Attualità
Festa della mamma, arrivano i piccoli chef all'asilo "Primi passi"
Una dolce iniziativa vede ancora una volta coinvolta la foodblogger Annamaria Ieva, in arte Cicetta
Andria - giovedì 10 maggio 2018
6.22
Una insolita quanto inaspettata festa della mamma per i bambini dell'asilo "Piccoli passi" di Andria, che si sono cimentati nella preparazione di squisiti dolci in occasione di questa particolare ricorrenza.
L' ormai celebre foodblogger andriese Annamaria Ieva, nota come Cicetta, ha offerto le sue esperienze culinarie ai piccoli ospiti dell'asilo "Primi passi", insegnando loro ad utilizzare materiali e utensili indispensabili per la realizzazione di simpatici dolci tradizionali, servendosi della cucina del nido.
Un momento importante per i bambini e per le loro insegnanti, che ha unito l'esperienza formativa necessaria per stimolarli ad interagire con il cibo attraverso i cinque sensi, in modo pratico e spontaneo, insieme alla scoperta del sapore dei nostri dolci tipici, che sono stati poi offerti alle mamme di ciascun bambino, in occasione di questa festività.
Creare legami con la nostra tradizione partendo proprio dai più piccoli è un passo indispensabile per trasmettere loro amore e il rispetto per la nostra cultura gastronomica. Infatti il loro viaggio nel mondo culinario è iniziato mediante un laboratorio di cucina dove hanno avuto modo di sperimentare la loro creatività e per rivivere, nel contempo, il passato andriese.
Spiega Annamaria: "La tradizione è importante in ogni cultura o civiltà. La gente, malgrado i tentativi della società moderna e postmoderna di sradicarla dal suo passato, mostra oggi più che mai un forte desiderio di recuperare valori tradizionali. Così questi "valori fondamentali" vengono stabiliti e tramandati da padre in figlio, di madre in figlia, proprio come il cognome o i beni di proprietà, così da diventare uno stile di vita virtuoso e duraturo. Dobbiamo amare il nostro passato e non portarlo come un peso nel nostro futuro. Ogni generazione deve prendere linfa da quelle trascorse e trasmetterla a quelle che verranno successivamente. Le tradizioni sono le nostre radici. Siamo noi il nostro sangue, la nostra cultura, la nostra identità e il nostro mondo. Un popolo senza tradizioni è un popolo privo di anima, un castello di sabbia destinato a venir spazzato dalla prima ondata del mare, dalla prima folata di vento"
L' ormai celebre foodblogger andriese Annamaria Ieva, nota come Cicetta, ha offerto le sue esperienze culinarie ai piccoli ospiti dell'asilo "Primi passi", insegnando loro ad utilizzare materiali e utensili indispensabili per la realizzazione di simpatici dolci tradizionali, servendosi della cucina del nido.
Un momento importante per i bambini e per le loro insegnanti, che ha unito l'esperienza formativa necessaria per stimolarli ad interagire con il cibo attraverso i cinque sensi, in modo pratico e spontaneo, insieme alla scoperta del sapore dei nostri dolci tipici, che sono stati poi offerti alle mamme di ciascun bambino, in occasione di questa festività.
Creare legami con la nostra tradizione partendo proprio dai più piccoli è un passo indispensabile per trasmettere loro amore e il rispetto per la nostra cultura gastronomica. Infatti il loro viaggio nel mondo culinario è iniziato mediante un laboratorio di cucina dove hanno avuto modo di sperimentare la loro creatività e per rivivere, nel contempo, il passato andriese.
Spiega Annamaria: "La tradizione è importante in ogni cultura o civiltà. La gente, malgrado i tentativi della società moderna e postmoderna di sradicarla dal suo passato, mostra oggi più che mai un forte desiderio di recuperare valori tradizionali. Così questi "valori fondamentali" vengono stabiliti e tramandati da padre in figlio, di madre in figlia, proprio come il cognome o i beni di proprietà, così da diventare uno stile di vita virtuoso e duraturo. Dobbiamo amare il nostro passato e non portarlo come un peso nel nostro futuro. Ogni generazione deve prendere linfa da quelle trascorse e trasmetterla a quelle che verranno successivamente. Le tradizioni sono le nostre radici. Siamo noi il nostro sangue, la nostra cultura, la nostra identità e il nostro mondo. Un popolo senza tradizioni è un popolo privo di anima, un castello di sabbia destinato a venir spazzato dalla prima ondata del mare, dalla prima folata di vento"