Religioni
Festa di Santa Maria al Monte insieme agli affidati al progetto diocesano “Senza Sbarre”
Grande emozione per il laboratorio teatrale “Una Storie”. Il noto fotografo Angelo Trani ha donato un'originale opera
Andria - martedì 31 agosto 2021
12.20
Domenica sera, 29 agosto presso la parrocchia di San Luigi a Castel del Monte, si è celebrata l'Eucarestia in onore di Santa Maria del Monte, cerimonia presieduta dal Vescovo diocesano Mons. Luigi Mansi, insieme al parroco don Riccardo Agresti ed al frate minore francescano Giuseppe Piarulli, originario di Andria.
Il Vescovo Mansi nell'omelia ha voluto precisare: «Nell'accostarci alla parola che abbiamo ascoltato, prima di tutto facciamo un atto di umiltà e cerchiamo di prendere molto sul serio l'invito che ci ha fatto San Giacomo: "Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori illudendo voi stessi". Noi ascoltiamo la parola di Dio in mille occasioni, però non sempre poi quella parola la mettiamo in pratica, ci illudiamo perché ci convinciamo di essere dei buoni cristiani mettendo su tutta una serie di pratiche religiose, ma non si sa bene se tutto questo appartiene veramente al nostro cuore oppure è soltanto una tradizione vaga e una generica esteriorità religiosa. Comportamenti esteriori che ci gratificano soprattutto quando son fatte bene, ma senza scendere nel cuore; ed ecco l'invito di San Giacomo: non è possibile accontentarci di una religione formalistica, esteriore che è portata avanti soltanto con un castello di belle tradizioni. La nostra fede certe volte è bella, ma senz'anima, spesso onoriamo il Dio solo con le labbra e il nostro cuore è lontano da Lui. Oggi nel giorno del Signore siamo qui intorno all'altare perché Lui si dona a noi, non si stanca d'incontrarci, di abbracciarci, di guarirci e di trasformarci».
Don Riccardo ha quindi rivolto un sentito personale ringraziamento, anche da parte della comunità parrocchiale al Vescovo Mansi non solo per non aver mai fatto mancare la sua presenza e vicinanza, ma in particolare con la preghiera che rivolge al Signore per questo progetto particolarmente arduo, irto di ostacoli, ma sicuramente molto evangelico dove si attua l'opera di misericordia corporale e si va incontro a chi è nel bisogno.
Stefano Del Bravo, artista che si occupa di arte contemporanea e di editoria di pregio, tra gli amici della Comunità "San Vittore", ha quindi presentato il noto fotografo Angelo Trani, che ha donato una sua opera al museo ideale di "Senza Sbarre". Trani è il fotografo ufficiale di Claudio Baglioni, di Andrea Bocelli, di Roberto Benigni e di tanti altri artisti e volti noto dello spettacolo. «Attraverso un suo scatto ci ha fatto vedere, qual è il suo concetto di speranza, nel recupero dei ragazzi in affidamento al progetto», ha sottolineato don Riccardo Agresti.
Per il fotografo Trani è stato un grande onore omaggiare il progetto "Senza Sbarre" con una foto che rappresenta l'idea di trovare sbarre e impedimenti un po' dappertutto, non solo in condizioni di restrizione. «La vita ci presenta delle difficoltà, degli errori che si pagheranno, ma che troveremo le chiavi, raffigurate nella foto insieme ad un cancello, saremo meno intristiti». Ha così concluso l'artista.
E' intervenuta la dr.ssa Maria Giuseppina D'Addetta, magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Bari che ha ringraziato tutti per la partecipazione: don Riccardo, il Procuratore Sinisi, ma soprattutto il Vescovo e tutta la diocesi di Andria ed ha tenuto a evidenziare: «Ho supportato sin dall'inizio con grande entusiasmo e con grande coraggio questo progetto e come magistrato ho creduto e profuso le mie energie ritenendo che il carcere non sia una realtà fuori dalla nostra comunità civile, ma sia parte di noi di una parte della nostra società che ha sbagliato ma che dobbiamo sostenere nel recupero illuminati dalla provvidenza».
