Vita di città
E’ emergenza per il Servizio di Dialisi dell'ospedale “Lorenzo Bonomo” di Andria
La denuncia del Segretario aziendale del CIMO Fesmed, a firma del dottor Luciano Suriano
Andria - giovedì 30 novembre 2023
17.30
Una crisi senza precedenti, ormai non solo strutturale per il nosocomio di Andria: è anche organizzativa e logistica quella che sta subendo l'unità operativa semplice Dipartimentale di dialisi.
La denuncia proviene dalla Segreteria aziendale del CIMO Fesmed, a firma del dottor Luciano Suriano, che sottolinea la difficile realtà dell'Urgenza Emergenza, peculiarità del "Lorenzo Bonomo" di Andria.
"L'organico medico, già molto ridotto nel recente passato, ha subito ulteriori perdite a causa di trasferimenti e pensionamenti, senza rimpiazzi idonei attraverso le recenti procedure concorsuali. In una città di considerevole dimensione con un enorme bacino di utenza, l'Unità Operativa di Dialisi, un elemento vitale del complesso ospedaliero deputato alla urgenza emergenza dell'intera Asl, è ora gestita da soli due medici –sottolinea il rappresentante sindacale del CIMO Fesmed-. Questa situazione, oltre a essere estremamente disagevole per i due poveri colleghi, letteralmente sequestrati nelle loro funzioni e sottoposti a enorme stress lavorativo con rischio anche di possibili errori nelle delicate procedure di assistenza, si configura come una vera e propria tragedia per i pazienti dializzati che dipendono da questo servizio cruciale".
"La Emodialisi –ricorda infatti il dottor Luciano Suriano- rappresenta una terapia salvavita per i pazienti cronici e non, se si tiene conto che ci sono anche le cure emodialitiche di emergenza e salvavita anche per i pazienti degenti in Rianimazione, Utic , NCH , Neurologia, ecc con i trattamenti di aferesi e rimozione di varie sostanze negli stati di intossicazione acuta e di sepsi severa. La carenza di personale medico specializzato in nefrologia e dialisi quindi mette a rischio la qualità e la continuità delle cure offerte, aumentando il carico di lavoro sui professionisti rimasti. Ci appelliamo alle istituzioni competenti affinché riconoscano l'urgenza della situazione e adottino misure concrete per rafforzare il team medico del Bonomo oltre a quello infermieristico".
La CIMO Fesmed chiede pertanto "un'immediata attenzione al reclutamento di personale medico specializzato attraverso procedure concorsuali veloci, attive e attrattive per garantire una partecipazione significativa di specialisti di branca e al coinvolgimento del Capo dipartimento della Rete Nefrologica regionale, parte in causa di questa disastrosa questione. Solo attraverso interventi integrati e tempestivi potremo preservare la salute e il benessere dei pazienti che utilizzano il servizio di dialisi, ricordando che i pazienti sono una problematica di tutti e non solo dei pochi rimasti sul campo che nonostante tutto continuano a svolgere responsabilmente il proprio duro lavoro. Il nostro impegno sindacale è garantire la qualità del lavoro e delle cure ai pazienti, ma senza un adeguato supporto da parte della Direzione medica di Presidio, della Direzione Strategica della Asl, del Dipartimento della rete nefrologica, la nostra capacità di farlo è gravemente compromessa. La situazione richiede una risposta immediata e congiunta da parte delle autorità competenti affinché il nostro ospedale possa continuare a fornire servizi vitali a tutta la Comunità che serve", conclude il Segretario aziendale del CIMO Fesmed, dottor Luciano Suriano, non prima di aver ricordato la mobilitazione per lo sciopero nazionale del 5 dicembre. "In piazza tutta la nostra delusione e rabbia", durante il quale medici, dirigenti sanitari, infermieri, ostetriche e altre professioni sanitarie, manifesteranno con un sit-in a Roma, in piazza SS Apostoli.
La denuncia proviene dalla Segreteria aziendale del CIMO Fesmed, a firma del dottor Luciano Suriano, che sottolinea la difficile realtà dell'Urgenza Emergenza, peculiarità del "Lorenzo Bonomo" di Andria.
"L'organico medico, già molto ridotto nel recente passato, ha subito ulteriori perdite a causa di trasferimenti e pensionamenti, senza rimpiazzi idonei attraverso le recenti procedure concorsuali. In una città di considerevole dimensione con un enorme bacino di utenza, l'Unità Operativa di Dialisi, un elemento vitale del complesso ospedaliero deputato alla urgenza emergenza dell'intera Asl, è ora gestita da soli due medici –sottolinea il rappresentante sindacale del CIMO Fesmed-. Questa situazione, oltre a essere estremamente disagevole per i due poveri colleghi, letteralmente sequestrati nelle loro funzioni e sottoposti a enorme stress lavorativo con rischio anche di possibili errori nelle delicate procedure di assistenza, si configura come una vera e propria tragedia per i pazienti dializzati che dipendono da questo servizio cruciale".
"La Emodialisi –ricorda infatti il dottor Luciano Suriano- rappresenta una terapia salvavita per i pazienti cronici e non, se si tiene conto che ci sono anche le cure emodialitiche di emergenza e salvavita anche per i pazienti degenti in Rianimazione, Utic , NCH , Neurologia, ecc con i trattamenti di aferesi e rimozione di varie sostanze negli stati di intossicazione acuta e di sepsi severa. La carenza di personale medico specializzato in nefrologia e dialisi quindi mette a rischio la qualità e la continuità delle cure offerte, aumentando il carico di lavoro sui professionisti rimasti. Ci appelliamo alle istituzioni competenti affinché riconoscano l'urgenza della situazione e adottino misure concrete per rafforzare il team medico del Bonomo oltre a quello infermieristico".
La CIMO Fesmed chiede pertanto "un'immediata attenzione al reclutamento di personale medico specializzato attraverso procedure concorsuali veloci, attive e attrattive per garantire una partecipazione significativa di specialisti di branca e al coinvolgimento del Capo dipartimento della Rete Nefrologica regionale, parte in causa di questa disastrosa questione. Solo attraverso interventi integrati e tempestivi potremo preservare la salute e il benessere dei pazienti che utilizzano il servizio di dialisi, ricordando che i pazienti sono una problematica di tutti e non solo dei pochi rimasti sul campo che nonostante tutto continuano a svolgere responsabilmente il proprio duro lavoro. Il nostro impegno sindacale è garantire la qualità del lavoro e delle cure ai pazienti, ma senza un adeguato supporto da parte della Direzione medica di Presidio, della Direzione Strategica della Asl, del Dipartimento della rete nefrologica, la nostra capacità di farlo è gravemente compromessa. La situazione richiede una risposta immediata e congiunta da parte delle autorità competenti affinché il nostro ospedale possa continuare a fornire servizi vitali a tutta la Comunità che serve", conclude il Segretario aziendale del CIMO Fesmed, dottor Luciano Suriano, non prima di aver ricordato la mobilitazione per lo sciopero nazionale del 5 dicembre. "In piazza tutta la nostra delusione e rabbia", durante il quale medici, dirigenti sanitari, infermieri, ostetriche e altre professioni sanitarie, manifesteranno con un sit-in a Roma, in piazza SS Apostoli.