Eventi e cultura
DisperArti: le esposizioni d'arte del Festival della Disperazione
Protagonista nell'edizione 2019 l'installazione "Before I Die"
Andria - lunedì 13 maggio 2019
06.00
Dal 16 al 19 maggio si terrà ad Andria la terza edizione del Festival della Disperazione. Come è stato per gli altri anni, a comporre il cartellone del Festival, non ci saranno solo incontri e spettacoli, ma anche installazioni ed esposizioni artistiche.
Nella sezione DisperArti ad essere protagonista nell'edizione 2019 sarà l'installazione "Before I Die". Da giovedì 16 a domenica 19 - per tutta la durata del Festival - una vera e propria parete, tirata su per l'occasione, sarà posizionata in piazza Catuma, nel centro storico di Andria, e sarà una parete su cui chiunque potrà scrivere ciò che vuole assolutamente fare nella sua vita prima di morire.
"Before I die" è un'opera realizzata per la prima volta a New Orleans nel 2011 dall'artista Candy Chang. In seguito è diventato un progetto globale di arte pubblica che invita le persone a riflettere sulle proprie vite, sulla propria mortalità e a condividere le proprie aspirazioni, i propri desideri che diventano l'espressione più nuda delle loro speranze. Nel mondo sono stati creati oltre 5000 "Before I Die Walls". Con il Festival della Disperazione anche Andria avrà il suo.
Una mostra popolerà invece la "Roccaforte della speranza", l'unico luogo del festival - a detta degli organizzatori - a cui è concesso alla speranza di restare viva, pur assediata da cotanta disperazione. La mostra s'intitola "Chi di speranza vive": un'esposizione tratta dal laboratorio di arteterapia "Colours", tenuto dall'arteterapeuta Marialisa Scarano, fra ottobre e dicembre 2018. Il progetto ha visto protagonisti i migranti destinatari di protezione umanitaria ospiti della cooperativa MigrantesLiberi di Andria.
L'esposizione sarà allestita nel cortile di Casa Accoglienza "S. M. Goretti", luogo simbolico ed evocativo per tutta la città. Ogni giorno dal 16 al 19 maggio, dalle 19:00 alle 21:00, sarà possibile visionare le opere, e lasciarsi condurre dalle accurate didascalie che spiegano la genesi, la gestazione e il senso dell'intero percorso. Un percorso di cui sarà possibile seguire i segni, le tracce immaginifiche di chi di speranza vive.
Nella sezione DisperArti ad essere protagonista nell'edizione 2019 sarà l'installazione "Before I Die". Da giovedì 16 a domenica 19 - per tutta la durata del Festival - una vera e propria parete, tirata su per l'occasione, sarà posizionata in piazza Catuma, nel centro storico di Andria, e sarà una parete su cui chiunque potrà scrivere ciò che vuole assolutamente fare nella sua vita prima di morire.
"Before I die" è un'opera realizzata per la prima volta a New Orleans nel 2011 dall'artista Candy Chang. In seguito è diventato un progetto globale di arte pubblica che invita le persone a riflettere sulle proprie vite, sulla propria mortalità e a condividere le proprie aspirazioni, i propri desideri che diventano l'espressione più nuda delle loro speranze. Nel mondo sono stati creati oltre 5000 "Before I Die Walls". Con il Festival della Disperazione anche Andria avrà il suo.
Una mostra popolerà invece la "Roccaforte della speranza", l'unico luogo del festival - a detta degli organizzatori - a cui è concesso alla speranza di restare viva, pur assediata da cotanta disperazione. La mostra s'intitola "Chi di speranza vive": un'esposizione tratta dal laboratorio di arteterapia "Colours", tenuto dall'arteterapeuta Marialisa Scarano, fra ottobre e dicembre 2018. Il progetto ha visto protagonisti i migranti destinatari di protezione umanitaria ospiti della cooperativa MigrantesLiberi di Andria.
L'esposizione sarà allestita nel cortile di Casa Accoglienza "S. M. Goretti", luogo simbolico ed evocativo per tutta la città. Ogni giorno dal 16 al 19 maggio, dalle 19:00 alle 21:00, sarà possibile visionare le opere, e lasciarsi condurre dalle accurate didascalie che spiegano la genesi, la gestazione e il senso dell'intero percorso. Un percorso di cui sarà possibile seguire i segni, le tracce immaginifiche di chi di speranza vive.