manifestazione venditori ambulanti
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Scuola e Lavoro

Direttiva Bolkestein, 20mila ambulanti invitati al confronto

Questa la decisione della Regione dopo il "no" dei venditori

Sospensione immediata di tutti i bandi nei comuni pugliesi fino al 31 dicembre 2018 e sostegno a tutti gli atti governativi in corso, soprattutto quelli condivisi dalle associazioni di categoria indipendenti italiane che hanno dato origine alla Rivoluzione Culturale del 28 settembre a Roma, al fine di estromettere la categoria del commercio sulle aree pubiche dalla direttiva Bolkestein.

Queste le precise richieste degli ambulanti che dicono "no" alla direttiva Bolkestein, soprattutto dopo l'intervento di Emiliano che, nel salotto di "Porta a Porta" su Rai Uno, si è fatto difensore della categoria e ha sottolineato i pericoli della direttiva: «Gli ambulanti – ha detto il politico barese – vengono trattati come i concessionari di un gasdotto dalla Bolkestein e stanno dicendo a tutti gli ambulanti d'Italia: mi dispiace bisogna mettere a gara i vostri stalli nei mercati».

«Il messaggio deve essere arrivato forte e chiaro a destinazione. - afferma Savino Montaruli, presidente Unibat - Ecco che arriva la seconda mossa della Regione che si accorge che le rassicurazioni finora elargite si sono rivelate oggi non applicabili, perdendo il controllo della situazione: esattamente il contrario di quanto affermato durante i viaggi promozionali nei Comuni pugliesi, in cui ci si dichiarava a sostegno della Direttiva, tacciando di terrorismo coloro che volevano approfondire l'argomento. Oggi è la stessa Regione Puglia a mettere in dubbio quelle garanzie: un'altra batosta dopo la beffa di vedere i Comuni pugliesi in fortissimo ritardo sui bandi al punto che alla data ultima del 31 dicembre 2016 meno del 40 % di tutti i Comuni avevano ottemperato alla legge mentre ancora oggi anche la documentazione ufficiale della stessa Regione, sul sito web istituzionale, riporta dati sbagliati, bandi scaduti e mai aggiornati, informazioni fuorvianti e tutto quello che leggiamo ogni giorni circa le bocciature di atti e di cattivi provvedimenti».

L'appello è oggi affidato all'avvocato e assessore Loredana Capone, ex vicepresidente della Regione, che ha invitato le associazioni di categoria e i lavoratori delle aree mercatali, dunque gli ambulanti pugliesi, ad un incontro al fine di individuare una soluzione condivisa con l'Anci.

«Un fulmine a ciel sereno che mette in subbuglio i ventimila ambulanti pugliesi invitati a partecipare ad un incontro di cui non si sa ancora bene il luogo - continua Montaruli - perché non basterebbe l'intera area della Fiera del Levante o lo stadio comunale per ospitarli tutti. La situazione è drammatica, perché alla leggerezza, alla superficialità, al silenzio di tutti questi lunghi anni dall'approvazione del D.lgs. 50/2010 si aggiunge questa novità che farebbe venir meno tutte le rassicurazioni regionali. L'assessore Capone e gli Uffici regionali riferiscono solamente oggi il parere contrastante dell'Ufficio legale del Garante della Concorrenza e dei Mercati, quindi ci aspettiamo che le spiegazioni siano chiare e convincenti».

L'ufficio di presidenza Unimpresa Bat è intervenuto sull'argomento affermando: «Ci sembra un'altra improvvisazione. Non si può divulgare una notizia in questo modo superficiale, invitando la Categoria per spiegare a ventimila ambulanti cosa stia accadendo, con i posteggi a rischio e un'incertezza che potrebbe scatenare un enorme conflitto sociale, senza un'organizzazione accurata e capillare. Come Associazione di Categoria, esclusa dai tavoli di concertazione regionale per il sol fatto di avere un pensiero diverso e di non essere omologata al pensiero unico, pur essendo tra le Principali associazioni in possesso di tutti i requisiti di cui al vigente Codice regionale del Commercio, invitiamo la Regione a farci conoscere con urgenza in che modo intende organizzarsi perché ad oggi non abbiamo ancora notizie in merito eppure manca appena qualche giorno a mercoledì 19 aprile, data dell'incontro. Speriamo solamente che finalmente la Regione Puglia, i suoi politici e soprattutto i suoi dirigenti si stiano rendendo conto della gravità della situazione e della leggerezza con la quale sinora è stato trattato un argomento che anche il Presidente Michele Emiliano ha inteso essere drammatico per l'intera economia di comparto e di settore. Se il percorso che si intende intraprendere è l'immediata uscita del Settore Commercio Aree Pubbliche dalla Direttiva Bolkestein allora non è più tempo di chiacchiere e di strategie che hanno dimostrato appieno il loro fallimento. Questi ultimi mesi sono stati terribili. I comuni abbandonati a se stessi con dipendenti e dirigenti disorientati che hanno atteso invano un segnale che non è mai arrivato dalla Regione rispetto all'evolversi della situazione dopo il Milleproroghe; i nostri interventi quotidiani presso tali enti per definire le sospensioni dei bandi o la loro proroga, come di fatto è poi avvenuto in quasi tutti i comuni pugliesi. I nostri ripetuti incontri istituzionali. In audizione nella Commissione regionale, a Bari, e poi a Roma: due volte con il Ministro allo Sviluppo Economico dott. Calenda, poi con il Ministro Costa, con il Presidente Boccia, con il Mi.Se., l'Ufficio di Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la Conferenza Unificata Stato – Regioni e poi l'esperienza entusiasmante e grandiosa degli scioperi e delle manifestazioni nazionali. In Piazza di Montecitorio, in Piazza della Repubblica e davanti al Senato dove siamo stati anche in audizione. Esperienze che hanno segnato la storia dell'ambulantato nazionale e che hanno visto spente, in disparte, autoescluse quelle associazioni privilegiate dalla vita facile che sono restate alla finestra mentre le sorelle ed i fratelli ambulanti italiani gridavano in piazza tutta la loro rabbia per essere stati vittime di un sistema subdolo che ha tenuto loro completamente nascosto il progetto di annientamento definitivo del loro lavoro e della categoria intera. Di quella bella storia siamo stati i co-protagonisti ed oggi non sarà consentito a nessuno di continuare a giocare da solo, su quel tavolo ormai intriso di sudore di chi la battaglia non ha voluto giocarla nelle stanze del potere ma sulle strade, nelle piazze che l'Europa ha definito "risorse" naturali ma che, in realtà, sono terra bruciata dove gli ambulanti italiani vogliono e vorrebbero ancora solo e soltanto guadagnarsi il pane per campare, senza speculare su niente e su nulla perché in un Paese allo sbando qual è ormai l'Italia da speculare non c'è proprio nulla visto che si sono già mangiati tutto e quei ghiottoni non sono certo stati gli Ambulanti pugliesi che chiedono solo di essere lasciati in pace».
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