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Ecco Croce, nuovo bomber della Fidelis: "Ho voluto Andria a tutti i costi"

Presentato ufficialmente a stampa e tifosi, avrà la maglia numero 11

Si è dovuto attendere un pò, ma alla fine la Fidelis Andria ha finalmente il suo nuovo centravanti, l'obiettivo numero uno del mercato di gennaio: è Antonio Croce, l'ex Monopoli e Teramo che nella serata di ieri è stato ufficialmente presentato a stampa e tifosi. La presentazione si è svolta in occasione dell'evento sportivo "I Fidelissimi....Special Edition" presso lo store della Givova all'interno del centro commerciale Mongolfiera, dove per la circostanza è stato riservato un prezzo speciale a chi avesse acquistato il kit gara, e per ogni acquisto effettuato si riceveva in omaggio un gadget della Fidelis Andria.

Dopo giorni di attesa, l'affare Croce-Fidelis si è concluso con esito positivo, con grande soddisfazione di società e calciatore: «Finalmente sono qui, erano oltre quindici giorni che andava avanti questa storia, poi il presidente e il direttore sportivo hanno spinto ulteriormente affinchè venissi qui e anche io ho fatto di tutto per venire ad Andria: alla fine ce l'abbiamo fatta». Seconda esperienza in Puglia per il nuovo numero 11 azzurro (prende il numero di Matera, ceduto in serie B) dopo la felice parentesi a Monopoli; non è stata altrettanto indimenticabile, invece, la prima parte di stagione a Teramo: «La scelta di Teramo lascia il tempo che trova, preferisco non parlarne. Adesso sono un giocatore dell'Andria e darò il massimo per questa maglia, per questa città, per questa società, per i nuovi compagni. Conosco già questo girone avendolo affrontato per un paio d'anni, quindi sono avvantaggiato sotto questo aspetto». A Monopoli, Croce era solito giocare da punta esterna, ma può fare anche il centrale, ruolo che sembra preferire maggiormente: «Per varie esigenze, a Monopoli sono stato sfruttato anche da esterno, ero quello più adattabile fra gli attaccanti. Però il mio vero ruolo è la punta centrale: mi piace dare la profondità e far salire la squadra, me la cavo sul colpo di testa e a volte esce fuori qualche acrobazia come l'anno scorso. Queste sono le mie caratteristiche, ma se c'è da adattarsi in qualche partita sono a disposizione, di sicuro non mi tiro indietro». Progetto a lungo termine con il nuovo bomber federiciano, prelevato dagli abruzzesi a titolo definitivo e con un contratto fino al 2018: «Ho accettato questo progetto perchè è una società ambiziosa, ho rifiutato molte squadre perchè volevo solo l'Andria. Ma ora tocca al campo dimostrare tutto, le chiacchiere stanno a zero, quello che prometto è sudare e lottare per la maglia e fare più vittorie possibili, magari con qualche gol». Il massimo sarebbe fare una buona impressione già da sabato nel derby serale contro il Taranto: «E' una partita da affrontare come tutte le altre: bisogna partire subito forte, attaccare e aggredirli. Diciamo che mi ritengo la bestia nera del Taranto, perchè ho fatto sempre gol quando ci ho giocato contro. Spero di ripetermi, ma se non dovesse accadere l'importante è fare felici tifosi e società con una vittoria».

