Enti locali
Delle Donne (Dg Asl/Bt) al Bonomo: "Giovedì i primi passi per il nuovo ospedale"
Interventi per il vecchio edificio e riorganizzazione delle risorse per una sanità in sinergia col territorio
Andria - martedì 13 febbraio 2018
16.15
Conoscere il personale e i luoghi, verificare problematiche e criticità, confrontarsi con la realtà ospedaliera. Questi gli obiettivi della visita effettuata all'ospedale "L. Bonomo" di Andria nella giornata di oggi, 13 febbraio, dal Direttore Generale della Asl Bt, Alessandro Delle Donne.
Il nuovo Dirigente ha così potuto conoscere pregi e difetti della realtà sanitaria andriese: "Ho riscontrato la presenza di personale volenteroso e di altissima competenza, - ha affermato Delle Donne - al quale è necessario garantire strutture e tecnologie adeguate al fine di offrire, compatibilmente al piano di riordino, una risposta efficace alle esigenze di cure.
In tal senso lavoreremo sui poderosi atti di riqualificazione di cui l'attuale e vetusta struttura necessita, per i quali sono già partiti gli appalti di progettazione; ma opereremo anche dal punto di vista organizzativo, attraverso un momento di riflessione finalizzato a rimpinguare la dotazione organica.
Con uno sguardo di più ampio respiro, ci rivolgiamo anche alla progettazione di una nuova struttura ospedaliera - prosegue il dirigente - Dopodomani, con un incontro in Regione, individueremo le aree di allocazione. Non è ancora possibile stilare un cronoprogramma dei lavori, che risultano subordinato alla creazione di un piano di fattibilità, valutazione delle compatibilità, progettazione, ricerca di fondi e varie procedure. È tuttavia una certezza che occorra mantenere tempi stretti e serrati".
Rimane al momento senza finalità il tanto discusso capannone di via Barletta che, secondo Delle Donne, potrebbe servire per una più articolata offerta dei servizi amministrativi sul territorio. Di questo il dirigente discuterà in una prossima riunione.
In merito al ridimensionamento di alcuni reparti del presidio ospedaliero andriese, invece, Delle Donne ha rassicurato: "Non si parla di smembramento o chiusura dei reparti, ma di riorganizzazione dell'offerta sanitaria che, in base ad uno studio studio del fabbisogno di attività assistenziale, riallocherà le risorse nell'ottica di una sanità integrata al territorio".
Il nuovo Dirigente ha così potuto conoscere pregi e difetti della realtà sanitaria andriese: "Ho riscontrato la presenza di personale volenteroso e di altissima competenza, - ha affermato Delle Donne - al quale è necessario garantire strutture e tecnologie adeguate al fine di offrire, compatibilmente al piano di riordino, una risposta efficace alle esigenze di cure.
In tal senso lavoreremo sui poderosi atti di riqualificazione di cui l'attuale e vetusta struttura necessita, per i quali sono già partiti gli appalti di progettazione; ma opereremo anche dal punto di vista organizzativo, attraverso un momento di riflessione finalizzato a rimpinguare la dotazione organica.
Con uno sguardo di più ampio respiro, ci rivolgiamo anche alla progettazione di una nuova struttura ospedaliera - prosegue il dirigente - Dopodomani, con un incontro in Regione, individueremo le aree di allocazione. Non è ancora possibile stilare un cronoprogramma dei lavori, che risultano subordinato alla creazione di un piano di fattibilità, valutazione delle compatibilità, progettazione, ricerca di fondi e varie procedure. È tuttavia una certezza che occorra mantenere tempi stretti e serrati".
Rimane al momento senza finalità il tanto discusso capannone di via Barletta che, secondo Delle Donne, potrebbe servire per una più articolata offerta dei servizi amministrativi sul territorio. Di questo il dirigente discuterà in una prossima riunione.
In merito al ridimensionamento di alcuni reparti del presidio ospedaliero andriese, invece, Delle Donne ha rassicurato: "Non si parla di smembramento o chiusura dei reparti, ma di riorganizzazione dell'offerta sanitaria che, in base ad uno studio studio del fabbisogno di attività assistenziale, riallocherà le risorse nell'ottica di una sanità integrata al territorio".