Politica
Emergenza rifiuti, On. D'Ambrosio: «Tutti sapevano già da un anno»
Il deputato del Movimento 5 Stelle torna sul delicato momento nella BAT
Andria - giovedì 18 giugno 2015
«Sembra non voler mai avere fine l'emergenza rifiuti nella nostra provincia, sia per quel che sta avvenendo con il blocco delle discariche di Andria e Trani, sia per il recente problema della cava dove è stata rinvenuta una discarica abusiva, per la quale sia io, in qualità di parlamentare, sia gli attivisti di Trani presenteremo un esposto in Procura». Inizia così il lungo intervento del deputato andriese del Movimento 5 Stelle On. Giuseppe D'Ambrosio sulla questione rifiuti sul territorio della BAT. Lo stesso parlamentare ripercorre alcuni passaggi dell'emergenza: «Un anno fa - ha detto l'On. D'Ambrosio - esattamente a giugno 2014, segnalavo un possibile scenario di blocco delle discariche (poi verificatesi) al riconfermato Sindaco di Andria, Nicola Giorgino, anche e soprattutto per il suo incarico di Presidente dell'organo di governo dell'ex ATO BA/1, ente che ricomprende nel suo territorio entrambe le discariche citate. Allo stesso tempo, evidenziavo che come nel caso nella discarica di Trani, la Regione con una mano diffidava ad ottemperare alla propria AIA e con l'altra mano utilizzava la discarica tranese per sopperire alle varie emergenze regionali. Un comportamento davvero incoerente».
«Ecco perché invitavo il sindaco Giorgino - ha ribadito l'On. D'Ambrosio - in qualità di Presidente O.d.G. dell'ATO BT, ad adottare una più decisa presa di posizione contro questo utilizzo della discarica di Trani, proprio per scongiurare un possibile (poi verificatosi) "effetto domino" consequenziale al sovraccarico della discarica di Andria. Ma nella delibera dell'epoca dell'ATO BT n°5 del 16.05.2014, a verbale si trova traccia, ironia della sorte, solo della ferma opposizione dell'allora sindaco di Trani, Luigi Riserbato, poi sotto inchiesta proprio per i fatti relativi alla discarica. L'avvocato Riserbato evidenziava che il continuo afflusso di rifiuti da fuori bacino rischiava di portare alla chiusura la discarica tranese. E pensare che il riconfermato Sindaco Giorgino, nella stessa assemblea dell'ATO, aveva appena approvato la deliberazione n° 3 in cui veniva riportato che "l'impianto di Andria è in via di esaurimento ed il nuovo impianto, non ancora realizzato, prevede la realizzazione di un impianto complesso di biostabilizzazione, selezione e discarica di servizio soccorso"».
«Quindi già un anno fa il sindaco Giorgino sapeva - conclude D'Ambrosio - E avendoli tardivamente deliberati, sapeva anche dell'esistenza di finanziamenti europei per ecocentri ed impianti di compostaggio, che allo stato attuale rimangono ancora lettera morta, che avrebbero potuto rallentare il mostruoso innalzamento della discarica di Andria. La salute dei cittadini passa in secondo piano anche rispetto all'attesa di sapere se la nostra amministrazione provinciale è di centrodestra o di centrosinistra, per cui chi ha voluto riconfermare elettoralmente questo disastro se ne assumerà tutte le responsabilità. A noi toccherà comunque il tentativo di arginare questo scempio, con il supporto del nostro consigliere regionale Grazia Di Bari e dei consiglieri comunali eletti ad Andria e Trani. Continueremo a proporre soluzioni di buonsenso, nonostante il paventato aumento del canone di pagamento delle tasse per i cittadini andriesi e canosini, nonostante i rischi per la salute generati dal rinvenimento di discariche abusive. Ciononostante temiamo che le nostre proposte rivolte al solo interesse collettivo restino inascoltate, perché c'è un solo valore caro a questi signori che ci governano: il risultato elettorale. Con le elezioni del 31 maggio, gli amministratori di Andria e di Trani hanno solo guadagnato due anni di tempo prima di rendere conto ai cittadini».
«Ecco perché invitavo il sindaco Giorgino - ha ribadito l'On. D'Ambrosio - in qualità di Presidente O.d.G. dell'ATO BT, ad adottare una più decisa presa di posizione contro questo utilizzo della discarica di Trani, proprio per scongiurare un possibile (poi verificatosi) "effetto domino" consequenziale al sovraccarico della discarica di Andria. Ma nella delibera dell'epoca dell'ATO BT n°5 del 16.05.2014, a verbale si trova traccia, ironia della sorte, solo della ferma opposizione dell'allora sindaco di Trani, Luigi Riserbato, poi sotto inchiesta proprio per i fatti relativi alla discarica. L'avvocato Riserbato evidenziava che il continuo afflusso di rifiuti da fuori bacino rischiava di portare alla chiusura la discarica tranese. E pensare che il riconfermato Sindaco Giorgino, nella stessa assemblea dell'ATO, aveva appena approvato la deliberazione n° 3 in cui veniva riportato che "l'impianto di Andria è in via di esaurimento ed il nuovo impianto, non ancora realizzato, prevede la realizzazione di un impianto complesso di biostabilizzazione, selezione e discarica di servizio soccorso"».
«Quindi già un anno fa il sindaco Giorgino sapeva - conclude D'Ambrosio - E avendoli tardivamente deliberati, sapeva anche dell'esistenza di finanziamenti europei per ecocentri ed impianti di compostaggio, che allo stato attuale rimangono ancora lettera morta, che avrebbero potuto rallentare il mostruoso innalzamento della discarica di Andria. La salute dei cittadini passa in secondo piano anche rispetto all'attesa di sapere se la nostra amministrazione provinciale è di centrodestra o di centrosinistra, per cui chi ha voluto riconfermare elettoralmente questo disastro se ne assumerà tutte le responsabilità. A noi toccherà comunque il tentativo di arginare questo scempio, con il supporto del nostro consigliere regionale Grazia Di Bari e dei consiglieri comunali eletti ad Andria e Trani. Continueremo a proporre soluzioni di buonsenso, nonostante il paventato aumento del canone di pagamento delle tasse per i cittadini andriesi e canosini, nonostante i rischi per la salute generati dal rinvenimento di discariche abusive. Ciononostante temiamo che le nostre proposte rivolte al solo interesse collettivo restino inascoltate, perché c'è un solo valore caro a questi signori che ci governano: il risultato elettorale. Con le elezioni del 31 maggio, gli amministratori di Andria e di Trani hanno solo guadagnato due anni di tempo prima di rendere conto ai cittadini».