Presente per l'occasione anche il patron della Fidelis, Paolo Montemurro, che ha accompagnato il nuovo arrivato e ha anche tirato le somme del mercato biancazzurro: «Con Antonio avevamo un accordo già da venti giorni, è stata la nostra prima scelta; ma il Teramo doveva sbloccare la propria situazione, infatti quando è arrivato Barbuti hanno liberato Croce. Siamo stati bravi nell'aspettarlo, avevamo comunque un'alternativa nel caso l'accordo saltasse all'ultimo momento per mille motivi, ma il ragazzo ha preso questo impegno dimostrando grande serietà». Il mercato della Fidelis si è chiuso col botto non solo in entrata per l'arrivo di Croce, ma anche in uscita con la partenza di Matera, ceduto in prestito al Benevento in cadetteria: «I campani lo hanno attenzionato più volte e mister Barone lo ha fortemente voluto, così ieri sera abbiamo chiuso l'operazione. Non è stato facile, ma penso che il ragazzo se lo meriti perchè nelle ultime partite ha fatto molto bene dimostrando grande crescita. Abbiamo avuto la pazienza di aspettarlo, poichè l'anno scorso non aveva fatto bene, e lui ha risposto. E' una bella opportunità per lui e gliel'abbiamo voluta concedere; ovviamente abbiamo avuto anche un ritorno economico». Si è parlato molto anche di altri interessi verso alcuni giocatori di punta della rosa andriese, come Aya e Tartaglia, attenzioni che lo stesso numero uno dei federiciani conferma: «Per Tartaglia ieri alle dodici e mezza ho detto fermamente che non si sarebbe mosso da Andria, non ho più risposto nemmeno al telefono. Ho sempre detto che questa squadra non va indebolita, ma rinforzata. Due giorni fa abbiamo tolto anche Mancino dal mercato, e lui ieri si è allenato con un piglio diverso; adesso lo aspettiamo, vedremo la risposta che ci darà da qui a fine campionato. E' vero anche l'interessamento del Bari per Aya, infatti ieri sera sono stato al telefono fino alle undici meno cinque con il presidente dei biancorossi; mi è dispiaciuto dire no al ragazzo, ma noi abbiamo già avuto l'esperienza di Poluzzi, dove abbiamo dovuto piegare la testa, era anche quasi a fine contratto. Mi è dispiaciuto per Ramzi, ma i giocatori dell'Andria sono forti, seri e attenzionati, perciò non possiamo regalarli, altrimenti non sarebbe rispettoso nei confronti del lavoro che stiamo facendo. Ieri anche Curcio era un giocatore appetibile sul mercato, con molte richieste dalla Lega Pro e una dalla serie B della Ternana: anche lì siamo stati bravi a dire no a tre richieste grosse, poi il tempo ci dirà se abbiamo fatto bene. Tutto questo dimostra quanto questa società creda nel lavoro che fa, e vogliamo continuare su questa strada». Per quanto riguarda il discorso legato all'estremo difensore, il patron biancazzurro ribadisce la fiducia riposta dalla società nei promettenti Cilli e Pop: «Per tutta la giornata di ieri ci era stato proposto Pane dall'Akragas, ma abbiamo voluto dare fiducia ai nostri due giovani portieri che ritengo di prospettiva e affidabili. Abbiamo affiancato loro un terzo, che sarà anche il portiere della Berretti. Siamo quindi in buone mani, non era il caso di inserire un quarto portiere». Sul fronte uscite non è stato però tutto completato, poichè è rimasto qualche calciatore che sarebbe dovuto partire; d'altro canto, il presidente annuncia soddisfatto l'acquisto di tre interessanti giovani che potrebbero ritagliarsi qualche spazio anche in prima squadra: «Due calciatori hanno rinunciato a trasferirsi, pur ricevendo offerte da altre società. L'unico rammarico del mercato è che questi due giocatori non hanno voluto accettare le offerte che gli abbiamo messo in condizione di ricevere, ma oggettivamente la società non ne ha responsabilità in quanto ha presentato loro diverse opportunità, buone e anche economicamente vantaggiose. Vedo invece molto positivamente l'ingresso di alcuni ragazzi: Bottalico, ex primavera del Latina, di cui sentiremo parecchio parlare; Spinelli, ex primavera del Milan; Ippedico, ex primavera del Bari. Per i primi due la società ha dovuto fare un piccolo sacrifico economico ma ora sono di nostra proprietà, mentre per il terzo si tratta di un prestito. Senza dar loro illusioni, penso che fino alla fine della stagione possano fare qualche apparizione in prima squadra. Bilancio quindi sostanzialmente positivo, d'altronde gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti».
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