Commento
Feste parrocchiali: «Eliminiamo i fuochi d'artificio. Sono dannosi ed inquinanti»
L'appello viene dallo storico ambientalista andriese Nicola Montepulciano
Andria - martedì 16 giugno 2020
9.37
Un appello a tutte le parrocchie a non usare mai più i fuochi d'artificio per concludere le celebrazioni religiose. Lo storico ecologista andriese, Nicola Montepulciano ne spiega le motivazioni e propone delle alternative.
«Questo è il periodo in cui hanno inizio le feste parrocchiali, che quest'anno saranno celebrate con modalità diverse rispetto agli altri anni per via del Covid 19. E' l'occasione propizia per invitare le Parrocchie a non concludere le celebrazioni con i fuochi d'artificio. Questi, per poco che possano durare, inquinano moltissimo finendo per inquinare ulteriormente l'atmosfera. I fuochi d'artificio per la sola detonazione producono CO2 e NO2 elementi che sono fra le cause dei cambiamenti climatici. A questi, poi, sono aggiunti altri elementi chimici per ottenere vari effetti: colori, forme, altezze, etc., e sono tanti ma tanti, tutti inquinantissimi. Come ebbi a scrivere a proposito dei botti di Capodanno, gli spari producono aumento di polveri fini PM10, diossina e possono peggiorare varie malattie e provocarne di nuove, rilasciano metalli. Descrissi i gravissimi danni procurati da tre metalli usati per confezionare i botti: bario, potassio, rame. Il bario, nelle varie combinazioni, può causare danni alle vie respiratorie, il potassio, combinato con altri elementi, danni alla tiroide, il rame forma diossina.
Ora aggiungo, del lunghissimo elenco, altri due: l'antimonio, semimetallo, di suo tossico già come lo si ricava e l'arsenico ultravelenoso ( usato come solfuro d'arsenico, magnifica combinazione! ), dai quali, di norma, bisogna stare alla larga e noi, invece, potremmo tranquillamente respirarli. Ma non è assurdo rovinarci la vita per i botti? Oltre ai maledetti rumori. Spaventano tutti i bambini diversamente abili e non: se stanno dormendo si svegliano di soprassalto e scoppiano a piangere. In genere tutti i più piccoli al minimo rumore corrono fra le braccia di chi gli sta immediatamente vicino, figuriamoci in caso di botti. Si devono aggiungere i danni alla fauna comune e protetta: sono molti gli animali che muoiono in queste circostanze. Le polveri possono persistere per molto tempo a meno che non ci sia il vento che, però, si limita a trasferire altrove il carico dell'inquinamento e regalare la fregatura agli altri, o può cadere su produzioni agricole che potremmo ritrovarcele sulle nostre tavole. Lo 0,5 per cento degli incendi colposi in Italia è causato dai fuochi d'artificio.
Gli spettacoli pirotecnici sono costosi ed è una spesa inutile, ancor più in questo periodo. Ci sono persone che soffrono la fame, enti e istituzioni che chiedono soldi per realizzare varie opere, per favorire diverse attività: si diano a questi i soldi dei botti. Sono tradizioni alquanto recenti di cui dobbiamo fare ameno: non riflettono nessun valore culturale, storico, religioso e chi più ne ha più ne metta. Sempre rumori, rumori, stordimento continuo per la diseducazione di tutti ma in modo particolare dei più giovani che non perdono occasione per spendere soldi in questo continuo stordimento e poi chiediamo loro di essere attenti ai bisogni del prossimo, riflessione, silenzio, concentrazione, etc., quando siamo proprio noi adulti a diseducarli. Al posto dei botti si possono proporre attraenti giochi di luce, combinazioni luminose piacevoli con effetti scenografici da proiettare sulle facciate di palazzi possibilmente storici, su condomini che offrono tanto spazio adatto, ma anche sul municipio. Come riferito dalla CEI " le feste patronali e parrocchiali si limitino alle sole celebrazioni religiose», conclude lo storico ecologista andriese Nicola Montepulciano.
«Questo è il periodo in cui hanno inizio le feste parrocchiali, che quest'anno saranno celebrate con modalità diverse rispetto agli altri anni per via del Covid 19. E' l'occasione propizia per invitare le Parrocchie a non concludere le celebrazioni con i fuochi d'artificio. Questi, per poco che possano durare, inquinano moltissimo finendo per inquinare ulteriormente l'atmosfera. I fuochi d'artificio per la sola detonazione producono CO2 e NO2 elementi che sono fra le cause dei cambiamenti climatici. A questi, poi, sono aggiunti altri elementi chimici per ottenere vari effetti: colori, forme, altezze, etc., e sono tanti ma tanti, tutti inquinantissimi. Come ebbi a scrivere a proposito dei botti di Capodanno, gli spari producono aumento di polveri fini PM10, diossina e possono peggiorare varie malattie e provocarne di nuove, rilasciano metalli. Descrissi i gravissimi danni procurati da tre metalli usati per confezionare i botti: bario, potassio, rame. Il bario, nelle varie combinazioni, può causare danni alle vie respiratorie, il potassio, combinato con altri elementi, danni alla tiroide, il rame forma diossina.
Ora aggiungo, del lunghissimo elenco, altri due: l'antimonio, semimetallo, di suo tossico già come lo si ricava e l'arsenico ultravelenoso ( usato come solfuro d'arsenico, magnifica combinazione! ), dai quali, di norma, bisogna stare alla larga e noi, invece, potremmo tranquillamente respirarli. Ma non è assurdo rovinarci la vita per i botti? Oltre ai maledetti rumori. Spaventano tutti i bambini diversamente abili e non: se stanno dormendo si svegliano di soprassalto e scoppiano a piangere. In genere tutti i più piccoli al minimo rumore corrono fra le braccia di chi gli sta immediatamente vicino, figuriamoci in caso di botti. Si devono aggiungere i danni alla fauna comune e protetta: sono molti gli animali che muoiono in queste circostanze. Le polveri possono persistere per molto tempo a meno che non ci sia il vento che, però, si limita a trasferire altrove il carico dell'inquinamento e regalare la fregatura agli altri, o può cadere su produzioni agricole che potremmo ritrovarcele sulle nostre tavole. Lo 0,5 per cento degli incendi colposi in Italia è causato dai fuochi d'artificio.
Gli spettacoli pirotecnici sono costosi ed è una spesa inutile, ancor più in questo periodo. Ci sono persone che soffrono la fame, enti e istituzioni che chiedono soldi per realizzare varie opere, per favorire diverse attività: si diano a questi i soldi dei botti. Sono tradizioni alquanto recenti di cui dobbiamo fare ameno: non riflettono nessun valore culturale, storico, religioso e chi più ne ha più ne metta. Sempre rumori, rumori, stordimento continuo per la diseducazione di tutti ma in modo particolare dei più giovani che non perdono occasione per spendere soldi in questo continuo stordimento e poi chiediamo loro di essere attenti ai bisogni del prossimo, riflessione, silenzio, concentrazione, etc., quando siamo proprio noi adulti a diseducarli. Al posto dei botti si possono proporre attraenti giochi di luce, combinazioni luminose piacevoli con effetti scenografici da proiettare sulle facciate di palazzi possibilmente storici, su condomini che offrono tanto spazio adatto, ma anche sul municipio. Come riferito dalla CEI " le feste patronali e parrocchiali si limitino alle sole celebrazioni religiose», conclude lo storico ecologista andriese Nicola Montepulciano.