Attualità
Esito commissione regionale su Nuovo Ospedale, interviene il Comitato: "Grave e sconcertante ...e indignati!"
"Qui il problema è più grave: la macchina non riesce ancora a partire!"
Andria - venerdì 15 dicembre 2023
13.54
"Grave e sconcertante. Così potrebbe essere definito, senza rincorrere un mare di altre parole possibili, l'esito della seduta della Terza Commissione Consiliare Regionale di giovedì 14 dicembre 2023", sottolinea in una nota Comitato per il Nuovo Ospedale di Andria.
Ricordiamo perfettamente che era stato già individuato novembre 2023 come termine temporale per la definizione degli aspetti progettuali alla luce dei rilievi e del nuovo Piano Clinico Gestionale, l'accordo di programma per la variante urbanistica per poi definire con il Ministero l'entità del finanziamento integrativo.
Suona invece come una vera beffa sentire pronunciare che occorrerà altro tempo, da 6 a 9 mesi, a partire dalla approvazione del progetto definitivo da parte della Asl, per rimettere in carreggiata il treno che stava deragliando.
Sappiamo bene che un'opera pubblica di tale entità avrà frequenti imprevisti che ne richiederanno continui adeguamenti, integrazioni, varianti, sorprese come è stato per gli altri nuovi ospedali in costruzione.
Ma qui il problema è più grave: la macchina non riesce ancora a partire!
Domanda: ci sono stati problemi non curati nella fase progettuale, tanto da far scorrere in assoluta libertà la matita dell'archistar? Può darsi che sia così. Ma è stato registrato agli atti della commissione che i progettisti sono stati rintuzzati, dagli uffici tecnici ASL, con note formali rispetto a inopinate "variazioni progettuali sul tema"!
Ciò posto, non si spiega il fatto che -nonostante questo contenzioso in incubazione- come se nulla fosse, si sia proceduto alla fantasmagorica presentazione del progetto nella scenografica cornice di Castel del Monte. Alla presenza -consenziente ed entusiasta- del Presidente Emiliano! Che oggi DOVRÀ fare i salti mortali per non perdere la faccia.
Ai cittadini non interessano i conflitti, malamente dissimulati, tra Asl e Assessorato, ai quali s'è aggiunto lo zelante ASSET (diceva Talleyrand: Mai troppo zelo). Perché sbandierare gli oltre settecento rilievi al progetto, quando la stragrande parte di questi sono ripetitivi, ridondanti e solo una parte minore sono invece effettivi? Significa voler additare al pubblico ludibrio solo e solamente i progettisti e ciò è inutile ed anche dannoso alla causa finale.
Nelle conversazioni, pubbliche e private, infatti, gli elementi architettonici e strutturali additati come non funzionali al progetto sono solo tre e non settecento: gli elementi architettonici sovrabbondanti, l'errata (non lo diciamo noi) progettazione della fondamenta, e la viabilità esterna principale di accesso alla struttura.
Ora non ci si può venire a dire, il 14 dicembre, che i problemi con i progettisti non sono risolti, senza rendere noto il risultato del confronto ASSET/Progettisti su quei rilievi. Che i nuovi vertici ASSET hanno chiesto all'avvocatura regionale se questo adeguamento progettuale debba essere oneroso o meno. Che siamo ancora alle prese con l'adeguamento del il Piano Clinico Gestionale conseguente alla nuova normativa (di grazia: quale?).
Ora, anche BASTA! Ancora un anno per partire è improponibile.
Le domande che amleticamente l'ASSET pone all'avvocatura dovevano essere affrontate prioritariamente in due direzioni: se i rilievi ASSET sono effettivi e motivati, i progettisti avrebbero dovuto adeguarsi e, in contraddittorio, transigere sulle progettazioni non previste/errate. Se il nuovo Piano Clinico Gestionale prevede ulteriori modifiche, è evidente che queste ultime essendo imposte da nuove disposizioni vanno remunerate a parte.
Ma di tutto questo i cittadini utenti non ne vogliono sapere, a loro interessa come essere curati. In questo modo un intero territorio resta negletto e disarmato nella funzione principale della vita: la salute.
È indispensabile superare rapidamente tutte le questioni para-burocratiche per andare alla sostanza delle questioni e delle urgenze del territorio. Senza dimenticare che declamare "Nuovo Piano Clinico Gestionale" non è sufficiente, bisogna aprirlo e far conoscere che cosa contiene in sostanza. La Comunità deve sapere a cosa si va incontro: verranno colmati i deficit a causa dei quali equipe chirurgiche si spostano da un presidio all'altro? E quindi di quante sale operatorie, per esempio, potranno essere previste. C'è un mondo che ci è ancora oscuro. Anche di questo vogliamo discutere…..e non tra un anno a giochi ormai consumati", conclude la nota ufficiale del Comitato per il Nuovo Ospedale di Andria.
