Vita di città
Federica Fornabaio, dal Liceo "C. Troya" al Festival di Sanremo
Ultimo successo domenica 31 gennaio con il suo Piano Solo Concert
Andria - giovedì 18 febbraio 2016
10.02
Domenica 31 gennaio, presso il Teatro Studio "Gianni Borgna" dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, la musicista andriese Federica Fornabaio ha presentato ad un pubblico caldo e numeroso il suo nuovo Piano Solo Concert. Nel corso della serata, la convincente esibizione della pianista pugliese è stata accompagnata dal violino di Roberto Izzo e dall'arpa di Micol Picchioni, con la partecipazione di Giuseppe Tortora al violoncello ed Angelo Olivieri alla tromba. «E' stata un'altra esperienza bellissima, - ha dichiarato la stessa Federica - ma non ci si abitua alle emozioni, perché ogni palcoscenico ha la sua magia e dispensa tensioni sempre diverse. Soprattutto se si tratta di esibirmi in prima persona. Suonare ha un effetto diverso dal dirigere, è più introspettivo e per questo sento una grande responsabilità nei confronti del vero protagonista di ogni spettacolo, che è il pubblico».
La direttrice d'orchestra federiciana ha mosso i primi passi nel mondo della musica sotto la guida della maestra Mariella Di Gioia, nella scuola "F. Chopin" di Andria, successivamente ha frequentato i conservatori "N. Piccinni" di Bari e "U. Giordano" di Foggia, per poi conseguire il Diploma in Composizione e Musica Applicata presso il "Sant Louis College of Music" di Roma, senza dimenticare la partecipazione allo stage Musica per Film, tenuto dal noto pianista Ludovico Einaudi presso la Libreria del Cinema della Capitale. Come se non bastasse, dopo aver conseguito la maturità classica, Federica Fornabaio ha studiato Pubblicità alll'Istituto Europeo di Design di Roma, dove ha conseguito la laurea nel 2007. La compositrice andriese vive lontano dalla propria terra natale da circa 10 anni, ma non ha mai dimenticato le proprie origini, che, nonostante le difficoltà e le fragilità peculiari della giovinezza, sono state fondamentali per trasformare la sua più grande passione in una realtà professionale consolidata. «Non credo - ha confessato lei - che tornerei volentieri agli anni della mia adolescenza, ma sarebbe folle rinnegarli. È stato un periodo complicato, anche denso di sofferenza, tuttavia mi ha portato ad essere quella che sono oggi. Insomma, si tratta di un malessere nei confronti del quale sono certamente riconoscente, ma che non replicherei mai. Come in tutte le cose, si conserva il buono e si cerca di accantonare il cattivo, sono due facce della stessa medaglia. Tutto fa parte della storia di un individuo».
Seppur senza mai smettere di dedicarsi allo studio delle melodie classiche, la musicista andriese si è spesso distinta per la sua sorprendente poliedricità artistica. Federica Fornabaio, infatti, è stata la terza donna a guidare l'orchestra del Festival di Sanremo, dopo Margherita Graczyk e Andrea Mirò, ed il più giovane direttore d'orchestra salito sul palco del Teatro Ariston nel corso della celeberrima gara canora. Ma non è tutto. Nel 2011 ha partecipato alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, componendo le musiche per il cortometraggio La Sala, nel 2013 è stata autrice della colonna sonora per il documentario Pontif-Ex, quindi nel 2014 ha ottenuto la nomination come Miglior Colonna Sonora al Concorso cinematografico internazionale The 48 Hours Film Project di Roma con il cortometraggio L'Ospedale delle Bambole di Francesco Felli. «Tutte queste esperienze - ha continuato Federica - sono state funzionali alla mia crescita personale e professionale. Se dovessi essere costretta a dedicarmi esclusivamente ad un'attività, sceglierei senza ombra di dubbio il connubio con il cinema. Adoro dipingere paesaggi e stati dell'animo attraverso armonie e melodie. Non potrei mai farne a meno. È sempre stato questo il mio personale modus operandi».
