Eventi e cultura
Festival Anima Mea, l’epoca d’oro della musica europea in due concerti ad Andria
Lunedì 25 novembre e venerdì 6 dicembre alla chiesa di Sant’Anna “Care piante” e “Lux Fortunae”
Andria - lunedì 25 novembre 2024
5.48
Un'occasione per incontrare la musica dal vivo e ascoltarla senza filtri in una cornice speciale. Un'occasione per rinnovare le memorie, perché ogni musica è contemporanea quando viene eseguita.
Si tratta di Anima Mea, il festival che celebra l'epoca d'oro della musica in Europa. Giunto alla sua XVI edizione, dopo Bari, Bisceglie, Minervino Murge, Palo del Colle e Sannicandro di Bari, giunge ad Andria, per regalare alla cittadinanza due magnifici concerti. "L'itinerario musicale e letterario corredato dal racconto fotografico segna il passo artistico della storia intrecciato alle persone e ai luoghi: è relazione, è poesia! – spiega l'Assessora alla Bellezza, Daniela Di Bari – Immergersi in questa relazione ci inserisce, attraverso le diverse arti, nel cammino universale dei popoli rivelando ad ogni persona la vicinanza ad ogni altra persona. La partecipazione a questo percorso è esperienza di Bellezza, è cammino di Pace".
Care piante - Cantate e Sonate del Barocco europeo
Nicolò Balducci, Ensemble Dolci Affetti & Ensemble Orfeo Futuro
Lunedì 25 novembre, Chiesa di Sant'Anna, ore 20.30
Il concerto offre la riscoperta di alcune perle del barocco, tra cui la musica del soprano castrato e compositore Filippo Finazzi, uno dei cantanti preferiti di Antonio Vivaldi. Nato a Bergamo, Finazzi studiò a Milano, Roma e Napoli e fu attivo in città come Venezia, Praga, Lipsia e Amburgo, dove trascorse l'ultima parte della sua vita. Ad Amburgo, Finazzi si convertì al luteranesimo e, evento raro per un castrato, si sposò. Frequentò circoli culturali e conobbe il barone di Ahlefeld, amico di Georg Philipp Telemann. Tra le sue poche composizioni rimaste, le 6 Cantate per voce e strumenti mostrano uno stile innovativo, influenzato dalle tendenze della Scuola Napoletana, che si stava diffondendo in Europa. Questo stile drammatico, fatto di affetti contrastanti e armonie inaspettate, si riflette nelle opere di molti compositori della scuola napoletana, come Domenico Sarro. Il programma rende omaggio anche a Giuseppe Porsile, un altro compositore napoletano, vittima dell'oblio del tempo e di riletture storiche preconcette.
Lux Fortunae - Italiani tra Parigi e Vienna
Angelica Disanto & Ensemble Orfeo Futuro
Venerdì 6 dicembre, Chiesa di Sant'Anna, ore 20.30
Filippo II Borbone-D'Orléans, nipote di Luigi XIV, è il dedicatario dei Mottetti ad una e più voci con sinfonia di Giovanni Antonio Guido, pubblicati a Parigi nel 1707 per i tipi di Henry de Baussen, tenore e stampatore di musica, con privilegio reale. Il famoso Duca d'Orleans (poi Reggente dal 1715 al 1723) fu valente nelle armi, collezionista di capolavori d'arte, amante del lusso, ateo, promotore del neotemplarismo e dedito all'occultismo. Nonostante queste caratteristiche, l'adesione politica e familiare al cattolicesimo fu scontata, permeando i suoi ascolti e, soprattutto, il repertorio sacro delle cappelle musicali a suo servizio, pur con un vocabolario stilistico volto al gusto moderno. Il violinista di scuola napoletana Giovanni Antonio Guido gli dedica, come propria Opera prima, una raffinata silloge di sei mottetti solistici a una o a due voci con strumenti ("con sinfonia"), variegata per affetti musicali, ricca di intense suggestioni testuali cavate dal patrimonio biblico, agiografico, mariano. Testimoniandoci l'avvenuta e gradita esecuzione che, come spesso avviene, anticipa il sostegno a una pubblicazione, così si rivolge Guido a Filippo: "Lei [..] non disdegnerà fissare i suoi regii sguardi su questi fogli canori, il concento dei quali ha avuto altre volte l'onore di essere da V.A.R. con aggradimento ascoltato". Accorta è la scelta, assai italiana, della forma musicale che riveste il vetusto genere cattolico del mottetto: il mottetto latino sposa qui le intenzioni del Belcanto e la predilezione di un espansivo stile concertato, a discapito
della severa polifonia palestriniana e di una raccolta spiritualità.
