Religioni
Emergenza coronavirus: anche nella nostra diocesi chiese chiuse ai fedeli
L'invito proviene direttamente dalla CEI : "La decisione assunta per senso di responsabilità"
Andria - venerdì 13 marzo 2020
9.17
In piena emergenza sanitaria hanno dovuto chiudere anche gli accessi alle chiese della nostra Diocesi. Si apprende che a seguito degli ultimi provvedimenti del governo sull'emergenza coronavirus le chiese parrocchiali aperte al pubblico da oggi e a seguire nei prossimi giorni, fino al 25 marzo, sono interdette a tutti i fedeli sia per il culto sia per la preghiera personale.
La decisione di chiudere le chiese è assunta per senso di responsabilità: "non perché lo Stato ce lo imponga, ma per un senso di appartenenza alla famiglia umana, esposta a un virus di cui ancora non conosciamo la natura né la propagazione" come ha riferito la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in una nota a cui si è uniformata, come dicevamo, con grande senso di responsabilità, anche la nostra diocesi.
I presbiteri celebreranno in privato la Santa Messa, osservando rigorosamente quanto stabilisce Principi e Norme del Messale Romano circa "la messa senza il popolo", cioè con la sola presenza di uno o due ministranti. E' rigorosamente vietata la distribuzione dell'Eucarestia fuori dalla Messa. Per quanto riguarda i funerali, i pastori in cura d'anime benediranno la salma del defunto direttamente al Cimitero con le preghiere rituali dell' ultima raccomandazione e commiato, senza alcuna celebrazione della parola, relativa omelia e alcuna altra aggiunta. Nella situazione contingente, i fedeli sono dispensati dal frequentare le sacre celebrazioni, ma possono seguirle e ricavarne benefici spirituali tramite i mezzi della comunicazione.
"Tutti siamo quindi esortati a pregare personalmente o in famiglia, nutrendoci soprattutto della Parola di Dio".
La decisione di chiudere le chiese è assunta per senso di responsabilità: "non perché lo Stato ce lo imponga, ma per un senso di appartenenza alla famiglia umana, esposta a un virus di cui ancora non conosciamo la natura né la propagazione" come ha riferito la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in una nota a cui si è uniformata, come dicevamo, con grande senso di responsabilità, anche la nostra diocesi.
I presbiteri celebreranno in privato la Santa Messa, osservando rigorosamente quanto stabilisce Principi e Norme del Messale Romano circa "la messa senza il popolo", cioè con la sola presenza di uno o due ministranti. E' rigorosamente vietata la distribuzione dell'Eucarestia fuori dalla Messa. Per quanto riguarda i funerali, i pastori in cura d'anime benediranno la salma del defunto direttamente al Cimitero con le preghiere rituali dell' ultima raccomandazione e commiato, senza alcuna celebrazione della parola, relativa omelia e alcuna altra aggiunta. Nella situazione contingente, i fedeli sono dispensati dal frequentare le sacre celebrazioni, ma possono seguirle e ricavarne benefici spirituali tramite i mezzi della comunicazione.
"Tutti siamo quindi esortati a pregare personalmente o in famiglia, nutrendoci soprattutto della Parola di Dio".