Eventi e cultura
Festival Castel dei Mondi: il "Riccardo III" andriese di Michele Sinisi
Ieri la prima replica dello spettacolo nel Teatrino San Francesco di Arco Piciocco
Andria - sabato 23 agosto 2014
10.24
Un monologo in lingua inglese della durata di 50 minuti, tanti simboli ed una nuova visione della parola. E' questo il Riccardo III di e con Michele Sinisi, attore andriese che ieri, nel Teatrino di San Francesco in Arco Piciocco ad Andria ha proseguito nell'anteprima della 18^ edizione del Festival Castel dei Mondi. Lo spettacolo, in replica sino al 29 agosto, è un appuntamento extra della kermesse teatrale andriese ma rappresenta un passaggio importante per la trasformazione voluta in questa annata che rappresenta la maggiore età del Festival: «La scommessa è di utilizzare solo il testo del prologo iniziale di Shakespeare lavorandoci in inglese - ha detto Michele Sinisi ai nostri microfoni - una continua associazione simbolica per superare l'identità logica della parola stessa per poter costruire non più un valore narrativo della parola. In questo spettacolo non dobbiamo più spiegare la storia ma la evochiamo. Ed in questo teatro post - moderno io ho scelto di farlo utilizzando proprio quel monologo».
Uno spettacolo che l'attore andriese ha definito «pronto per un panorama più ampio con una visione estera», uno spettacolo che ha ricevuto molti apprezzamenti per un pubblico attento e coinvolto dalle movenze e dalle trovate sceniche, tutte visuali, dell'attore andriese per un Riccardo III decisamente nuovo. «Andare oltre quello che si è fatto nel panorama italiano ed estero - ha proseguito Michele Sinisi - quello che vede il pubblico è uno spettacolo in cui i segni, il multi-tasking e la simbologia superano ampiamente la parola e la lingua. Il mio Riccardo III è viscerale, lo definirei di pancia, adagiato su di un piano istintivo e molto naturale». Tanti i personaggi interpretati nel tempo da Michele Sinisi che tra monologhi, personaggi reali e personaggi usciti dalla penna degli scrittori, prosegue in questo viaggio del teatro d'attore: «Così mi definisce la critica - ha proseguito Michele Sinisi - e per chi crea questo genere è un sogno poter interpretare alcuni personaggi. Spesso ricevo input ma lì dove non vi sono stimoli esterni provo a costruire un nuovo percorso».
Emozioni tutte particolari quando si entra nella casa del Festival, un Castel dei Mondi che in questa stagione compie diciotto anni: «Un'emozione sempre forte per quanto io sia di casa - conclude Michele Sinisi - recitare nella propria città ed in un Festival così importante è sempre un banco di prova, c'è da sempre un vaso comunicante tra la mia voglia di fare teatro e la mia comunità. Qui nascono le idee, si creano i personaggi, si vive fortemente il mio lavoro e la mia passione per poi giungere nei teatri. La domanda che ti fai sempre è difatto come reagirà il pubblico. Il mio Riccardo III è uno spettacolo che, difatto, inaugura il Festival e spero sia anche l'inaugurazione di una nuova visione del Festival stesso. Il Castel dei Mondi ha bisogno di sempre maggior internazionalizzazione così il pubblico sarebbe ancor più curioso e vi sarebbero migliori possibilità per noi attori».
Uno spettacolo che l'attore andriese ha definito «pronto per un panorama più ampio con una visione estera», uno spettacolo che ha ricevuto molti apprezzamenti per un pubblico attento e coinvolto dalle movenze e dalle trovate sceniche, tutte visuali, dell'attore andriese per un Riccardo III decisamente nuovo. «Andare oltre quello che si è fatto nel panorama italiano ed estero - ha proseguito Michele Sinisi - quello che vede il pubblico è uno spettacolo in cui i segni, il multi-tasking e la simbologia superano ampiamente la parola e la lingua. Il mio Riccardo III è viscerale, lo definirei di pancia, adagiato su di un piano istintivo e molto naturale». Tanti i personaggi interpretati nel tempo da Michele Sinisi che tra monologhi, personaggi reali e personaggi usciti dalla penna degli scrittori, prosegue in questo viaggio del teatro d'attore: «Così mi definisce la critica - ha proseguito Michele Sinisi - e per chi crea questo genere è un sogno poter interpretare alcuni personaggi. Spesso ricevo input ma lì dove non vi sono stimoli esterni provo a costruire un nuovo percorso».
Emozioni tutte particolari quando si entra nella casa del Festival, un Castel dei Mondi che in questa stagione compie diciotto anni: «Un'emozione sempre forte per quanto io sia di casa - conclude Michele Sinisi - recitare nella propria città ed in un Festival così importante è sempre un banco di prova, c'è da sempre un vaso comunicante tra la mia voglia di fare teatro e la mia comunità. Qui nascono le idee, si creano i personaggi, si vive fortemente il mio lavoro e la mia passione per poi giungere nei teatri. La domanda che ti fai sempre è difatto come reagirà il pubblico. Il mio Riccardo III è uno spettacolo che, difatto, inaugura il Festival e spero sia anche l'inaugurazione di una nuova visione del Festival stesso. Il Castel dei Mondi ha bisogno di sempre maggior internazionalizzazione così il pubblico sarebbe ancor più curioso e vi sarebbero migliori possibilità per noi attori».