Benedetto Miscioscia
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Fareambiente: «Perché non viene utilizzata la centralina mobile per monitorare la qualità dell’aria ad Andria?»

Nota di Benedetto Miscioscia, presidente del Laboratorio Verde cittadino, e del Consiglio Direttivo

«Apprendere che la nostra Città risulta tra le prime 10 più inquinate d'Italia, è un dato che ci sorprende per un verso e ci preoccupa per l'altro. Infatti, è d'obbligo chiedersi i motivi di questo dato sorprendente per una città che non ha presenze di industrie pesanti o particolarmente inquinanti, al di là del leit motive sulle responsabilità del traffico veicolare. Soprattutto, è d'obbligo chiedersi se può una sola centralina gestita dall'ARPA, peraltro ubicata nelle immediate vicinanze del cantiere aperto della nuova stazione ferroviaria, dare certezze sul reale livello di inquinamento dell'intera città, considerato che la strada su cui insiste contestualmente anche il cantiere dei lavori, ha visto ridursi notevolmente il livello di traffico veicolare pubblico e privato rispetto all'anno 2021.

La domanda logica da porsi poi, è se vi sia o meno correlazione tra i risultati del monitoraggio e l'inizio dei lavori di scavo per l'interramento della linea ferroviaria tutt'ora in corso. Non è un caso, quindi, che gli sforamenti sono proprio relativi alle concentrazioni di PM 10 e PM 2,5, ovvero polveri sottili o pulviscolo delle dimensioni di 10 micron e di 2,5 micron. Può esserci un probabile correlazione tra i lavori in corso e i superamenti dei livelli di riferimento rilevati proprio dalla centralina ubicata sopra il cantiere? Sarebbe opportuno, al riguardo, confrontare i dati rilevati nell'anno 2021 con quelli dell'anno 2022 per una verifica più puntuale sulle ragioni degli sforamenti.

Ci si chiede, quindi, perché, a questo punto, non viene utilizzata la centralina mobile di cui si era dotata l'amministrazione Giorgino con Determina Dirigenziale del settore Lavori Pubblici – Ambiente nr. 358 del 13/02/2018 per monitorare la qualità dell'aria nelle zone a maggior traffico veicolare della Città di Andria, o non si dia seguito al piano di monitoraggio previsto con la stessa centralina dal Comitato dei Genitori dei bambini Leucemici con protocollo nr. 34233 del 12/04/2018, in modo da avere un dato più oggettivo e omogeneo sull'effettivo livello di inquinamento dell'aria cittadina?

Inoltre, non ci trova d'accordo con la semplicistica giustificazione del Sindaco Giovanna Bruno che ritiene che i cittadini debbano cambiare abitudini. Certo, bisogna anche lavorare sul cambiamento dei comportamenti scorretti dei cittadini per renderli più responsabili. Un progetto che parta da una impostazione culturale riguardo l'uso degli autoveicoli per spostarsi in città, l'abbandono dei rifiuti indifferenziati, il rispetto del decoro urbano, il rispetto degli spazi e dei monumenti pubblici. A tutto questo però, deve aggiungersi anche la volontà e la determinazione per promuovere continui monitoraggi della qualità dell'aria e, soprattutto, bisogna chiarire quali iniziative ha messo in atto fino ad oggi l'assessorato all'ambiente per verificare se nel corso dei lavori della ferrovia siano state adottate tutte le prescrizioni per il contenimento delle emissioni di polveri sottili in atmosfera e il conseguente monitoraggio, considerato che ci troviamo in un'area densamente abitata.

Anche le stesse considerazioni di Legambiente che, per combattere l'inquinamento in ambito urbano, propone addirittura il passaggio alle ZEZ (Zone a Zero Emissione) ci sembrano proposte più demagogiche che realistiche, soprattutto se si tende a paragonare la nostra città ad una metropoli come Milano o Torino. Piuttosto, incominciamo a pensare di convertire i nostri mezzi del trasporto urbano con mezzi meno inquinanti degli attuali.

Riteniamo che vada avviato un percorso culturale con le necessarie sinergie tra le istituzioni pubbliche e le associazioni ambientaliste, con progetti mirati e finalizzati a coinvolgere la comunità intera ad iniziare dalle scuole. Un progetto sinergico che punti a dare concretezza ad uno sviluppo culturale ambientale di cui abbiamo bisogno, puntando a coinvolgere prima di tutti gli alunni e studenti per educarli e formarli a comportamenti più consapevoli e responsabili. Il Laboratorio verde Fareambiente di Andria si rende disponibile per intraprendere questo percorso. Da parte nostra ribadiamo i dubbi sulla corrispondenza oggettiva dei dati relativi ai sforamenti rilevati, non fosse altro per la coincidenza che la centralina di monitoraggio gestita dall'Arpa è ubicata in prossimità del grande cantiere per i lavori della costruzione della nuova stazione.

Per tale ragione, chiediamo all'amministrazione che venga intrapresa un percorso virtuoso per migliorare la qualità dell'ambiente in generale, a partire dal piano di monitoraggio delle attività di cantiere oltre quello della qualità dell'aria nei vari quartieri della città per verificare il reale livello di inquinamento in città e degli effettivi sforamenti dei limiti di emissione in maniera più omogenea, al fine di poterci riabilitare agli occhi dell'opinione pubblica». La nota è a firma del dott. Benedetto Miscioscia, presidente di Fareambiente Laboratorio Verde di Andria, e del Consiglio Direttivo.
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