Commento
Elezione di Don Gianni Massaro: "Perché lui sia Vescovo secondo il cuore di Dio"
"Momenti belli": il commento di Gennaro (Gino) Piccolo, del Centro Igino Giordani
Andria - lunedì 27 settembre 2021
«A pochi giorni dalla elezione di don Gianni Massaro a Vescovo, ecco un altro momento bello ad accrescere l'onda di gioia e di commozione avvertita la sera del 21 settembre nella gremita Piazza Catuma: "La sua prima Messa in Cattedrale che lo ha visto seduto – per la prima volta – sulla Cattedra di San Riccardo"!
Momenti belli che, se condivisi intensamente, portano a sentire nel profondo del cuore la sensazione – quasi – di "essere stati eletti con lui, eletta tutta una Chiesa, eletta tutta una Città".
Momenti belli che ci si attarda a descrivere con dovizia: «La bellezza della Liturgia, le sensazioni colte sul volto di don Gianni, del Vescovo celebrante – che spiega e dispiega in quattro punti la chiamata di Matteo –, dei Vescovi presenti, della nostra gente, dei diversi Sindaci che ha portato a ben sperare in una rinnovata amicizia fra le popolazioni da loro rappresentate».
Che dire della gente venuta dall'Abruzzo che ha cosparso la nostra terra col profumo della loro terra!
Ieri prima Messa in Cattedrale! Due Vescovi, l'uno accanto all'altro: l'uno pronto a dar la vita per l'altro!... realtà che sola può generare in mezzo a due la presenza di quel Terzo che solo può far "ardere il petto"!
Che gioia sarà schizzata in Cielo e nel cuore di colui che viene considerato il "primo dottore dell'episcopato: Ignazio Vescovo di Antiochia".
Che bella la schiera dei Sacerdoti in "Giallo" a dire vicinanza e somiglianza a un grande Calice d'Oro.
Sarebbe bello che questa elezione generasse – in noi cittadini – una rinnovata responsabilità civile, un vivere la città con rinnovato amore, un riprendersene cura a partire dagli ultimi, conoscere ferite e risorse, ripercorrere le sue vicende storiche sino a riscoprirne la sua ragion d'essere, la sua vocazione e concorrere a realizzarla interpellando, collaborando, stimolando le istituzioni per meglio leggere le realtà delle infinite vicende umane a cominciare dalle più dolorose.
Sarebbe bello che la elezione di Don Gianni non resti un bel ricordo e nulla più: ma riaccenda nei nostri cuori la Passione per la Chiesa; e faccia condividere le sue gioie, accanto alle prove e alle sofferenze, ai suoi patimenti e alle sue compassioni…
Vissute così queste realtà, tutto è fatto. Allora, se pur lontani, continueremo a restare uniti a Don Gianni, "come le corde all'arpa" perché lui sia Vescovo secondo il cuore di Dio».
Momenti belli che, se condivisi intensamente, portano a sentire nel profondo del cuore la sensazione – quasi – di "essere stati eletti con lui, eletta tutta una Chiesa, eletta tutta una Città".
Momenti belli che ci si attarda a descrivere con dovizia: «La bellezza della Liturgia, le sensazioni colte sul volto di don Gianni, del Vescovo celebrante – che spiega e dispiega in quattro punti la chiamata di Matteo –, dei Vescovi presenti, della nostra gente, dei diversi Sindaci che ha portato a ben sperare in una rinnovata amicizia fra le popolazioni da loro rappresentate».
Che dire della gente venuta dall'Abruzzo che ha cosparso la nostra terra col profumo della loro terra!
Ieri prima Messa in Cattedrale! Due Vescovi, l'uno accanto all'altro: l'uno pronto a dar la vita per l'altro!... realtà che sola può generare in mezzo a due la presenza di quel Terzo che solo può far "ardere il petto"!
Che gioia sarà schizzata in Cielo e nel cuore di colui che viene considerato il "primo dottore dell'episcopato: Ignazio Vescovo di Antiochia".
Che bella la schiera dei Sacerdoti in "Giallo" a dire vicinanza e somiglianza a un grande Calice d'Oro.
Sarebbe bello che questa elezione generasse – in noi cittadini – una rinnovata responsabilità civile, un vivere la città con rinnovato amore, un riprendersene cura a partire dagli ultimi, conoscere ferite e risorse, ripercorrere le sue vicende storiche sino a riscoprirne la sua ragion d'essere, la sua vocazione e concorrere a realizzarla interpellando, collaborando, stimolando le istituzioni per meglio leggere le realtà delle infinite vicende umane a cominciare dalle più dolorose.
Sarebbe bello che la elezione di Don Gianni non resti un bel ricordo e nulla più: ma riaccenda nei nostri cuori la Passione per la Chiesa; e faccia condividere le sue gioie, accanto alle prove e alle sofferenze, ai suoi patimenti e alle sue compassioni…
Vissute così queste realtà, tutto è fatto. Allora, se pur lontani, continueremo a restare uniti a Don Gianni, "come le corde all'arpa" perché lui sia Vescovo secondo il cuore di Dio».