Scuola e Lavoro
Dimensionamento scolastico primo ciclo Andria: Protesta dello SNALS/CONFSAL Puglia
La nota di Vito Masciale: “Regione riveda la delibera, lontana dalla volontà dell'Amministrazione”
Andria - venerdì 24 gennaio 2025
6.28
"L'assessore Leo (Istruzione, Formazione, Lavoro ndr) riveda le decisioni sul dimensionamento assunte con la delibera di giunta regionale n. 1891 del 30 dicembre scorso con cui si tagliano 18 autonomie scolastiche nella nostra regione per il prossimo anno scolastico. In particolare, chiedo che si faccia un passo indietro sull'accorpamento che interessa gli Istituti Comprensivi "Verdi-Cafaro" e "Cotugno". Un caso che oggi è stato posto all'attenzione dello Snals per le gravi irregolarità nelle procedure di consultazione degli enti territoriali e delle scuole, culminato in una decisione d'imperio della Regione, basata, forse, su equilibrismi politici. Avevamo già espresso parere contrario ad interventi sul primo ciclo. Ribadiamo per l'ennesima volta questa posizione, rincarando la dose alla luce dei nuovi elementi emersi da confronto con l'Amministrazione comunale di Andria." È la posizione del segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, sul caso che in queste ore sta agitando la comunità scolastica della città della BAT.
"Secondo la delibera di Giunta regionale approvata a fine dicembre, – spiega il sindacalista – il punto di erogazione di scuola dell'infanzia "Carella" sarà scorporato dall'IC "Verdi-Cafaro" per essere accorpato all'IC "Cotugno". Peccato che non vi sia alcuna delibera comunale del 2024 che dia parere favorevole all'operazione. Ad esprimere parere favorevole, per ovvi motivi, solo l'istituto accorpante, mentre l'IC "Verdi-Cafaro" esprime forte ed assoluto dissenso nei confronti di ogni proposta tendente a disgregare l'attuale assetto organizzativo. Arriva, quindi, la Provincia, che approva l'accorpamento senza averne le competenze. Il Comune viene totalmente ignorato. La decisione va riconsiderata. Anche l'Ufficio Scolastico Regionale ritiene che l'attuale assetto sia equilibrato. Perché cambiarlo? Soprattutto, mi chiedo, perché con queste modalità?"
"Il caso di Andria è l'ennesima dimostrazione che il dimensionamento scolastico, così concepito come da L 197/2022 è un disastro per la scuola. – conclude Masciale – Sollecito l'assessore Leo a rivedere il Piano tutto, congelando quello approvato, e facendo ricorso al Tar, come stanno facendo Toscana ed Emilia Romagna. Il dl n.1 16 gennaio 2015, con il quale il Governo ha modificato la disciplina in materia di riorganizzazione del sistemo scolastico, fornisce una buona occasione per ripensare il dimensionamento. Sottolineo, però, che il decreto contiene un principio che non ci piace per niente: premia gli obbedienti, perché introduce benefici per le Regioni che approvano il Piano di dimensionamento senza fare storie. Sui tagli scellerati alla scuola pubblica noi non potremo mai obbedire e chiedo a Leo di fare altrettanto."
L'IC "Verdi-Cafaro" di Andria ha convocato per il 28 gennaio, alle 17:30, un consiglio d'Istituto monotematico aperto alla cittadinanza.
"La delibera regionale va in una direzione completamente differente da quelle che sono state le determinazioni dell'Amministrazione comunale – chiarisce la sindaca di Andria, Giovanna Bruno – determinazioni che sono state il frutto ancora una volta di un'ampia discussione con i dirigenti scolastici, con le parti sindacali, all'esito della quale si era deciso a maggioranza di lasciare inalterato il piano di dimensionamento che l'anno scorso ci è costato un lavoro di non poco conto. Alla Regione ho chiesto immediatamente di rivedere questa delibera perché non risponde a quelle che sono le esigenze attuali della comunità scolastica e tra l'altro lo scorporo della scuola dell'infanzia "Carella" per essere accorpata al nuovo Istituto Comprensivo "Cotugno" non è dettato da nessuna richiesta particolare, né dagli uffici scolastici provinciali e regionali né dalle linee regionali stesse sul dimensionamento, perché la reggenza dell'Istituto Cutugno non è in discussione dal punto di vista numerico circa il numero di alunni frequentanti.
