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Territorio
FdL, Spagnoletti Zeuli: «Masserie didattiche ruolo strategico»
Il patron di "Terre di Traiano" ha rilanciato la necessità di inizative
Andria - mercoledì 23 settembre 2015
8.29
«Le masserie didattiche hanno un ruolo strategico per il territorio. La Puglia ha fatto bene, siamo a metà della classifica nazionale. Oggi, se delegate e supportate possono svolgere ancora meglio il loro ruolo». Sono la sintesi dell'intervento di Ascanio Spagnoletti Zeuli, patron della masseria "Terre di Traiano" di Andria che lo scorso venerdì 18 settembre, ha partecipato come relatore e diretto esecutore di questa iniziativa, in un convegno dal titolo "La masseria didattica, produrre ricchezza senza distruggere, difendendo i valori della terra". L'iniziativa, promossa dalla Regione Puglia presso il Salone Agrimed, nel corso della 79esima Fiera del Lavante, ha visto la partecipazione di due operatori del settore.
Nell'occasione, Spagnoletti Zeuli ha ribadito il ruolo strategico che le masserie didattiche hanno in riferimento all'assetto del territorio e all'economia rurale, anche in prospettiva, guardando alle prossime generazioni. «Possono diventare dei presidi del territorio, salvaguardando il paesaggio, la produzione, la cultura e la tradizione, contribuendo all'innovazione del comparto, perché – ha sottolineato l'imprenditore – passare dal convenzionale al biologico, dal consumo di energia fossile al fotovoltaico, dal grano comune alla varietà senatore Cappelli è innovazione». Nel corso della tavola rotonda moderata da Michele Peragine – giornalista Rai e presidente dell'Associazione giornalisti agroalimentare Puglia – è stata scattata la fotografia delle masserie didattiche, nel panorama pugliese e nazionale. Positivo il giudizio di Spagnoletti Zeuli: «Se è vero che, come si è detto, sono partite in ritardo rispetto ad altre regioni, è anche vero che con le 159 masserie pugliesi oggi siamo noni nella classifica nazionale e nelle prime due posizioni come tasso di sviluppo».
Alla luce di quanto emerso, il suo auspicio è che «le masserie didattiche, delegate e supportate anche economicamente, possono svolgere meglio di quanto non sia stato in passato il loro prezioso ruolo».
Una posizione coerente — secondo Ascanio Spagnoletti Zeuli — con gli intenti dell'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Leonardo Di Gioia (cui sono state affidate le conclusioni del convegno), che «in una logica di collaborazione pubblico-privato, in base al principio di sussidiarietà, vuole che molti compiti che le amministrazioni pubbliche s'affannano a perseguire siano affidati alle nostre "sentinelle" sul territorio».
Nell'occasione, Spagnoletti Zeuli ha ribadito il ruolo strategico che le masserie didattiche hanno in riferimento all'assetto del territorio e all'economia rurale, anche in prospettiva, guardando alle prossime generazioni. «Possono diventare dei presidi del territorio, salvaguardando il paesaggio, la produzione, la cultura e la tradizione, contribuendo all'innovazione del comparto, perché – ha sottolineato l'imprenditore – passare dal convenzionale al biologico, dal consumo di energia fossile al fotovoltaico, dal grano comune alla varietà senatore Cappelli è innovazione». Nel corso della tavola rotonda moderata da Michele Peragine – giornalista Rai e presidente dell'Associazione giornalisti agroalimentare Puglia – è stata scattata la fotografia delle masserie didattiche, nel panorama pugliese e nazionale. Positivo il giudizio di Spagnoletti Zeuli: «Se è vero che, come si è detto, sono partite in ritardo rispetto ad altre regioni, è anche vero che con le 159 masserie pugliesi oggi siamo noni nella classifica nazionale e nelle prime due posizioni come tasso di sviluppo».
Alla luce di quanto emerso, il suo auspicio è che «le masserie didattiche, delegate e supportate anche economicamente, possono svolgere meglio di quanto non sia stato in passato il loro prezioso ruolo».
Una posizione coerente — secondo Ascanio Spagnoletti Zeuli — con gli intenti dell'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Leonardo Di Gioia (cui sono state affidate le conclusioni del convegno), che «in una logica di collaborazione pubblico-privato, in base al principio di sussidiarietà, vuole che molti compiti che le amministrazioni pubbliche s'affannano a perseguire siano affidati alle nostre "sentinelle" sul territorio».