarme non pochi dipendenti che all'oscuro dei dettagli della vicenda, autonomamente si sono rivolti sabato scorso al Dipartimento di prevenzione della ASL per chiedere di essere sottoposti al test del tampone".
"A quanto pare, il Comune di Andria ha avuto conoscenza della positività di una dipendente già dal venerdì - prosegue ancora la nota della UIL- e pertanto non è chiaro se l'ente abbia attivato da subito le misure preventive previste con l'invio al domicilio dei potenziali dipendenti venuti a contatto stretto con la collega risultata positiva, in attesa della ricostruzione della catena dei contatti stretti da parte della ASL. Si evidenzia inoltre, che una buona parte del personale è rientrato normalmente in servizio il lunedì successivo in assenza di direttive sul caso e, solo il pomeriggio è stato contattato per sottoporsi al test del tampone con l'indicazione di non presentarsi nei giorni successivi in attesa dei risultati e di nuove disposizioni. Appaiono alquanto lacunose e tardive le misure messe in campo dall'Ente, a cui si aggiunge a quanto pare, la mancanza, seppur temporanea, del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione il cui incarico sarebbe terminato il 22 settembre scorso e per il quale non vi è conoscenza se è stata operata contestuale sostituzione o riconferma o se vi sia un'attribuzione temporanea dell'incarico".
"Peraltro, il Comune di Andria pur essendosi dotato di un protocollo di regolamentazione aziendale lo scorso 30 aprile, si precisa senza il coinvolgimento delle OO.SS. pur in presenza di formale richiesta della Scrivente in attuazione delle previsioni contrattuali e del protocollo Nazionale del 24 aprile 2020, non risulterebbe costituito il comitato per l'applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione e né tanto meno risulterebbe un adeguamento del protocollo secondo le previsioni del protocollo nazionale del Pubblico Impiego del 4 agosto scorso anche con riferimento ai contingenti minimi di personale in lavoro agile. Oltretutto, corre l'obbligo evidenziare come il Comune di Andria, sin dall'inizio della pandemia, non ha mai provveduto appieno ed in maniera continua alla fornitura e alla dotazione di presidi e dispositivi di protezione individuale (gel igienizzante, guanti, mascherine) minimi, nonostante i ripetuti solleciti da parte della Scrivente, e né tanto meno, si ha contezza di eventuali aggiornamenti sul DVR secondo l'evoluzione dell'emergenza e delle prescrizioni intervenute e man mano indicate dal Ministero della Salute e dai vari protocolli nazionali e circolari regionali. Per quanto innanzi evidenziato, si chiede agli organi in indirizzo, secondo le rispettive competenze, di attivare le dovute verifiche del caso al fine di constatare i fatti accaduti e le eventuali inadempienze da parte del Comune di Andria, nell'ottica di disporre l'immediato adeguamento alle norme, alle procedure e alle misure anti covid, a tutela del personale dipendente e dell'intera collettività", conclude la nota della UIL FPL regionale.