Eventi e cultura
Dichiarazione Diritti dell'uomo, iniziativa del Punto pace Pax Christi
Ospite la scrittrice Sabrine Aouni, autrice del libro "Mi chiamo Sabrine"
Andria - domenica 18 dicembre 2016
Il 10 dicembre è ricorso l'anniversario della firma della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Per ricordare questa data, il Punto pace di Pax Christi di Andria, insieme all'Ufficio pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del creato, Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, Caritas diocesana, Azione Cattolica, Forum di formazione all'impegno sociale e politico, Movimento ecclesiale di impegno culturale, Ufficio Migrantes, ha organizzato un incontro dibattito il 21 dicembre, ore 19, presso il Museo diocesano di Andria, in via De Anellis, n.46, con Sabrine Aouni, universitaria tunisina di seconda generazione, autrice del libro "Mi chiamo Sabrine", intervistata da Vincenzo Caricati, referente del Punto pace di Andria.
Le organizzazioni ecclesiali di Andria intendono celebrare la Dichiarazione, consapevoli che la questione dei Diritti dell'uomo è ben lontana dall'essere risolta, anzi è ben viva e pesantemente attuale, se abbiamo la saggezza di fermarci un attimo a osservare quanto accade attorno a noi, in Andria, in Italia, in Europa, nel mondo.
Le violazioni dei diritti fondamentali, alla vita, alla salute, al lavoro, all'istruzione, alla libertà in tutte le sue accezioni, alla giustizia, alla dignità dell'uomo in quanto uomo, per citarne i più importanti, sono sempre più frequenti e clamorose.
Con l'intervista alla giovane Sabrine Aouni, nata in Italia da genitori tunisini e residente a Barletta, che non riesce ad ottenere la cittadinanza italiana, pur essendo culturalmente formatasi in Italia, si vuole evidenziare la violazione dello ius soli, non ancora regolato in Italia; la legge relativa giace in Parlamento, frenata dalla scarsa volontà politica e dalla ostilità di chi non ritiene italiano i non nati da italiani, come se il diritto di cittadinanza sia soltanto una questione di sangue e non anche di cultura e di vissuto personale.
Anche di questo si parlerà nel dibattito previsto il 21 dicembre.
Per ricordare questa data, il Punto pace di Pax Christi di Andria, insieme all'Ufficio pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del creato, Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, Caritas diocesana, Azione Cattolica, Forum di formazione all'impegno sociale e politico, Movimento ecclesiale di impegno culturale, Ufficio Migrantes, ha organizzato un incontro dibattito il 21 dicembre, ore 19, presso il Museo diocesano di Andria, in via De Anellis, n.46, con Sabrine Aouni, universitaria tunisina di seconda generazione, autrice del libro "Mi chiamo Sabrine", intervistata da Vincenzo Caricati, referente del Punto pace di Andria.
Le organizzazioni ecclesiali di Andria intendono celebrare la Dichiarazione, consapevoli che la questione dei Diritti dell'uomo è ben lontana dall'essere risolta, anzi è ben viva e pesantemente attuale, se abbiamo la saggezza di fermarci un attimo a osservare quanto accade attorno a noi, in Andria, in Italia, in Europa, nel mondo.
Le violazioni dei diritti fondamentali, alla vita, alla salute, al lavoro, all'istruzione, alla libertà in tutte le sue accezioni, alla giustizia, alla dignità dell'uomo in quanto uomo, per citarne i più importanti, sono sempre più frequenti e clamorose.
Con l'intervista alla giovane Sabrine Aouni, nata in Italia da genitori tunisini e residente a Barletta, che non riesce ad ottenere la cittadinanza italiana, pur essendo culturalmente formatasi in Italia, si vuole evidenziare la violazione dello ius soli, non ancora regolato in Italia; la legge relativa giace in Parlamento, frenata dalla scarsa volontà politica e dalla ostilità di chi non ritiene italiano i non nati da italiani, come se il diritto di cittadinanza sia soltanto una questione di sangue e non anche di cultura e di vissuto personale.
Anche di questo si parlerà nel dibattito previsto il 21 dicembre.