Cronaca
Finanza scova 55 infedeli dichiarazioni reddituali, 2 di Andria, di studenti dell'Università di Bari
E' stato possibile recuperare un gettito contributivo di oltre 50 mila euro
Puglia - mercoledì 19 dicembre 2018
14.57 Comunicato Stampa
Nei giorni scorsi, presso la Sala Senato del Rettorato del Palazzo Ateneo, si è riunita la Cabina di Regia, istituita nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto il 20 dicembre 2017 tra l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, rappresentata dal Magnifico Rettore, Prof. Antonio Felice Uricchio, ed il Comando Regionale Puglia della Guardia di Finanza, rappresentato dal Comandante Regionale, Gen. D. Vito Augelli.
Università e Guardia di Finanza hanno esaminato le risultanze delle verifiche congiunte avviate sulle dichiarazioni della condizione reddituale e patrimoniale degli studenti iscritti ai corsi di studio universitari, finalizzate alla riduzione di tasse o al beneficio di altre prestazioni agevolate in materia di diritto allo studio.
La richiamata sinergia interistituzionale ha consentito di sviluppare oltre 150 controlli, dei quali 55 irregolari, con un recupero di gettito contributivo di oltre 50 mila euro.
Solo ad Andria sono state sanzionate due studentesse per aver beneficiato illecitamente di importo pari rispettivamente ad € 1.118 ed € 957 a titolo di esenzione dal contributo al pagamento delle tasse universitarie.
Rettore e Comandante Regionale hanno manifestato vivo apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti in questo primo anno dell'accordo, che hanno consentito, da un lato, il recupero delle entrate non riscosse, dall'altro, di affermare l'importanza dello spontaneo adempimento nell'assolvimento degli obblighi di contribuzione da parte dei soggetti interessati.
L'area di osservazione che ha evidenziato maggiori fenomeni elusivi della contribuzione universitaria ha riguardato, in particolare, la dichiarazione di "studente indipendente", in alcuni casi prodotta in assenza dei requisiti prescritti dalla vigente normativa in materia.
A tal fine, l'Università degli Studi di Bari ha evidenziato che, ai sensi dell'art. 5 del D.P.C.M. del 09/04/2001, tale fattispecie richiede il possesso di due essenziali requisiti:
- residenza esterna all'unità abitativa della famiglia di origine, da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro;
- redditi dello studente, da lavoro dipendente o fiscalmente assimilati, da almeno due anni, non inferiori a 6.500 euro all'anno.
In assenza dei suddetti requisiti, il nucleo familiare del richiedente è integrato con quello di origine.
Nel corso della riunione, l'amministrazione universitaria ha consegnato, ai vertici del Comando Regionale, un campione di studenti iscritti all'anno accademico 2017/2018, per l'avvio di ulteriori controlli.
L'accordo, fanno sapere i vertici della Guardia di Finanza, testimonia l'elevato impatto sociale che assume l'attività di controllo, volta ad assicurare la percezione dei benefici in capo a coloro i quali ne hanno effettivo diritto, nonché a perseguire finalità sia di tutela delle entrate, che di equità sociale nella redistribuzione delle risorse.
Università e Guardia di Finanza hanno esaminato le risultanze delle verifiche congiunte avviate sulle dichiarazioni della condizione reddituale e patrimoniale degli studenti iscritti ai corsi di studio universitari, finalizzate alla riduzione di tasse o al beneficio di altre prestazioni agevolate in materia di diritto allo studio.
La richiamata sinergia interistituzionale ha consentito di sviluppare oltre 150 controlli, dei quali 55 irregolari, con un recupero di gettito contributivo di oltre 50 mila euro.
Solo ad Andria sono state sanzionate due studentesse per aver beneficiato illecitamente di importo pari rispettivamente ad € 1.118 ed € 957 a titolo di esenzione dal contributo al pagamento delle tasse universitarie.
Rettore e Comandante Regionale hanno manifestato vivo apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti in questo primo anno dell'accordo, che hanno consentito, da un lato, il recupero delle entrate non riscosse, dall'altro, di affermare l'importanza dello spontaneo adempimento nell'assolvimento degli obblighi di contribuzione da parte dei soggetti interessati.
L'area di osservazione che ha evidenziato maggiori fenomeni elusivi della contribuzione universitaria ha riguardato, in particolare, la dichiarazione di "studente indipendente", in alcuni casi prodotta in assenza dei requisiti prescritti dalla vigente normativa in materia.
A tal fine, l'Università degli Studi di Bari ha evidenziato che, ai sensi dell'art. 5 del D.P.C.M. del 09/04/2001, tale fattispecie richiede il possesso di due essenziali requisiti:
- residenza esterna all'unità abitativa della famiglia di origine, da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro;
- redditi dello studente, da lavoro dipendente o fiscalmente assimilati, da almeno due anni, non inferiori a 6.500 euro all'anno.
In assenza dei suddetti requisiti, il nucleo familiare del richiedente è integrato con quello di origine.
Nel corso della riunione, l'amministrazione universitaria ha consegnato, ai vertici del Comando Regionale, un campione di studenti iscritti all'anno accademico 2017/2018, per l'avvio di ulteriori controlli.
L'accordo, fanno sapere i vertici della Guardia di Finanza, testimonia l'elevato impatto sociale che assume l'attività di controllo, volta ad assicurare la percezione dei benefici in capo a coloro i quali ne hanno effettivo diritto, nonché a perseguire finalità sia di tutela delle entrate, che di equità sociale nella redistribuzione delle risorse.