Associazioni
Disastro ferroviario Andria-Corato, associazione Anna Aloysi: “Una ferita che sanguina da 4 anni”
La Presidente del sodalizio ricorda con una lettera aperta il dolore per la perdita della sorella Maria
Andria - sabato 11 luglio 2020
3.11
A quattro anni dal tragico incidente ferroviario sulla tratta Andria-Corato, Anna Aloysi, presidente dell'associazione "Anna Aloysi – Incidente ferroviario Andria-Corato" ricorda con una lettera aperta il dolore straziante per la perdita della sorella Maria, una delle 23 vittime, che perse la vita in quel indelebile 12 luglio.
"Ventitré persone sono state strappate dall'affetto dei loro cari, colpevoli solo di essersi trovate nel posto sbagliato. Sono trascorsi quattro anni da quando la mia vita è stata stravolta, subendo una immane privazione e lasciando un segno indelebile.
Ciò che è capitato a mia sorella nel disastro ferroviario, sarebbe potuto capitare ad ognuno di noi. Quel treno che rappresenta la libertà, improvvisamente è diventato una trappola. L'associazione "Anna Aloysi – Incidente ferroviario Andria-Corato", chiede giustizia per la sorella, i pendolari e i viaggiatori di tutta Italia i quali chiedono di potersi spostare in sicurezza.
Inoltre, vorrei ribadire un concetto molto importante e già messo a punto con una petizione: in campagna elettorale non bisogna strumentalizzare il dolore provocato dalla tragedia ferroviaria. Anzi rievocare quel terribile momento per fini di propaganda elettorale, significa mettere in atto una vera e propria operazione di sciacallaggio mediatico.
Penso di interpretare i sentimenti di tutti i componenti dell'associazione. Con l'avvicinarsi della scadenza elettorale di amministrative e regionali, purtroppo come già successo, potrebbero moltiplicarsi i riferimenti ad un fatto che provocò un immenso dolore, ancora oggi attuale e profondo. La politica non si appropri indebitamente di questo dolore!
A pochi giorni dal 4^ anniversario, ripongo la massima fiducia nella Magistratura per l'accertamento delle responsabilità e prendo le distanze da quanti, per mero tornaconto propagandistico e nell'imminenza della campagna elettorale vorrebbero ricavarne vantaggi".
"Ventitré persone sono state strappate dall'affetto dei loro cari, colpevoli solo di essersi trovate nel posto sbagliato. Sono trascorsi quattro anni da quando la mia vita è stata stravolta, subendo una immane privazione e lasciando un segno indelebile.
Ciò che è capitato a mia sorella nel disastro ferroviario, sarebbe potuto capitare ad ognuno di noi. Quel treno che rappresenta la libertà, improvvisamente è diventato una trappola. L'associazione "Anna Aloysi – Incidente ferroviario Andria-Corato", chiede giustizia per la sorella, i pendolari e i viaggiatori di tutta Italia i quali chiedono di potersi spostare in sicurezza.
Inoltre, vorrei ribadire un concetto molto importante e già messo a punto con una petizione: in campagna elettorale non bisogna strumentalizzare il dolore provocato dalla tragedia ferroviaria. Anzi rievocare quel terribile momento per fini di propaganda elettorale, significa mettere in atto una vera e propria operazione di sciacallaggio mediatico.
Penso di interpretare i sentimenti di tutti i componenti dell'associazione. Con l'avvicinarsi della scadenza elettorale di amministrative e regionali, purtroppo come già successo, potrebbero moltiplicarsi i riferimenti ad un fatto che provocò un immenso dolore, ancora oggi attuale e profondo. La politica non si appropri indebitamente di questo dolore!
A pochi giorni dal 4^ anniversario, ripongo la massima fiducia nella Magistratura per l'accertamento delle responsabilità e prendo le distanze da quanti, per mero tornaconto propagandistico e nell'imminenza della campagna elettorale vorrebbero ricavarne vantaggi".