In un mondo costantemente immerso nella musica riprodotta, Anima Mea è l'occasione di ritrovare il piacere di un'esperienza autentica, ma anche di riflettere sui tempi che viviamo, immersi in scenari di guerra.
È possibile consultare il programma completo e acquistare i biglietti su https://www.lamoroso.it/anima-mea/
Si tratta di Anima Mea, il festival che celebra l'epoca d'oro della musica in Europa. Giunto alla sua XVI edizione, dopo Bari, Bisceglie, Minervino Murge, Palo del Colle e Sannicandro di Bari, giunge ad Andria, per regalare alla cittadinanza due magnifici concerti. "L'itinerario musicale e letterario corredato dal racconto fotografico segna il passo artistico della storia intrecciato alle persone e ai luoghi: è relazione, è poesia! – spiega l'Assessora alla Bellezza, Daniela Di Bari – Immergersi in questa relazione ci inserisce, attraverso le diverse arti, nel cammino universale dei popoli rivelando ad ogni persona la vicinanza ad ogni altra persona. La partecipazione a questo percorso è esperienza di Bellezza, è cammino di Pace".
Care piante - Cantate e Sonate del Barocco europeo
Nicolò Balducci, Ensemble Dolci Affetti & Ensemble Orfeo Futuro
Lunedì 25 novembre, Chiesa di Sant'Anna, ore 20.30
Il concerto offre la riscoperta di alcune perle del barocco, tra cui la musica del soprano castrato e compositore Filippo Finazzi, uno dei cantanti preferiti di Antonio Vivaldi. Nato a Bergamo, Finazzi studiò a Milano, Roma e Napoli e fu attivo in città come Venezia, Praga, Lipsia e Amburgo, dove trascorse l'ultima parte della sua vita. Ad Amburgo, Finazzi si convertì al luteranesimo e, evento raro per un castrato, si sposò. Frequentò circoli culturali e conobbe il barone di Ahlefeld, amico di Georg Philipp Telemann. Tra le sue poche composizioni rimaste, le 6 Cantate per voce e strumenti mostrano uno stile innovativo, influenzato dalle tendenze della Scuola Napoletana, che si stava diffondendo in Europa. Questo stile drammatico, fatto di affetti contrastanti e armonie inaspettate, si riflette nelle opere di molti compositori della scuola napoletana, come Domenico Sarro. Il programma rende omaggio anche a Giuseppe Porsile, un altro compositore napoletano, vittima dell'oblio del tempo e di riletture storiche preconcette.
Lux Fortunae - Italiani tra Parigi e Vienna
Angelica Disanto & Ensemble Orfeo Futuro
Venerdì 6 dicembre, Chiesa di Sant'Anna, ore 20.30
Filippo II Borbone-D'Orléans, nipote di Luigi XIV, è il dedicatario dei Mottetti ad una e più voci con sinfonia di Giovanni Antonio Guido, pubblicati a Parigi nel 1707 per i tipi di Henry de Baussen, tenore e stampatore di musica, con privilegio reale. Il famoso Duca d'Orleans (poi Reggente dal 1715 al 1723) fu valente nelle armi, collezionista di capolavori d'arte, amante del lusso, ateo, promotore del neotemplarismo e dedito all'occultismo. Nonostante queste caratteristiche, l'adesione politica e familiare al cattolicesimo fu scontata, permeando i suoi ascolti e, soprattutto, il repertorio sacro delle cappelle musicali a suo servizio, pur con un vocabolario stilistico volto al gusto moderno. Il violinista di scuola napoletana Giovanni Antonio Guido gli dedica, come propria Opera prima, una raffinata silloge di sei mottetti solistici a una o a due voci con strumenti ("con sinfonia"), variegata per affetti musicali, ricca di intense suggestioni testuali cavate dal patrimonio biblico, agiografico, mariano. Testimoniandoci l'avvenuta e gradita esecuzione che, come spesso avviene, anticipa il sostegno a una pubblicazione, così si rivolge Guido a Filippo: "Lei [..] non disdegnerà fissare i suoi regii sguardi su questi fogli canori, il concento dei quali ha avuto altre volte l'onore di essere da V.A.R. con aggradimento ascoltato". Accorta è la scelta, assai italiana, della forma musicale che riveste il vetusto genere cattolico del mottetto: il mottetto latino sposa qui le intenzioni del Belcanto e la predilezione di un espansivo stile concertato, a discapito
della severa polifonia palestriniana e di una raccolta spiritualità.
In un mondo costantemente immerso nella musica riprodotta, Anima Mea è l'occasione di ritrovare il piacere di un'esperienza autentica, ma anche di riflettere sui tempi che viviamo, immersi in scenari di guerra.
È possibile consultare il programma completo e acquistare i biglietti su https://www.lamoroso.it/anima-mea/