Politica
Delibera Commissario ad Acta, Bruno: «I nodi vengono al pettine»
La consigliera di Progetto Andria riporta l'attenzione verso il bilancio
Andria - sabato 16 gennaio 2016
9.42
C'è la prima deliberazione del "Commissario ad Acta" per il pagamento di poco meno di 700mila euro in esecuzione della sentenza del Tar della Puglia per i maggiori oneri di esproprio da corrispondere a due proprietarie per la realizzazione del P.R.U. di San Valentino (Articolo 10 gennaio 2016). Sulla questione è intervenuta Giovanna Bruno, consigliera di minoranza del gruppo di Progetto Andria che riporta l'attenzione verso il bilancio e verso una vicenda che coinvolge inevitabilmente la collettività per gli sviluppi futuri e per i costi stessi.
«Nominare un commissario significa che il comune non è stato adempiente rispetto ad una pronuncia resa dall'autorità giudiziaria - ha detto Giovanna Bruno di Progetto Andria - viene in pratica nominato un soggetto sostitutivo, in questo caso un delegato del Prefetto della BAT, che impone l'esatto adempimento di quanto stabilito in sentenza dai Giudici. La materia di cui trattiamo è il valore di indennità di esproprio del PRU di San Valentino e si tratta di uno dei debiti fuori bilancio approvato a fine novembre in uno degli ultimi consigli comunali del 2015. E' una vicenda sulla quale l'amministrazione comunale riprenderà con il solito ritornello del trattasi di debiti delle precedenti amministrazioni che hanno applicato un valore di indennità di esproprio non commisurato in passato. Ma ormai è una storia che non regge più - ha ricordato Bruno - perchè sono passati talmente tanti anni ed è cambiato talmente tanto il quadro di riferimento rispetto a questi valori di esproprio che l'amministrazione dovrebbe solo ammettere di aver clamorosamente fallito rispetto alla gestione di vicende che, nell'interesse della collettività, dovevano e potevano esser gestite con minori esborsi a carico della città stessa».
Poi il monito ed una denuncia: «Il nostro appello all'amministrazione è sempre lo stesso - ha detto Giovanna Bruno - e cioè è quello di fare attenzione e di operare nel massimo della trasparenza. Dico questo perchè purtroppo proprio il settore avvocatura del comune di Andria, rispetto per esempio a vicende delicatissime come quelle ultime del ricorso del MEF, non mette noi consiglieri in condizione di poter fare il nostro lavoro e non consegna le carte per poter leggere e studiare tutto l'incartamento». Nello specifico cosa accade al Comune di Andria con la nomina del Commissario: «Il commissario fa la delibera in cui individua il capitolo di bilancio in cui si fa riferimento alle somme che devono poi essere svincolate in favore dei cittadini vincitori del ricorso - ha ricordato Giovanna Bruno - e rispetto a questo non c'è scampo. Sono soldi che vengono tolti alla collettività, almeno i costi maggiorati e cioè tutti costi accessori dovuti al tempo perso per l'applicazione della sentenza stessa. Il compito dell'amministrazione è quello di adempiere alle sentenze rese dalle autorità competenti».
«Nominare un commissario significa che il comune non è stato adempiente rispetto ad una pronuncia resa dall'autorità giudiziaria - ha detto Giovanna Bruno di Progetto Andria - viene in pratica nominato un soggetto sostitutivo, in questo caso un delegato del Prefetto della BAT, che impone l'esatto adempimento di quanto stabilito in sentenza dai Giudici. La materia di cui trattiamo è il valore di indennità di esproprio del PRU di San Valentino e si tratta di uno dei debiti fuori bilancio approvato a fine novembre in uno degli ultimi consigli comunali del 2015. E' una vicenda sulla quale l'amministrazione comunale riprenderà con il solito ritornello del trattasi di debiti delle precedenti amministrazioni che hanno applicato un valore di indennità di esproprio non commisurato in passato. Ma ormai è una storia che non regge più - ha ricordato Bruno - perchè sono passati talmente tanti anni ed è cambiato talmente tanto il quadro di riferimento rispetto a questi valori di esproprio che l'amministrazione dovrebbe solo ammettere di aver clamorosamente fallito rispetto alla gestione di vicende che, nell'interesse della collettività, dovevano e potevano esser gestite con minori esborsi a carico della città stessa».
Poi il monito ed una denuncia: «Il nostro appello all'amministrazione è sempre lo stesso - ha detto Giovanna Bruno - e cioè è quello di fare attenzione e di operare nel massimo della trasparenza. Dico questo perchè purtroppo proprio il settore avvocatura del comune di Andria, rispetto per esempio a vicende delicatissime come quelle ultime del ricorso del MEF, non mette noi consiglieri in condizione di poter fare il nostro lavoro e non consegna le carte per poter leggere e studiare tutto l'incartamento». Nello specifico cosa accade al Comune di Andria con la nomina del Commissario: «Il commissario fa la delibera in cui individua il capitolo di bilancio in cui si fa riferimento alle somme che devono poi essere svincolate in favore dei cittadini vincitori del ricorso - ha ricordato Giovanna Bruno - e rispetto a questo non c'è scampo. Sono soldi che vengono tolti alla collettività, almeno i costi maggiorati e cioè tutti costi accessori dovuti al tempo perso per l'applicazione della sentenza stessa. Il compito dell'amministrazione è quello di adempiere alle sentenze rese dalle autorità competenti».