Religioni
Domenica delle Palme nel segno della musica sacra in Cattedrale
L'orchestra sinfonica dell'Accademia Federiciana si esibirà alle ore 20
Andria - venerdì 18 marzo 2016
18.12
Il 20 marzo 2016, Domenica delle Palme, alle ore 20, presso la Cattedrale di Andria, sarà la grande musica a permettere una sosta di riflessione e meditazione, quasi come portale di ingresso nella Grande Settimana, la Settimana Santa, cuore dell'Anno Liturgico e nell'imminenza del ripetersi della coincidenza del Mistero dell'Incarnazione con il Mistero della Redenzione. L'Accademia Federiciana di Andria eseguirà in Cattedrale con una grande Orchestra Sinfonica la grandissima opera di Franz Joseph Haydn "Musica instrumentale sopra le 7 ultime parole del nostro Redentore in croce ovvero Sette Sonate con un introduzione ed alla fine un Terremoto".
Si tratta di un'opera monumentale, eseguita probabilmente per la prima volta il venerdì santo del 1786 dopo essere stata commissionata dal Capitolo Cattedrale di Cadice, in Spagna, per accompagnare la liturgia del Venerdì Santo, celebrata in modo particolarmente solenne, secondo la più sentita tradizione spirituale spagnola. Si tratta probabilmente di alcune tra le più intense pagine sonore mai scritte.
Il lavoro è improntato a nobiltà e austerità di concezione ed è sorretto da una melodia dolorosamente espressiva, perfettamente aderente allo spirito mistico del testo. La composizione si articola in sette sonate in tempo lento che meditano sulle ultime frasi pronunciate da Cristo sulla croce, rendendole in musica, precedute da una maestosa introduzione e concluse con un Presto che rappresenta in modo sonoro il terremoto che sconvolse il Calvario alla morte di Gesù, come racconta il Vangelo di Matteo. Quando l'editore Artaria pubblica il lavoro Haydn fa inserire all'inizio di ogni sonata il testo delle sette parole sotto la parte del primo violino, per far concentrare gli esecutori sul contenuto di quanto suonano.
Per questa particolare occasione l'Opera eseguita nella sua forma originaria, così come concepita dallo spesso compositore. Tale esecuzione risulta essere una prima nazionale in quanto non risulta alcuna esecuzione fatta in Italia in questo organico. A conferma di ciò, il reperimento delle parti per gli orchestrali è avvenuto attraverso il lavoro della trascrizione diretta dalla partitura del direttore in quanto inesistenti in Italia parti staccate.
Si tratta di un'opera monumentale, eseguita probabilmente per la prima volta il venerdì santo del 1786 dopo essere stata commissionata dal Capitolo Cattedrale di Cadice, in Spagna, per accompagnare la liturgia del Venerdì Santo, celebrata in modo particolarmente solenne, secondo la più sentita tradizione spirituale spagnola. Si tratta probabilmente di alcune tra le più intense pagine sonore mai scritte.
Il lavoro è improntato a nobiltà e austerità di concezione ed è sorretto da una melodia dolorosamente espressiva, perfettamente aderente allo spirito mistico del testo. La composizione si articola in sette sonate in tempo lento che meditano sulle ultime frasi pronunciate da Cristo sulla croce, rendendole in musica, precedute da una maestosa introduzione e concluse con un Presto che rappresenta in modo sonoro il terremoto che sconvolse il Calvario alla morte di Gesù, come racconta il Vangelo di Matteo. Quando l'editore Artaria pubblica il lavoro Haydn fa inserire all'inizio di ogni sonata il testo delle sette parole sotto la parte del primo violino, per far concentrare gli esecutori sul contenuto di quanto suonano.
Per questa particolare occasione l'Opera eseguita nella sua forma originaria, così come concepita dallo spesso compositore. Tale esecuzione risulta essere una prima nazionale in quanto non risulta alcuna esecuzione fatta in Italia in questo organico. A conferma di ciò, il reperimento delle parti per gli orchestrali è avvenuto attraverso il lavoro della trascrizione diretta dalla partitura del direttore in quanto inesistenti in Italia parti staccate.