Vita di città
Felicità calcolata con i Tweet: la BAT sale in 31esima posizione
Nella Giornata Mondiale istituita dall'ONU, la Regione Puglia è la più "iHappy" nel 2013
Puglia - giovedì 20 marzo 2014
14.51
Il 20 marzo è la giornata mondiale della felicità: la ricorrenza è stata indetta lo scorso anno dall'ONU. Voices from the Blogs ed il famoso Wired.it, hanno presentato oggi l'e-book "iHappy 2013", con la classifica delle province italiane in base al loro grado di felicità (l'indice iHappy, appunto) misurato nell'arco del 2013. Dall'analisi di oltre 40 milioni di messaggi su Twitter raccolti quotidianamente nelle 110 province italiane, emerge che nel 2013 la capitale della felicità in Italia è stata Genova. La provincia del capoluogo ligure si colloca infatti al primo posto con un 75,5% di tweet felici. Al secondo posto, e a poca distanza, troviamo Cagliari (75,1%), mentre nella top-ten compaiono anche Parma (quarta col 72,9%), Bari (settima: 71,7%) e Bologna (71,4%), seconda nel 2012 ma che quest'anno scende al decimo posto. Per la Provincia di Barletta Andria Trani si sale decisamente in classifica sino alla 31esima piazza con un +59 rispetto allo scorso anno (Articolo 10 aprile 2013) ma di particolare rilievo è la classifica del 2014 aggiornata agli ultimi 7 giorni con 744.326 "cinguettii" analizzati con una media giornaliera di 93.041 post: la BAT, infatti, schizza nella Top Ten con il nono posto a quota 86,4%.
La Puglia, inoltre, si posiziona al primo posto assoluto tra le Regioni italiane con il 66,6% di post felici. A breve distanza l'Emilia Romagna. Per Lombardia e Veneto, invece, stop al 53% e fondo della classifica. Ma cosa rende gli italiani felici (o tristi)? Innanzitutto gli italiani sono "meteopatici". Se lo scorso inverno (50,2%), durante i freddi mesi di gennaio e febbraio, il Bel Paese è stato mediamente triste, a marzo 2013, con l'arrivo della primavera, la felicità balza verso l'alto (67,4%). La data scelta dall'ONU per celebrare la felicità sembra dunque quanto mai appropriata.
Se si considerano i giorni della settimana, di lunedì si è più tristi (59,2%), mentre i giorni di coppa (il martedì e mercoledì), così come il sabato, sono giorni felici. La felicità migliora poi sensibilmente nei giorni di festa (+1,8%), ma solo quando la festività non cade nel week-end, altrimenti niente vacanza e il giorno di festa diventa un "ponte sprecato". Tra le feste è il Natale a farla da padrone (iHappy +14,3%), ma in Italia anche la festa della mamma produce molti sorrisi (+11,1%), così come il giorno che precede la busta paga. Al contrario, lo spostamento di lancette dovuto all'ora legale genera ansia e depressione, e fa crollare la felicità di oltre 5 punti. Anche la latitudine, infine, può fare la differenza. Risalendo la penisola da sud a nord la felicità diminuisce, tranne nelle province in cui c'è il mare.
La Puglia, inoltre, si posiziona al primo posto assoluto tra le Regioni italiane con il 66,6% di post felici. A breve distanza l'Emilia Romagna. Per Lombardia e Veneto, invece, stop al 53% e fondo della classifica. Ma cosa rende gli italiani felici (o tristi)? Innanzitutto gli italiani sono "meteopatici". Se lo scorso inverno (50,2%), durante i freddi mesi di gennaio e febbraio, il Bel Paese è stato mediamente triste, a marzo 2013, con l'arrivo della primavera, la felicità balza verso l'alto (67,4%). La data scelta dall'ONU per celebrare la felicità sembra dunque quanto mai appropriata.
Se si considerano i giorni della settimana, di lunedì si è più tristi (59,2%), mentre i giorni di coppa (il martedì e mercoledì), così come il sabato, sono giorni felici. La felicità migliora poi sensibilmente nei giorni di festa (+1,8%), ma solo quando la festività non cade nel week-end, altrimenti niente vacanza e il giorno di festa diventa un "ponte sprecato". Tra le feste è il Natale a farla da padrone (iHappy +14,3%), ma in Italia anche la festa della mamma produce molti sorrisi (+11,1%), così come il giorno che precede la busta paga. Al contrario, lo spostamento di lancette dovuto all'ora legale genera ansia e depressione, e fa crollare la felicità di oltre 5 punti. Anche la latitudine, infine, può fare la differenza. Risalendo la penisola da sud a nord la felicità diminuisce, tranne nelle province in cui c'è il mare.