.jpg)
Attualità
Don Riccardo Agresti ricorda Papa Francesco: “Esempio di un grande Parroco”
In occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri, ebbe il privilegio con gli ospiti di "Senza Sbarre" di essere accanto al Sommo Pontefice
Andria - lunedì 21 aprile 2025
14.09
Stanno pregando anche loro per Papa Francesco, Don Riccardo Agresti e Don Vincenzo Giannelli con gli ospiti del progetto "Senza Sbarre" della Masseria San Vittore di Andria. In loro e per i tanti amici che sostengono questo progetto di giustizia riabilitativa -voluto fortemente dal Vescovo Luigi Mansi- è vivo il ricordo del Sommo Pontefice che il 17 novembre dello scorso anno, in occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri, li accolse con il Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, a Roma, prima alla celebrazione eucaristica in San Pietro e poi al pranzo comunitario con altre realtà internazionali attive per gli ultimi della terra.
Ma ecco il pensiero do Don Riccardo Agresti in questo momento della vita della Chiesa cattolica:
"I poveri, gli ultimi sono stati al centro del suo pontificato. Anche noi ci siamo sentiti al centro del suo cuore, quella domenica alla sua tavola. Siamo oggi tutti un pò smarriti, un pò più poveri ma non siamo senza meta. Il ricordo di quel giorno in cui siamo stati a Roma, in Vaticano, al pranzo dei poveri, ha visto in quell'occasione, come in altre di papa Francesco, l'emergere della sostanza, rispetto alla formalità. L'uomo va preso nella sua interezza, va condannato il peccato: al Signore interessa l'uomo. Questo Papa è stato un grande parroco che ha fatto comprendere a noi parroci come bisogna essere nelle proprie comunità, incarnati accanto agli ultimi, mettendo in atto le parole evangeliche "quando mai Signore ti ho visto carcerato, quando mai Signore ti ho visto emigrante, quanto mai Signore ti ho visto ammalato". Ebbene questo Papa ha fatto comprendere come il Vangelo deve essere di carne, deve essere concreto. Bisogna sporcarsi le mani, sporgersi dalle proprie situazioni e restituire i doni a coloro che hanno bisogno di essere amati. Un grande Papa è stato Francesco per l'intera umanità: sarò l'ultimo a dirlo ma è un sentimento comune. E' bello che stiamo contemplando l'ottava (*) della Pasqua, con il Signore che ci ha voluto dire che dopo la croce vi è la resurrezione. La croce è uno strumento ma la proiezione è la gloria. Nel giorno in cui noi gioiamo, lo siamo ancora di più perché Papa Francesco è stato chiamato dal Signore come un segno misterioso verso l'ottava. Adesso lo Spirito Santo illuminerà coloro che dovranno eleggere il nuovo Papa, a donarci la continuità di quanto noi, abbiamo ricevuto da Papa Francesco.
(*) L'Ottava di Pasqua, celebrata come solennità del Signore nel calendario liturgico della Chiesa cattolica, corrisponde ai primi otto giorni del tempo pasquale. Questo tempo ha inizio con la domenica di Pasqua e termina con la successiva domenica della Divina Misericordia (in albis), tradizionalmente nota come domenica I post Pascha, in albis, dominica quasi modo o dominica de Thomas..
Ma ecco il pensiero do Don Riccardo Agresti in questo momento della vita della Chiesa cattolica:
"I poveri, gli ultimi sono stati al centro del suo pontificato. Anche noi ci siamo sentiti al centro del suo cuore, quella domenica alla sua tavola. Siamo oggi tutti un pò smarriti, un pò più poveri ma non siamo senza meta. Il ricordo di quel giorno in cui siamo stati a Roma, in Vaticano, al pranzo dei poveri, ha visto in quell'occasione, come in altre di papa Francesco, l'emergere della sostanza, rispetto alla formalità. L'uomo va preso nella sua interezza, va condannato il peccato: al Signore interessa l'uomo. Questo Papa è stato un grande parroco che ha fatto comprendere a noi parroci come bisogna essere nelle proprie comunità, incarnati accanto agli ultimi, mettendo in atto le parole evangeliche "quando mai Signore ti ho visto carcerato, quando mai Signore ti ho visto emigrante, quanto mai Signore ti ho visto ammalato". Ebbene questo Papa ha fatto comprendere come il Vangelo deve essere di carne, deve essere concreto. Bisogna sporcarsi le mani, sporgersi dalle proprie situazioni e restituire i doni a coloro che hanno bisogno di essere amati. Un grande Papa è stato Francesco per l'intera umanità: sarò l'ultimo a dirlo ma è un sentimento comune. E' bello che stiamo contemplando l'ottava (*) della Pasqua, con il Signore che ci ha voluto dire che dopo la croce vi è la resurrezione. La croce è uno strumento ma la proiezione è la gloria. Nel giorno in cui noi gioiamo, lo siamo ancora di più perché Papa Francesco è stato chiamato dal Signore come un segno misterioso verso l'ottava. Adesso lo Spirito Santo illuminerà coloro che dovranno eleggere il nuovo Papa, a donarci la continuità di quanto noi, abbiamo ricevuto da Papa Francesco.
(*) L'Ottava di Pasqua, celebrata come solennità del Signore nel calendario liturgico della Chiesa cattolica, corrisponde ai primi otto giorni del tempo pasquale. Questo tempo ha inizio con la domenica di Pasqua e termina con la successiva domenica della Divina Misericordia (in albis), tradizionalmente nota come domenica I post Pascha, in albis, dominica quasi modo o dominica de Thomas..