Cronaca
Emergenza coronavirus nelle carceri: scarcerati sette esponenti criminalità nord barese, uno è di Andria
Si tratta di Valerio Capogna, che con il fratello Pietro, aveva deciso di vendicare la morte del padre Vito
Andria - mercoledì 6 maggio 2020
20.05
Anche un andriese è tra i sette pregiudicati del barese che hanno lasciato il carcere nei giorni scorsi, a seguito dell'emergenza coronavirus ed hanno ottenuto tutti gli arresti domiciliari. Una vicenda, che lo ricordiamo, è stata accompagnata da vibrate polemiche politiche, tanto da portare alle dimissioni del responsabile del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, Francesco Basentini.
A darne notizia è l'Ansa. Attivi nel territorio del nord barese sono il presunto boss malavitoso di Trani Gaetano Rano, ritenuto in passato vicino all'allora capoclan Salvatore Annacondia prima che questi si pentisse, e l'andriese Valerio Capogna. Rano nel 2014 fu coinvolto in un blitz sul narcotraffico dalla Colombia al nord Barese. Il 7 aprile 2019 fu ferito di striscio al collo da un colpo di pistola mentre era davanti ad un bar. Capogna è il figlio di Vito che fu ucciso in un agguato il 25 luglio scorso al quartiere Europa di Andria. Valerio Capogna, assieme al fratello Pietro, aveva deciso di vendicare la morte del padre: per questo i due fratelli furono arrestati nel febbraio scorso dai Carabinieri per detenzione di armi (anche un kalashnikov) aggravate dal metodo mafioso, con le quali avrebbero dovuto vendicare loro padre. Sia Rano sia Capogna hanno gravi problemi di salute.
Secondo la ricostruzione fornita dall'Ansa, gli altri 5 scarcerati sono il presunto trafficante di droga di Conversano Nicola Laselva, Armando Presta, presunto estorsore tranese, Vincenzo Sassanelli, Ruggiero Brancacci e Antonio Lovreglio, figlio di Battista. Un ottavo pregiudicato scarcerato e posto ai domiciliari è Nicola Capriati, barese, da tempo residente in Veneto del quale si è occupata la Direzione distrettuale antimafia di Venezia.
A darne notizia è l'Ansa. Attivi nel territorio del nord barese sono il presunto boss malavitoso di Trani Gaetano Rano, ritenuto in passato vicino all'allora capoclan Salvatore Annacondia prima che questi si pentisse, e l'andriese Valerio Capogna. Rano nel 2014 fu coinvolto in un blitz sul narcotraffico dalla Colombia al nord Barese. Il 7 aprile 2019 fu ferito di striscio al collo da un colpo di pistola mentre era davanti ad un bar. Capogna è il figlio di Vito che fu ucciso in un agguato il 25 luglio scorso al quartiere Europa di Andria. Valerio Capogna, assieme al fratello Pietro, aveva deciso di vendicare la morte del padre: per questo i due fratelli furono arrestati nel febbraio scorso dai Carabinieri per detenzione di armi (anche un kalashnikov) aggravate dal metodo mafioso, con le quali avrebbero dovuto vendicare loro padre. Sia Rano sia Capogna hanno gravi problemi di salute.
Secondo la ricostruzione fornita dall'Ansa, gli altri 5 scarcerati sono il presunto trafficante di droga di Conversano Nicola Laselva, Armando Presta, presunto estorsore tranese, Vincenzo Sassanelli, Ruggiero Brancacci e Antonio Lovreglio, figlio di Battista. Un ottavo pregiudicato scarcerato e posto ai domiciliari è Nicola Capriati, barese, da tempo residente in Veneto del quale si è occupata la Direzione distrettuale antimafia di Venezia.