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Religioni

Don Ettore Lestingi: "Avvento, umanità da compiere"

"Può significare imparare a vivere da uomini umani con la consapevolezza che più si è umani e più si è divini"

Ha inizio l'Avvento che per chi crede è "parabola di vita", rivelatrice cioè della stessa essenza dell'uomo: attesa. L'uomo è attesa, desiderio di compimento, è un già, ma non ancora compiuto e l'inquietudine, la ricerca, forse anche l'insoddisfazione non sono segni patologici, ma stimoli fisiologici a raggiungere la perfezione che, come affermano alcuni filosofi "è la mancanza di ogni mancanza"… Per essere perfetti, cioè esseri compiuti, allora cosa ci manca? Nulla che non sia già presente in noi: l'umanità da umanizzare, perché "uomini si nasce, umani si diventa".

Qualche tempo fa qualcuno cantava: "Credo negli esseri umani…". Ma da sempre c'è un Dio che ha tanto creduto nell'essere umano non solo da crearlo, ma addirittura da diventarlo, facendosi Egli stesso uomo. E con lo stupore del salmista c'è proprio da chiedersi: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, e il figlio dell'uomo perché te ne curi?" (salmo 8,5). "Che cosa è l'uomo?", è la domanda che tragicamente emerge dinanzi a eventi di sorprendente e scandalosa disumanità: che cosa è l'uomo quando uccide? Che cosa è l'uomo quando imbraccia armi e bombe per distruggere il suo simile? Che cosa è l'uomo quando calpesta, sfrutta e maltratta la terra? Che cosa è l'uomo quando per un bene non avuto in eredità elimina il fratello finendo egli stesso di essere fratello? Caino sarà sempre tra noi perché "è ramingo e fuggiasco sulla terra". E lo trovi dove e in chi meno te lo aspetti! Ma se Caino il fratricida, la negazione dell'umanità dell'uomo è sempre tra noi, c'è Abele, l'innocente, che ritorna e si chiamerà Gesù, Colui che ci salverà attraverso la promozione dell'umanità.

Vivere l'Avvento allora può significare imparare a vivere da uomini umani con la consapevolezza che più si è umani e più si è divini. E' la grande rivelazione di Natale.

don Ettore Lestingi
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