Unità Nazionale e delle Forze Armate: il ricordo dei caduti di guerra andriesi

Un fiocco giallo per ricordare i Marò ancora prigionieri in India, parole di conforto e speranza, la certezza che la guerra è una cosa negativa che non distingue razze, bambini, donne e malati. E' il sunto di una mattinata trascorsa all'interno del Monumento dei Caduti di Andria, luogo storico nel Parco IV Novembre o Parco della Rimembranza, luogo nel quale vi sono i caduti di tutte le guerre andriesi. Tanti nomi ai quali, come ha spiegato Mons. Giovanni Massaro che ha officiato la Santa Messa in loro onore, «bisogna tributare il nostro grazie e ricordare che questo deve essere un monito affinchè non si ripetano più eventi catastrofici come quelli in cui hanno perso la vita tanti andriesi». Prima e Seconda guerra mondiale, missioni estere e varie campagne militari tutte trascritte sulle pareti in cui aleggia un'area di sacro ma anche di profano vista l'insolenza con la quale viene spesso trattato questo luogo da alcuni cittadini giovani e meno giovani andriesi.

Un luogo che stamane, tuttavia, ha permesso di ricordare e raccontare. Un luogo di memoria rivestito con le bandiere tricolore e con le effigi di tutti i corpi militari e non, di ex combattenti e di civili, per festeggiare la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate d'Italia. Il 4 novembre del 1919 fu istituita per celebrare l'anniversario della vittoria e della fine della prima guerra mondiale per l'Italia avvenuta esattamente un anno prima. Da allora è una costante ed è l'unica festa ad aver attraversato quasi cento anni di storia italiana. Un momento importante che ha coinvolto tutte le autorità militari cittadine e territoriali oltre alle autorità civili con il rappresentante della Prefettura BAT, il Presidente della Provincia BAT, Francesco Spina, il Sindaco di Andria Nicola Giorgino, esponenti del consiglio regionale e consiglieri comunali per una cerimonia semplice ma dal grande coinvolgimento emotivo. Il suono della tromba per il silenzio militare e l'onore dei caduti, la posa di una corona d'alloro all'interno del Monumento e la Santa Messa con le parole del Primo Cittadino andriese a chiudere l'evento.

«L'odierna ricorrenza civile - ha detto Giorgino - che unisce il festeggiamento delle nostre Forze Armate e quello dell'Unità Nazionale, quando sono tra scorsi novantasette anni dalla Vittoria nel primo conflitto mondiale, assume un significato ancora più pregnante e, dunque, meritevole di essere celebrato con tutti gli onori che non solo le leggi ma anche le tradizioni ci impongono. Le sfide globali imposte dall'attuale quanto complesso contesto geo-politico rendono Il ruolo delle Forze Armate sempre più decisivo e strategico. Le varie forme di terrorismo che presentano pericolosi focolai in varie parti del mondo e che oramai bussano, alle nostre porte, mettendo a rischio la sicurezza nazionale, richiedono non solo un'allerta dal punto di vista delle misure da adottare per l'incolumità e la salvaguardia di ciascuno di noi, ma richiede uno sforzo aggiuntivo di coesione sociale ed unità». Lo stesso Giorgino ha ricordato proprio i Marò ancora prigionieri in India.