Vita di città
«Eutanasia e droghe leggere, non è giusto che il Parlamento taccia»
Intervento del Sindaco di Andria avv. Giovanna Bruno sui referendum in discussione e i ritardi della politica
Andria - venerdì 18 febbraio 2022
11.41
«I giudizi di ammissibilità sui referendum espressi in questi giorni dalla Corte Costituzionale, rappresentano il punto di coerente epilogo che, sotto il profilo politico, il Paese sta vivendo», dice il sindaco di Andria Giovanna Bruno intervenendo nel dibattito nazionale sui quesiti referendari.
«Al di là della valutazione che ognuno può dare sul merito delle questioni sollevate dai quesiti referendari, si coglie un ritardo ormai endemico della Politica nella interpretazione delle grandi questioni che attraversano il Paese.
Il Rederendum, strumento costituzionale di partecipazione democratica da parte dei cittadini, finisce con il colmare, o costringe a colmarli, i vuoti prodotti da un Parlamento sostanzialmente bloccato su temi fondamentali della nostra convivenza sociale. Non è giusto, né tantomeno opportuno, che sulle scelte che attengono alle questioni etiche e morali, quali possono essere l'eutanasia o il consumo di droghe leggere, il Parlamento taccia. Non è giusto, né tantomeno opportuno che, attraverso quesiti referendari necessariamente molto "tecnici" e quindi incomprensibili ai più, si chiamino ad esprimersi i cittadini. Le tragiche questioni che attengono soprattutto al "fine vita", debbono essere affrontate con assoluta urgenza in quanto fondanti per l'umana dignità È tempo che la Politica, che il Parlamento assuma su di sé la responsabilità di decisioni politiche e legislative che saranno poi, in sede elettorale, sottoposte al vaglio, questo sì veramente democratico, dei cittadini», conclude Bruno.
«Al di là della valutazione che ognuno può dare sul merito delle questioni sollevate dai quesiti referendari, si coglie un ritardo ormai endemico della Politica nella interpretazione delle grandi questioni che attraversano il Paese.
Il Rederendum, strumento costituzionale di partecipazione democratica da parte dei cittadini, finisce con il colmare, o costringe a colmarli, i vuoti prodotti da un Parlamento sostanzialmente bloccato su temi fondamentali della nostra convivenza sociale. Non è giusto, né tantomeno opportuno, che sulle scelte che attengono alle questioni etiche e morali, quali possono essere l'eutanasia o il consumo di droghe leggere, il Parlamento taccia. Non è giusto, né tantomeno opportuno che, attraverso quesiti referendari necessariamente molto "tecnici" e quindi incomprensibili ai più, si chiamino ad esprimersi i cittadini. Le tragiche questioni che attengono soprattutto al "fine vita", debbono essere affrontate con assoluta urgenza in quanto fondanti per l'umana dignità È tempo che la Politica, che il Parlamento assuma su di sé la responsabilità di decisioni politiche e legislative che saranno poi, in sede elettorale, sottoposte al vaglio, questo sì veramente democratico, dei cittadini», conclude Bruno.