Un momento di commozione quando la dr.ssa D'Addetta ha voluto riconoscere alla Città di Andria l'appellativo di essere una "comunità generosa, aperta alla condivisione", ricordando il profondo, personale legame che l'unisce, essendo nipote dell'indimenticato presule Mons. Giuseppe Di Donna, "Il Vescovo santo" come è stato sempre contraddistinto il prelato del secondodoguerra, per il quale è in corso il processo di beatificazione.
Il procuratore Giannicola Sinisi ha puntualizzato : «Il Vescovo stasera nell'omelia ci ha ricordato le parole di San Giacomo: ovvero non basta dirle ma bisogna praticarle. Questo è un luogo in cui si pratica la novità, attraverso la possibilità di dare un senso alla rieducazione, non con la restrizione dentro dei cancelli chiusi, ma attraverso la responsabilità di ciascuna persona affidata a questo progetto. In masseria non ci sono cancelli, eppure non è andato via nessuno: per evadere da un carcere bisogna saltare un cancello, bisogna avere una ferma volontà di farlo organizzando un piano, un programma che distrae rispetto all'impegno della rieducazione che invece è l'unico impegno che si deve avere all'interno della masseria da dove è facile andare via. Basta girare l'angolo, ma il dato di fatto è rappresentato che nonostante non ci sia nessun cancello da scavalcare, nessuno è andato via. Credo che questo sia un segno straordinario che rappresenta come questa sia una strada possibile, una strada che si può praticare e che sta cominciando a dare i suoi frutti».
La cooperativa C.R.I.S.I. esperti da venti anni di giustizia riparativa con la Dr.ssa Anna Coppola De Vanna, con Ilaria ed Angela hanno accompagnato questo lavoro con una premessa:« "Una Storie" è un impegno da protagonisti delle persone che sono state affidate. Un laboratorio teatrale speciale, grazie alla grande arte, pazienza, simpatia ed energia di Angela Sgobba nel campo della giustizia riparativa della pedagogia teatrale, ha accompagnato l'esperienza che hanno portato avanti gli ospiti di "Senza Sbarre". Grazie a questo laboratorio si è voluto approfondire il senso della riparazione che nasce dal creare delle connessioni, dal mettere in relazione le persone superando ruoli, stereotipi, superando i limiti di mente e di cuore che si creano, che nascono, che esistono e ci fanno pensare all'altro da noi come ad un estraneo impedendoci di riconoscerlo invece fino in fondo come essere umano. Qui la grande sfida della giustizia riparativa è proprio di cercare, ritrovare, ricostruire ciò che può essere messo in comune, ciò che avvicina gli esseri umani. Si è cercato di mettere insieme ciò che rende gli esseri umani profondamente e reciprocamente responsabili, cioè abili a dare le risposte giuste che rispettano profondamente il valore e la dignità dell'altra persona».
"Una Storie" non è uno spettacolo ma un incontro e racconta una sfida: quella di inventare, di trasformare, di creare, di vincere e attraversare tutto quello che è parte dell'essere umano, ovvero le lacrime, i sorrisi, le cadute, le ripartenze. Emozioni per raccontare comunque una grande verità e cioè che la vita è sempre possibile immaginarla come un grande spettacolo, ancora tutto da scrivere per se e per gli altri.
E' toccato quindi ad un cast d'eccezione, ad Ilaria, Tobia, Stefano, Francesco, Vincenzo, Savino, Riccardo, Vincenzo e Angela regalare agli spettatori, "un momento di vero godimento spirituale interiore e comunitario" così come l'ha definito Mons. Luigi Mansi, che si è complimentato con gli autori ed il cast di "Una Storie" al termine della rappresentazione.
A conclusione della serata, alcuni bambini presenti tra il pubblico, hanno estratto i seguenti numeri vincenti della Lotteria, a favore del progetto "Senza Sbarre":
1) n. 0374
2) n. 0069
3) n. 0632
4) n. 0345
5) n. 0665
6) n. 0608
7) n. 0412
8) n. 0396
9) n. 0076
10) n. 0339
11) n. 0522
12) n. 0225
Per il ritiro dei premi, rivolgersi sabato 4 settembre o domenica 5 settembre presso la parrocchia San Luigi.