Ricordiamo perfettamente che era stato già individuato novembre 2023 come termine temporale per la definizione degli aspetti progettuali alla luce dei rilievi e del nuovo Piano Clinico Gestionale, l'accordo di programma per la variante urbanistica per poi definire con il Ministero l'entità del finanziamento integrativo.
Suona invece come una vera beffa sentire pronunciare che occorrerà altro tempo, da 6 a 9 mesi, a partire dalla approvazione del progetto definitivo da parte della Asl, per rimettere in carreggiata il treno che stava deragliando.
Sappiamo bene che un'opera pubblica di tale entità avrà frequenti imprevisti che ne richiederanno continui adeguamenti, integrazioni, varianti, sorprese come è stato per gli altri nuovi ospedali in costruzione.
Ma qui il problema è più grave: la macchina non riesce ancora a partire!
Domanda: ci sono stati problemi non curati nella fase progettuale, tanto da far scorrere in assoluta libertà la matita dell'archistar? Può darsi che sia così. Ma è stato registrato agli atti della commissione che i progettisti sono stati rintuzzati, dagli uffici tecnici ASL, con note formali rispetto a inopinate "variazioni progettuali sul tema"!
Ciò posto, non si spiega il fatto che -nonostante questo contenzioso in incubazione- come se nulla fosse, si sia proceduto alla fantasmagorica presentazione del progetto nella scenografica cornice di Castel del Monte. Alla presenza -consenziente ed entusiasta- del Presidente Emiliano! Che oggi DOVRÀ fare i salti mortali per non perdere la faccia.
Ai cittadini non interessano i conflitti, malamente dissimulati, tra Asl e Assessorato, ai quali s'è aggiunto lo zelante ASSET (diceva Talleyrand: Mai troppo zelo). Perché sbandierare gli oltre settecento rilievi al progetto, quando la stragrande parte di questi sono ripetitivi, ridondanti e solo una parte minore sono invece effettivi? Significa voler additare al pubblico ludibrio solo e solamente i progettisti e ciò è inutile ed anche dannoso alla causa finale.
Nelle conversazioni, pubbliche e private, infatti, gli elementi architettonici e strutturali additati come non funzionali al progetto sono solo tre e non settecento: gli elementi architettonici sovrabbondanti, l'errata (non lo diciamo noi) progettazione della fondamenta, e la viabilità esterna principale di accesso alla struttura.
Ora non ci si può venire a dire, il 14 dicembre, che i problemi con i progettisti non sono risolti, senza rendere noto il risultato del confronto ASSET/Progettisti su quei rilievi. Che i nuovi vertici ASSET hanno chiesto all'avvocatura regionale se questo adeguamento progettuale debba essere oneroso o meno. Che siamo ancora alle prese con l'adeguamento del il Piano Clinico Gestionale conseguente alla nuova normativa (di grazia: quale?).
Ora, anche BASTA! Ancora un anno per partire è improponibile.
Le domande che amleticamente l'ASSET pone all'avvocatura dovevano essere affrontate prioritariamente in due direzioni: se i rilievi ASSET sono effettivi e motivati, i progettisti avrebbero dovuto adeguarsi e, in contraddittorio, transigere sulle progettazioni non previste/errate. Se il nuovo Piano Clinico Gestionale prevede ulteriori modifiche, è evidente che queste ultime essendo imposte da nuove disposizioni vanno remunerate a parte.
Ma di tutto questo i cittadini utenti non ne vogliono sapere, a loro interessa come essere curati. In questo modo un intero territorio resta negletto e disarmato nella funzione principale della vita: la salute.
È indispensabile superare rapidamente tutte le questioni para-burocratiche per andare alla sostanza delle questioni e delle urgenze del territorio. Senza dimenticare che declamare "Nuovo Piano Clinico Gestionale" non è sufficiente, bisogna aprirlo e far conoscere che cosa contiene in sostanza. La Comunità deve sapere a cosa si va incontro: verranno colmati i deficit a causa dei quali equipe chirurgiche si spostano da un presidio all'altro? E quindi di quante sale operatorie, per esempio, potranno essere previste. C'è un mondo che ci è ancora oscuro. Anche di questo vogliamo discutere…..e non tra un anno a giochi ormai consumati", conclude la nota ufficiale del Comitato per il Nuovo Ospedale di Andria.