Festa patronale. <span>Foto Riccardo Di Pietro</span>
Festa patronale. Foto Riccardo Di Pietro
Vita di città

Festa patronale senza i venditori ambulanti

Polemiche le organizzazioni di categoria. Indetta manifestazione venerdì 10 settembre, alle 10,30, presso Palazzo di Città

La festa patronale di Andria non avrà le sue bancarelle. Questo è il risultato della polemica riunione, convocata oggi pomeriggio, martedì 7 settembre a Palazzo di Città.

E' una nota di Casambulanti a diramare, l'esito dell'incontro che ha portato alla decisione delle Organizzazioni di categoria di non prendere parte alla festa patronale. Un incontro, cui hanno preso parte con le Organizzazioni del settore ambulante e fieristico, il dirigente Suap Pasquale Antonio Casieri e l'assessore allo Sviluppo Economico Cesareo Troia, che a detta dei rappresentanti del commercio ambulante «ha dato l'esito esattamente opposto alle aspettative».

«Il Comune -sottolinea Savino Montaruli-, prima ancora di discuterne in riunione, aveva già deciso di sopprimere le speranze della città. Quindi la riunione si è rivelato, di fatto, un incontro con comunicazione unilaterale usando la platea allargata per simulare un atteggiamento democratico che si è rivelato un boomerang.
Si dissociano dalla decisione dell'Amministrazione comunale tutti i Rappresentanti delle Associazioni di Categoria presenti all'incontro ed anche quelle del Settore Spettacoli Viaggianti. Un chiaro segnale di sfiducia nei confronti dell'assessorato allo Sviluppo Economico con una serie di aggravanti. Ad esempio il punto di partenza dell'assessore, completamente difforme da quanto prevede la legge e quanto disposto dalle vigenti disposizioni nazionali e regionali. Gli Ambulanti spostati nel luogo più remoto della città in violazione di quanto previsto anche dal Piano del Commercio del Comune di Andria. Una visione completamente distorta da parte dell'Amministrazione comunale andriese che strumentalizza la pandemia per esternare affermazioni completamente opposte rispetto alla realtà».
«Mentre alle ore 16 a Minervino Murge -ha proseguito Savino Montaruli, al termine dell'incontro- abbiamo collegialmente assunto decisioni che salvaguardano la storia locale, la cultura e la tradizione delle Festa Patronale, garantendo a tutti il libero esercizio dei propri diritti, con le postazioni di vendita allocate sul corso principale e negli spazi consueti, come peraltro accaduto nelle altre città, ad Andria si rema contro ed ecco che il timore o forse, peggio, il pregiudizio nei confronti delle categorie economiche ha contaminato le menti di chi ha partorito soluzioni che, di fatto, annullano completamente la storia cittadina e la sua economia. Neppure di fronte alle nostre relazioni con le quali abbiamo dimostrato, legge alla mano, di quanto fosse strumentale ed illegittima la decisione del comune, il monologo dell'assessore sfiduciato non è cambiato ostinandosi nell'esternare una posizione persino banalizzata dai fatti. Nella realtà un mero portavoce di non meglio precisate strategie della distruzione di un intero Comparto commerciale ma anche della storia tradizionale della nostra Comunità. Questo è inaccettabile e becero. A richiesta dei rappresentanti degli ambulanti, al termine della riunione, è stato deciso di interloquire direttamente con la Sindaca (assente alla riunione n.d.r.), anche per le competenze giuridiche trascurate dagli organizzatori della riunione di oggi nella Sala Giunta. Venerdì 10 settembre 2021, alle 10,30, presso Palazzo di Città -ha concluso Savino Montaruli-, manifestazione degli Ambulanti fieristi per parlare con la Sindaca Bruno».

«Non pensavamo di arrivare a tanto. Siamo delusi specie da chi durante la campagna elettorale ha carpito il nostro voto ingannandoci, presentandosi in una veste completamente diversa da quella che stiamo conoscendo». – hanno concluso Capogna Giacinto di Acab e Tortora Sebastiano di FIVAP.
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