Politica
Festa della Donna, Di Chio: «Occupazione femminile ai minimi storici»
La nota della delegata nazionale di Forza Italia Giovani
Andria - martedì 8 marzo 2016
13.18
Oggi, 8 marzo si festeggia la Festa della Donna o, più correttamente, è "la Giornata internazionale della donna" e la delegata nazionale di Forza Italia Giovani Alessandra Di Chio, attraverso una nota, parla dell'attuale situazione delle donne italiane soprattutto nell'ambito lavorativo.
«L'8 marzo - scrive la Di Chio - è dedicato al riconoscimento delle lotte che sono state portate avanti dalle donne e alle loro conquiste sul piano dei diritti, dell'economia e della politica contro le discriminazioni e le violenze di cui, ancora oggi, sono vittime in molte parti del mondo. Di contro, non rintracciamo delle politiche nazionali adeguate che pongano la donna al centro del mondo del lavoro, e fallimentare è stato da un anno dalla sua entrata in vigore, il jobs act del duo Renzi-Poletti, che ha consolidato la distanza tra l'uomo e la donna nel mondo del lavoro, ponendo l'Italia agli ultimi posti per occupazione femminile in particolar modo nel sud, dove lavora meno del 40% delle donne. Infatti, necessarie risultano quelle politiche che pongono al centro del dibattito politico le vere questioni che ancora oggi affliggono l'universo femminile, attivando quelle misure concrete che permettano alla donna di entrare nel mondo del lavoro attraverso politiche volte a detassare le imprese che sostengano il reddito delle mamme lavoratrici e delle loro famiglie. Ormai, per anni la sinistra ha vissuto la Festa della Donna come strumento a difesa di una battaglia ideologica tesa a tutelare da una parte il ruolo della donna nella società contemporanea e, dall'altra a non condannare tutte quelle culture e religioni che reprimono ogni diritto di emancipazione ed evoluzione dell'essere donna nel proprio ruolo sociale. In questi giorni, in qualità di donne, abbiamo delle grandi responsabilità e non possiamo non soffermarci a riflettere su come l'ipotetico sfruttamento del corpo di una donna possa rappresentare, per un terzo, il rango di un diritto. Infine, questo giorno, deve permettere a noi donne di tracciare dei bilanci fatti di vittorie, conquiste ma anche di sconfitte per ripartire, con forza e determinazione, da tutti quegli obiettivi non raggiunti e realizzare quei progetti che gelosamente custodiamo nel cuore e nella mente».
«L'8 marzo - scrive la Di Chio - è dedicato al riconoscimento delle lotte che sono state portate avanti dalle donne e alle loro conquiste sul piano dei diritti, dell'economia e della politica contro le discriminazioni e le violenze di cui, ancora oggi, sono vittime in molte parti del mondo. Di contro, non rintracciamo delle politiche nazionali adeguate che pongano la donna al centro del mondo del lavoro, e fallimentare è stato da un anno dalla sua entrata in vigore, il jobs act del duo Renzi-Poletti, che ha consolidato la distanza tra l'uomo e la donna nel mondo del lavoro, ponendo l'Italia agli ultimi posti per occupazione femminile in particolar modo nel sud, dove lavora meno del 40% delle donne. Infatti, necessarie risultano quelle politiche che pongono al centro del dibattito politico le vere questioni che ancora oggi affliggono l'universo femminile, attivando quelle misure concrete che permettano alla donna di entrare nel mondo del lavoro attraverso politiche volte a detassare le imprese che sostengano il reddito delle mamme lavoratrici e delle loro famiglie. Ormai, per anni la sinistra ha vissuto la Festa della Donna come strumento a difesa di una battaglia ideologica tesa a tutelare da una parte il ruolo della donna nella società contemporanea e, dall'altra a non condannare tutte quelle culture e religioni che reprimono ogni diritto di emancipazione ed evoluzione dell'essere donna nel proprio ruolo sociale. In questi giorni, in qualità di donne, abbiamo delle grandi responsabilità e non possiamo non soffermarci a riflettere su come l'ipotetico sfruttamento del corpo di una donna possa rappresentare, per un terzo, il rango di un diritto. Infine, questo giorno, deve permettere a noi donne di tracciare dei bilanci fatti di vittorie, conquiste ma anche di sconfitte per ripartire, con forza e determinazione, da tutti quegli obiettivi non raggiunti e realizzare quei progetti che gelosamente custodiamo nel cuore e nella mente».