Ho anche sollecitato la Provincia, che, in maniera assolutamente forzata, ha inteso dare un parere senza alcuna condivisione e comunicazione con il Comune e, soprattutto, senza nessuna competenza specifica; tanto più che quest'anno la Regione si era orientata sulla valutazione del dimensionamento che riguardava essenzialmente il secondo ciclo, mentre per il primo ciclo, almeno Andria, già l'anno scorso aveva abbondantemente fatto il suo.
Auspico che la Regione voglia rivedere la delibera, così come è successo l'anno scorso: la Regione deliberò in un modo a fine anno e poi nei giorni successivi ebbe a modificare la sua stessa delibera, accogliendo quelle che erano state le istanze mosse dal comune di Andria – conclude la sindaca – Mi auguro che anche quest'anno si vada in questa direzione».
"Secondo la delibera di Giunta regionale approvata a fine dicembre, – spiega il sindacalista – il punto di erogazione di scuola dell'infanzia "Carella" sarà scorporato dall'IC "Verdi-Cafaro" per essere accorpato all'IC "Cotugno". Peccato che non vi sia alcuna delibera comunale del 2024 che dia parere favorevole all'operazione. Ad esprimere parere favorevole, per ovvi motivi, solo l'istituto accorpante, mentre l'IC "Verdi-Cafaro" esprime forte ed assoluto dissenso nei confronti di ogni proposta tendente a disgregare l'attuale assetto organizzativo. Arriva, quindi, la Provincia, che approva l'accorpamento senza averne le competenze. Il Comune viene totalmente ignorato. La decisione va riconsiderata. Anche l'Ufficio Scolastico Regionale ritiene che l'attuale assetto sia equilibrato. Perché cambiarlo? Soprattutto, mi chiedo, perché con queste modalità?"
"Il caso di Andria è l'ennesima dimostrazione che il dimensionamento scolastico, così concepito come da L 197/2022 è un disastro per la scuola. – conclude Masciale – Sollecito l'assessore Leo a rivedere il Piano tutto, congelando quello approvato, e facendo ricorso al Tar, come stanno facendo Toscana ed Emilia Romagna. Il dl n.1 16 gennaio 2015, con il quale il Governo ha modificato la disciplina in materia di riorganizzazione del sistemo scolastico, fornisce una buona occasione per ripensare il dimensionamento. Sottolineo, però, che il decreto contiene un principio che non ci piace per niente: premia gli obbedienti, perché introduce benefici per le Regioni che approvano il Piano di dimensionamento senza fare storie. Sui tagli scellerati alla scuola pubblica noi non potremo mai obbedire e chiedo a Leo di fare altrettanto."
L'IC "Verdi-Cafaro" di Andria ha convocato per il 28 gennaio, alle 17:30, un consiglio d'Istituto monotematico aperto alla cittadinanza.
"La delibera regionale va in una direzione completamente differente da quelle che sono state le determinazioni dell'Amministrazione comunale – chiarisce la sindaca di Andria, Giovanna Bruno – determinazioni che sono state il frutto ancora una volta di un'ampia discussione con i dirigenti scolastici, con le parti sindacali, all'esito della quale si era deciso a maggioranza di lasciare inalterato il piano di dimensionamento che l'anno scorso ci è costato un lavoro di non poco conto. Alla Regione ho chiesto immediatamente di rivedere questa delibera perché non risponde a quelle che sono le esigenze attuali della comunità scolastica e tra l'altro lo scorporo della scuola dell'infanzia "Carella" per essere accorpata al nuovo Istituto Comprensivo "Cotugno" non è dettato da nessuna richiesta particolare, né dagli uffici scolastici provinciali e regionali né dalle linee regionali stesse sul dimensionamento, perché la reggenza dell'Istituto Cutugno non è in discussione dal punto di vista numerico circa il numero di alunni frequentanti.
Ho anche sollecitato la Provincia, che, in maniera assolutamente forzata, ha inteso dare un parere senza alcuna condivisione e comunicazione con il Comune e, soprattutto, senza nessuna competenza specifica; tanto più che quest'anno la Regione si era orientata sulla valutazione del dimensionamento che riguardava essenzialmente il secondo ciclo, mentre per il primo ciclo, almeno Andria, già l'anno scorso aveva abbondantemente fatto il suo.
Auspico che la Regione voglia rivedere la delibera, così come è successo l'anno scorso: la Regione deliberò in un modo a fine anno e poi nei giorni successivi ebbe a modificare la sua stessa delibera, accogliendo quelle che erano state le istanze mosse dal comune di Andria – conclude la sindaca – Mi auguro che anche quest'anno si vada in questa direzione».