Religioni
Preghiera nell'ora della prova
Don Ettore Lestingi condivide una preghiera con la comunità diocesana
Andria - sabato 7 marzo 2020
6.23
«Carissimi, in questa ora triste della storia tutti sperimentiamo la nostra fragilità e caducità, - scrive don Ettore Lestingi, Direttore dell'Ufficio Liturgico Diocesano, a tutte le comunità parrocchiali della diocesi e ai fedeli per mandato del vescovo Luigi Mansi - ci accorgiamo quanto sia vera la parola di Dio che ci ricorda che l'uomo è come l'erba che al mattino cresce e alla sera avvizzisce. In tale circostanza, oltre ad aver fiducia nella scienza e in quanti si adoperano, noi cristiani abbiamo la forza della preghiera».
"Signore Gesù, Medico del corpo e dello spirito, in quest'ora di grande prova per la nostra umanità noi veniamo a te con la fede del Centurione che invocava solo una tua parola perché il suo servo fosse guarito, e con la forza dell'emorroissa a cui è bastato di toccare il lembo del tuo mantello per far sprigionare da te la potenza dell'amore che guarisce. Fatti voce delle ansie, delle angosce e delle speranze di ogni uomo, che sperimenta la sua miseria e fragilità, a te innalziamo la nostra fiduciosa preghiera: non abbandonarci nell'ora della prova e allontana da noi il rischio del contagio. Solo Tu, Signore e Amante della vita puoi comprendere e rasserenare le nostre paure. E, come Buon Samaritano, vieni ancora oggi in mezzo a noi e fascia le nostre ferite con olio di consolazione e vino di speranza. Maria, Salute degli infermi e Consolatrice degli afflitti, sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, non disprezzare le nostre suppliche e liberaci da ogni pericolo. Amen".
"Signore Gesù, Medico del corpo e dello spirito, in quest'ora di grande prova per la nostra umanità noi veniamo a te con la fede del Centurione che invocava solo una tua parola perché il suo servo fosse guarito, e con la forza dell'emorroissa a cui è bastato di toccare il lembo del tuo mantello per far sprigionare da te la potenza dell'amore che guarisce. Fatti voce delle ansie, delle angosce e delle speranze di ogni uomo, che sperimenta la sua miseria e fragilità, a te innalziamo la nostra fiduciosa preghiera: non abbandonarci nell'ora della prova e allontana da noi il rischio del contagio. Solo Tu, Signore e Amante della vita puoi comprendere e rasserenare le nostre paure. E, come Buon Samaritano, vieni ancora oggi in mezzo a noi e fascia le nostre ferite con olio di consolazione e vino di speranza. Maria, Salute degli infermi e Consolatrice degli afflitti, sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, non disprezzare le nostre suppliche e liberaci da ogni pericolo. Amen".