Termine per il ritiro dei premi: 12 settembre 2021
Il Vescovo Mansi nell'omelia ha voluto precisare: «Nell'accostarci alla parola che abbiamo ascoltato, prima di tutto facciamo un atto di umiltà e cerchiamo di prendere molto sul serio l'invito che ci ha fatto San Giacomo: "Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori illudendo voi stessi". Noi ascoltiamo la parola di Dio in mille occasioni, però non sempre poi quella parola la mettiamo in pratica, ci illudiamo perché ci convinciamo di essere dei buoni cristiani mettendo su tutta una serie di pratiche religiose, ma non si sa bene se tutto questo appartiene veramente al nostro cuore oppure è soltanto una tradizione vaga e una generica esteriorità religiosa. Comportamenti esteriori che ci gratificano soprattutto quando son fatte bene, ma senza scendere nel cuore; ed ecco l'invito di San Giacomo: non è possibile accontentarci di una religione formalistica, esteriore che è portata avanti soltanto con un castello di belle tradizioni. La nostra fede certe volte è bella, ma senz'anima, spesso onoriamo il Dio solo con le labbra e il nostro cuore è lontano da Lui. Oggi nel giorno del Signore siamo qui intorno all'altare perché Lui si dona a noi, non si stanca d'incontrarci, di abbracciarci, di guarirci e di trasformarci».
Don Riccardo ha quindi rivolto un sentito personale ringraziamento, anche da parte della comunità parrocchiale al Vescovo Mansi non solo per non aver mai fatto mancare la sua presenza e vicinanza, ma in particolare con la preghiera che rivolge al Signore per questo progetto particolarmente arduo, irto di ostacoli, ma sicuramente molto evangelico dove si attua l'opera di misericordia corporale e si va incontro a chi è nel bisogno.
Stefano Del Bravo, artista che si occupa di arte contemporanea e di editoria di pregio, tra gli amici della Comunità "San Vittore", ha quindi presentato il noto fotografo Angelo Trani, che ha donato una sua opera al museo ideale di "Senza Sbarre". Trani è il fotografo ufficiale di Claudio Baglioni, di Andrea Bocelli, di Roberto Benigni e di tanti altri artisti e volti noto dello spettacolo. «Attraverso un suo scatto ci ha fatto vedere, qual è il suo concetto di speranza, nel recupero dei ragazzi in affidamento al progetto», ha sottolineato don Riccardo Agresti.
Per il fotografo Trani è stato un grande onore omaggiare il progetto "Senza Sbarre" con una foto che rappresenta l'idea di trovare sbarre e impedimenti un po' dappertutto, non solo in condizioni di restrizione. «La vita ci presenta delle difficoltà, degli errori che si pagheranno, ma che troveremo le chiavi, raffigurate nella foto insieme ad un cancello, saremo meno intristiti». Ha così concluso l'artista.
E' intervenuta la dr.ssa Maria Giuseppina D'Addetta, magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Bari che ha ringraziato tutti per la partecipazione: don Riccardo, il Procuratore Sinisi, ma soprattutto il Vescovo e tutta la diocesi di Andria ed ha tenuto a evidenziare: «Ho supportato sin dall'inizio con grande entusiasmo e con grande coraggio questo progetto e come magistrato ho creduto e profuso le mie energie ritenendo che il carcere non sia una realtà fuori dalla nostra comunità civile, ma sia parte di noi di una parte della nostra società che ha sbagliato ma che dobbiamo sostenere nel recupero illuminati dalla provvidenza».
Un momento di commozione quando la dr.ssa D'Addetta ha voluto riconoscere alla Città di Andria l'appellativo di essere una "comunità generosa, aperta alla condivisione", ricordando il profondo, personale legame che l'unisce, essendo nipote dell'indimenticato presule Mons. Giuseppe Di Donna, "Il Vescovo santo" come è stato sempre contraddistinto il prelato del secondodoguerra, per il quale è in corso il processo di beatificazione.