Infine, abbiamo chiesto alla giovane artista quali ritiene che debbano essere le preoccupazioni di un aspirante musicista dei giorni nostri. «Per ogni desiderio - ha concluso lei - esiste sempre un sacrificio enorme da affrontare. La vita vera non è quella che ci mostrano in televisione. Quello è un tritacarne, bisogna avere cervello e mille occhi per non farsi mandare al macello. Lo studio e la perseveranza sono alla base di ogni carriera che sia degna di definirsi tale, ovvero duratura e valevole. E poi risulta essenziale una grande intelligenza nel pianificare le strategie d'azione, perché solo così si potrà raggiungere l' "orecchio giusto" per cominciare il proprio cammino, che non è mai già tracciato. Ognuno ha la sua storia».
La direttrice d'orchestra federiciana ha mosso i primi passi nel mondo della musica sotto la guida della maestra Mariella Di Gioia, nella scuola "F. Chopin" di Andria, successivamente ha frequentato i conservatori "N. Piccinni" di Bari e "U. Giordano" di Foggia, per poi conseguire il Diploma in Composizione e Musica Applicata presso il "Sant Louis College of Music" di Roma, senza dimenticare la partecipazione allo stage Musica per Film, tenuto dal noto pianista Ludovico Einaudi presso la Libreria del Cinema della Capitale. Come se non bastasse, dopo aver conseguito la maturità classica, Federica Fornabaio ha studiato Pubblicità alll'Istituto Europeo di Design di Roma, dove ha conseguito la laurea nel 2007. La compositrice andriese vive lontano dalla propria terra natale da circa 10 anni, ma non ha mai dimenticato le proprie origini, che, nonostante le difficoltà e le fragilità peculiari della giovinezza, sono state fondamentali per trasformare la sua più grande passione in una realtà professionale consolidata. «Non credo - ha confessato lei - che tornerei volentieri agli anni della mia adolescenza, ma sarebbe folle rinnegarli. È stato un periodo complicato, anche denso di sofferenza, tuttavia mi ha portato ad essere quella che sono oggi. Insomma, si tratta di un malessere nei confronti del quale sono certamente riconoscente, ma che non replicherei mai. Come in tutte le cose, si conserva il buono e si cerca di accantonare il cattivo, sono due facce della stessa medaglia. Tutto fa parte della storia di un individuo».
Seppur senza mai smettere di dedicarsi allo studio delle melodie classiche, la musicista andriese si è spesso distinta per la sua sorprendente poliedricità artistica. Federica Fornabaio, infatti, è stata la terza donna a guidare l'orchestra del Festival di Sanremo, dopo Margherita Graczyk e Andrea Mirò, ed il più giovane direttore d'orchestra salito sul palco del Teatro Ariston nel corso della celeberrima gara canora. Ma non è tutto. Nel 2011 ha partecipato alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, componendo le musiche per il cortometraggio La Sala, nel 2013 è stata autrice della colonna sonora per il documentario Pontif-Ex, quindi nel 2014 ha ottenuto la nomination come Miglior Colonna Sonora al Concorso cinematografico internazionale The 48 Hours Film Project di Roma con il cortometraggio L'Ospedale delle Bambole di Francesco Felli. «Tutte queste esperienze - ha continuato Federica - sono state funzionali alla mia crescita personale e professionale. Se dovessi essere costretta a dedicarmi esclusivamente ad un'attività, sceglierei senza ombra di dubbio il connubio con il cinema. Adoro dipingere paesaggi e stati dell'animo attraverso armonie e melodie. Non potrei mai farne a meno. È sempre stato questo il mio personale modus operandi».
Infine, abbiamo chiesto alla giovane artista quali ritiene che debbano essere le preoccupazioni di un aspirante musicista dei giorni nostri. «Per ogni desiderio - ha concluso lei - esiste sempre un sacrificio enorme da affrontare. La vita vera non è quella che ci mostrano in televisione. Quello è un tritacarne, bisogna avere cervello e mille occhi per non farsi mandare al macello. Lo studio e la perseveranza sono alla base di ogni carriera che sia degna di definirsi tale, ovvero duratura e valevole. E poi risulta essenziale una grande intelligenza nel pianificare le strategie d'azione, perché solo così si potrà raggiungere l' "orecchio giusto" per cominciare il proprio cammino, che non è mai già tracciato. Ognuno ha la sua storia».