Vita di città
Fine delle danze, la rabbia dei gestori: "Discoteche capro espiatorio"
Silb: "Il virus ha una carica bassissima ma sotto accusa ci sono finiti i giovani e le vacanze, vedremo ora cosa accadrà"
Andria - lunedì 17 agosto 2020
Da Silb e Movimento impresa un commento duro all' ordinanza di chiusura delle discoteche a causa della nuova ondata di contagi da coronavirus.
Riceviamo e pubblichiamo:
"La conferenza Stato regioni decreta la chiusura delle attività di intrattenimento. Prendiamo atto del provvedimento, basato su un aumento dei contagi.
NON CI SENTIAMO RESPONSABILI.
Le nostre attività hanno lavorato al pari di altri settori della società: la gente vive a contat-to e spesso si assembra in ogni dove da due mesi a questa parte. In spiaggia, al bar, per strada, ovunque. Nonostante ciò tutte le attività restano aperte!!
MA LA DISCOTECA È COME SEMPRE UN GRANDIOSO CAPRO ESPIATORIO.
Capro espiatorio di piaghe sociali come l'alcol, la droga, la violenza, che secondo le stati-stiche trovano sfogo al di fuori di essa e non dentro. E ora, capro espiatorio di un virus che ci risulta di carica virale bassissima. Secondo il titolare del reparto di microbiologia di Treviso, addirittura difficile da trovare. Abbiamo sanificato, tracciato, imposto regole come tutti. E ora pare che l'avanzamento del virus sia imputabile a noi, ai giovani e alle vacanze!
Ma una cosa faremo: osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il "contagio" si fermerà!
LO OSSERVEREMO ATTENTAMENTE. E agiremo di conseguenza.
Per ora, chiediamo al Governo aiuti FATTIVI per le nostre aziende, che sono chiuse da fine febbraio e hanno dipendenti, affitti, tasse da pagare come tutte le altre realtà imprenditoriali.
A fine emergenza, chiariremo a media e opinione pubblica la sostanza di un pregiudizio vergognoso. Qualunque categoria sociale ha le pecore nere. Ciò non significa che la categoria sia nera. Se un insegnante vessa i ragazzi non significa che tutto il corpo docente sia da infamare. Se uno su tremila non rispetta le regole non significa che gli altri 2.999 siano rei di com-portamenti irresponsabili.
La discoteca è un luogo come altri. Gestita da imprenditori che fanno rispettare le regole. I comportamenti non sono imputabili al luogo, bensì agli esseri umani che li compiono. Dentro una discoteca così come altrove".
Riceviamo e pubblichiamo:
"La conferenza Stato regioni decreta la chiusura delle attività di intrattenimento. Prendiamo atto del provvedimento, basato su un aumento dei contagi.
NON CI SENTIAMO RESPONSABILI.
Le nostre attività hanno lavorato al pari di altri settori della società: la gente vive a contat-to e spesso si assembra in ogni dove da due mesi a questa parte. In spiaggia, al bar, per strada, ovunque. Nonostante ciò tutte le attività restano aperte!!
MA LA DISCOTECA È COME SEMPRE UN GRANDIOSO CAPRO ESPIATORIO.
Capro espiatorio di piaghe sociali come l'alcol, la droga, la violenza, che secondo le stati-stiche trovano sfogo al di fuori di essa e non dentro. E ora, capro espiatorio di un virus che ci risulta di carica virale bassissima. Secondo il titolare del reparto di microbiologia di Treviso, addirittura difficile da trovare. Abbiamo sanificato, tracciato, imposto regole come tutti. E ora pare che l'avanzamento del virus sia imputabile a noi, ai giovani e alle vacanze!
Ma una cosa faremo: osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il "contagio" si fermerà!
LO OSSERVEREMO ATTENTAMENTE. E agiremo di conseguenza.
Per ora, chiediamo al Governo aiuti FATTIVI per le nostre aziende, che sono chiuse da fine febbraio e hanno dipendenti, affitti, tasse da pagare come tutte le altre realtà imprenditoriali.
A fine emergenza, chiariremo a media e opinione pubblica la sostanza di un pregiudizio vergognoso. Qualunque categoria sociale ha le pecore nere. Ciò non significa che la categoria sia nera. Se un insegnante vessa i ragazzi non significa che tutto il corpo docente sia da infamare. Se uno su tremila non rispetta le regole non significa che gli altri 2.999 siano rei di com-portamenti irresponsabili.
La discoteca è un luogo come altri. Gestita da imprenditori che fanno rispettare le regole. I comportamenti non sono imputabili al luogo, bensì agli esseri umani che li compiono. Dentro una discoteca così come altrove".