Vita di città
Disastro ferroviario, Giorgino: «Andria ringrazia per la solidarietà ricevuta»
La nota del primo cittadino a nove giorni dall’incidente ferroviario
Andria - venerdì 22 luglio 2016
9.34
Dopo nove giorni dal tragico incidente ferroviario il sindaco di Andria Nicola Giorgino ha voluto ringraziare a chi ha espresso la propria solidarietà alla città di Andria.
«La solidarietà ricevuta da ogni parte d'Italia, la presenza ai funerali del Capo dello Stato, la partecipazione composta, silenziosa e sentita di migliaia di persone, il dolore profondo dei familiari espresso in silenzio, ma con non meno rumore, dicono che nella tragedia del 12 luglio Andria, la nostra città, non è mai rimasta sola. Dopo i giorni dell'emozione collettiva sento il dovere, a nome di tutta la città, di ringraziare tutti coloro che si sono impegnati perchè la comunità reagisse al meglio e desse alle vittime adeguato e solenne tributo attraverso una cerimonia funebre pure solenne e semplice, presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Luigi Mansi.
Andria non ha mai avuto una tragedia simile e ha dimostrato tuttavia di trovare in sé stessa le energie per reagire, accogliere le vittime, i loro funerali, le autorità e la gente semplice in un rito collettivo che, come ho avuto modo di dire nelle mie brevi riflessioni di sabato, ora vede la città chiedere rispetto, dignità e giustizia per le vittime. L'invito al Presidente della Repubblica a guardare i familiari delle vittime e a fissarne la memoria era ed è l'invito ad evitare tragedie simili in futuro. Nessuno le merita. Non le meritavano le 23 vittime, i 50 feriti e tutte le comunità pugliesi e non, coinvolte nel disastro.
Andria in questi giorni ha dimostrato, insieme alla pietà e alla compostezza, anche dignità e fierezza istituzionale, senza distinzione. E questo, insieme al mio ringraziamento a quanti – Vigili del Fuoco, Forze dell'ordine, Polizia Urbana, volontari della Protezione Civile, personale sanitario, personale comunale – hanno svolto al meglio il loro lavoro e la loro missione, è il più alto insegnamento venuto da questa città. E di questo ringrazio tutti gli andriesi e coloro che sono stati vicini agli andriesi».
«La solidarietà ricevuta da ogni parte d'Italia, la presenza ai funerali del Capo dello Stato, la partecipazione composta, silenziosa e sentita di migliaia di persone, il dolore profondo dei familiari espresso in silenzio, ma con non meno rumore, dicono che nella tragedia del 12 luglio Andria, la nostra città, non è mai rimasta sola. Dopo i giorni dell'emozione collettiva sento il dovere, a nome di tutta la città, di ringraziare tutti coloro che si sono impegnati perchè la comunità reagisse al meglio e desse alle vittime adeguato e solenne tributo attraverso una cerimonia funebre pure solenne e semplice, presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Luigi Mansi.
Andria non ha mai avuto una tragedia simile e ha dimostrato tuttavia di trovare in sé stessa le energie per reagire, accogliere le vittime, i loro funerali, le autorità e la gente semplice in un rito collettivo che, come ho avuto modo di dire nelle mie brevi riflessioni di sabato, ora vede la città chiedere rispetto, dignità e giustizia per le vittime. L'invito al Presidente della Repubblica a guardare i familiari delle vittime e a fissarne la memoria era ed è l'invito ad evitare tragedie simili in futuro. Nessuno le merita. Non le meritavano le 23 vittime, i 50 feriti e tutte le comunità pugliesi e non, coinvolte nel disastro.
Andria in questi giorni ha dimostrato, insieme alla pietà e alla compostezza, anche dignità e fierezza istituzionale, senza distinzione. E questo, insieme al mio ringraziamento a quanti – Vigili del Fuoco, Forze dell'ordine, Polizia Urbana, volontari della Protezione Civile, personale sanitario, personale comunale – hanno svolto al meglio il loro lavoro e la loro missione, è il più alto insegnamento venuto da questa città. E di questo ringrazio tutti gli andriesi e coloro che sono stati vicini agli andriesi».