Il procuratore Giannicola Sinisi ha puntualizzato : «Il Vescovo stasera nell'omelia ci ha ricordato le parole di San Giacomo: ovvero non basta dirle ma bisogna praticarle. Questo è un luogo in cui si pratica la novità, attraverso la possibilità di dare un senso alla rieducazione, non con la restrizione dentro dei cancelli chiusi, ma attraverso la responsabilità di ciascuna persona affidata a questo progetto. In masseria non ci sono cancelli, eppure non è andato via nessuno: per evadere da un carcere bisogna saltare un cancello, bisogna avere una ferma volontà di farlo organizzando un piano, un programma che distrae rispetto all'impegno della rieducazione che invece è l'unico impegno che si deve avere all'interno della masseria da dove è facile andare via. Basta girare l'angolo, ma il dato di fatto è rappresentato che nonostante non ci sia nessun cancello da scavalcare, nessuno è andato via. Credo che questo sia un segno straordinario che rappresenta come questa sia una strada possibile, una strada che si può praticare e che sta cominciando a dare i suoi frutti».
La cooperativa C.R.I.S.I. esperti da venti anni di giustizia riparativa con la Dr.ssa Anna Coppola De Vanna, con Ilaria ed Angela hanno accompagnato questo lavoro con una premessa:« "Una Storie" è un impegno da protagonisti delle persone che sono state affidate. Un laboratorio teatrale speciale, grazie alla grande arte, pazienza, simpatia ed energia di Angela Sgobba nel campo della giustizia riparativa della pedagogia teatrale, ha accompagnato l'esperienza che hanno portato avanti gli ospiti di "Senza Sbarre". Grazie a questo laboratorio si è voluto approfondire il senso della riparazione che nasce dal creare delle connessioni, dal mettere in relazione le persone superando ruoli, stereotipi, superando i limiti di mente e di cuore che si creano, che nascono, che esistono e ci fanno pensare all'altro da noi come ad un estraneo impedendoci di riconoscerlo invece fino in fondo come essere umano. Qui la grande sfida della giustizia riparativa è proprio di cercare, ritrovare, ricostruire ciò che può essere messo in comune, ciò che avvicina gli esseri umani. Si è cercato di mettere insieme ciò che rende gli esseri umani profondamente e reciprocamente responsabili, cioè abili a dare le risposte giuste che rispettano profondamente il valore e la dignità dell'altra persona».
"Una Storie" non è uno spettacolo ma un incontro e racconta una sfida: quella di inventare, di trasformare, di creare, di vincere e attraversare tutto quello che è parte dell'essere umano, ovvero le lacrime, i sorrisi, le cadute, le ripartenze. Emozioni per raccontare comunque una grande verità e cioè che la vita è sempre possibile immaginarla come un grande spettacolo, ancora tutto da scrivere per se e per gli altri.
E' toccato quindi ad un cast d'eccezione, ad Ilaria, Tobia, Stefano, Francesco, Vincenzo, Savino, Riccardo, Vincenzo e Angela regalare agli spettatori, "un momento di vero godimento spirituale interiore e comunitario" così come l'ha definito Mons. Luigi Mansi, che si è complimentato con gli autori ed il cast di "Una Storie" al termine della rappresentazione.
A conclusione della serata, alcuni bambini presenti tra il pubblico, hanno estratto i seguenti numeri vincenti della Lotteria, a favore del progetto "Senza Sbarre":
1) n. 0374
2) n. 0069
3) n. 0632
4) n. 0345
5) n. 0665
6) n. 0608
7) n. 0412
8) n. 0396
9) n. 0076
10) n. 0339
11) n. 0522
12) n. 0225
Per il ritiro dei premi, rivolgersi sabato 4 settembre o domenica 5 settembre presso la parrocchia San Luigi.
Termine per il ritiro dei premi: 12 settembre 2021