Vita di città
Dall'impegno sociale a quello politico: cento anni dalla nascita di Tonino Nicolamarino
Sabato 13 gennaio 2024, alle ore 19, una Santa Messa in ricordo, nella chiesa parrocchiale di San Francesco d'Assisi
Andria - venerdì 12 gennaio 2024
15.11
Ricorre sabato 13 gennaio il centenario della nascita di Tonino Nicolamarino, un andriese che dal secondo dopoguerra e fino agli anni '90 (il 5 febbraio 1994 scomparve), si contraddistinse per un grande impegno sociale e politico.
Nato in un contesto di umili origini, terzo di sei figli maschi di madre vedova, Tonino da giovanissimo con altri coetanei, si forma alla scuola di assistenti religiosi seguendo il pensiero di don Luigi Sturzo. Nell'agosto del 1943, con altri giovani -con cui condivise anni ed anni di passioni, nella sua amata Andria- riceve l'incarico di creare in città il primo nucleo della nascente Democrazia Cristiana sulle fondamenta dell'antica sezione del Partito Popolare fondata nel 1919 da don Riccardo Lotti e poi chiusa dal fascismo nel 1926.
Il nostro Paese, e forse Andria in particolare attraversavano un dopoguerra caratterizzato da fortissime tensioni sociali. Terribili alcuni episodi, come quelli di Andria, sfociati nell'eccidio delle sorelle Porro ed il sequestro di un gruppo di carabinieri. Tonino Nicolamarino, ben conscio di quello che l'Italia stava attraversando, mantenne saldi i suoi valori etico-religiosi, guadagnandosi la stima anche dei suoi avversari politici, come quando il 4 giugno 1944, vittima di una aggressione che gli aveva provocato una pugnalata alla nuca, seppe perdonare pubblicamente il suo aggressore, chiedendo ai Giudici del Tribunale di Trani di perdonarlo anch'essi rimandandolo a casa dai suoi figli.
All'impegno sociale prende sempre più corpo quello politico tanto che nel 1946, a ventidue anni viene eletto consigliere comunale, tanto da essere il più giovane d'Italia. A ventisei anni, nel 1950 assume il suo primo incarico amministrativo come "assessore al lavoro", primo di molti delicati incarichi ricoperti nelle Giunte Jannuzzi e Marano, con i quali contribuì a realizzare opere importanti per la città come la Villa Comunale o la scuola, l'asilo e la farmacia a Montegrosso. Per un trentennio, grazie a consensi plebiscitari, si impegnò in vari campi -oltre quello politico-, anche come dirigente delle Acli e poi dell'MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), della Comunità Braccianti, della Cisl, della Pastorale Diocesana del lavoro. Incarichi tutti ricoperti avendo sempre l'ansia per il bene dei suoi concittadini e la volontà di dimostrare ovunque i valori cristiani in cui credeva fermamente;
Nei primi anni settanta fu segretario politico cittadino della Democrazia Cristiana avendo come riferimento la dottrina sociale della chiesa ed il pensiero politico di Aldo Moro, sempre di casa ad Andria, dei cui principi di apertura verso l'altra parte politica fu fervente seguace. Risalgono a quel periodo il reclutamento di giovani leve che caratterizzeranno la politica andriese negli anni seguenti;
Fu a fianco del Vescovo Santo Mons. Giuseppe Di Donna, per il quale nutriva un profondo amore filiale, perpetrandone il ricordo dopo la sua morte, impegnandosi per quaranta anni per il Suo processo di beatificazione ed intitolandogli la "Scuola di formazione all'impegno sociale e politico" intuendo l'importanza e l'urgenza di pensare e fare cultura politica. Spese gli ultimi anni della sua esistenza, al servizio della comunità parrocchiale di San Francesco e del Santuario del SS. Salvatore, prima che la sua lunga e sofferente malattia affrontata con cristiana accettazione, ne comportasse la scomparsa all'età di settanta anni.
La Giunta Comunale di Andria, con delibera n. 44 del 29 febbraio 2016, recependo i pareri favorevoli espressi dalla Commissione per la Toponomastica, inserì il suo nome fra quelli da utilizzare, per la denominazione di strade, aree, edifici ed altre strutture di competenza comunale, anche se a tale deliberato ad oggi non si è ancora dato seguito. Una vita spesa quindi anticipando un concetto sempre attuale, ripreso in seguito dal pensiero di San Giovanni Paolo II il quale affermava che "i laici cristiani non possono sottrarsi dalle loro responsabilità, piuttosto devono dare prove di testimonianza attraverso un servizio onesto e disinteressato nel campo sociale e politico".
Tonino Nicolamarino, umile lavoratore ed appassionato politico, sarà ricordato dalla Sua famiglia, nel centenario della nascita con una Santa Messa presso la Chiesa parrocchiale di San Francesco d'Assisi, sabato 13 gennaio 2024, alle ore 19.
Nato in un contesto di umili origini, terzo di sei figli maschi di madre vedova, Tonino da giovanissimo con altri coetanei, si forma alla scuola di assistenti religiosi seguendo il pensiero di don Luigi Sturzo. Nell'agosto del 1943, con altri giovani -con cui condivise anni ed anni di passioni, nella sua amata Andria- riceve l'incarico di creare in città il primo nucleo della nascente Democrazia Cristiana sulle fondamenta dell'antica sezione del Partito Popolare fondata nel 1919 da don Riccardo Lotti e poi chiusa dal fascismo nel 1926.
Il nostro Paese, e forse Andria in particolare attraversavano un dopoguerra caratterizzato da fortissime tensioni sociali. Terribili alcuni episodi, come quelli di Andria, sfociati nell'eccidio delle sorelle Porro ed il sequestro di un gruppo di carabinieri. Tonino Nicolamarino, ben conscio di quello che l'Italia stava attraversando, mantenne saldi i suoi valori etico-religiosi, guadagnandosi la stima anche dei suoi avversari politici, come quando il 4 giugno 1944, vittima di una aggressione che gli aveva provocato una pugnalata alla nuca, seppe perdonare pubblicamente il suo aggressore, chiedendo ai Giudici del Tribunale di Trani di perdonarlo anch'essi rimandandolo a casa dai suoi figli.
All'impegno sociale prende sempre più corpo quello politico tanto che nel 1946, a ventidue anni viene eletto consigliere comunale, tanto da essere il più giovane d'Italia. A ventisei anni, nel 1950 assume il suo primo incarico amministrativo come "assessore al lavoro", primo di molti delicati incarichi ricoperti nelle Giunte Jannuzzi e Marano, con i quali contribuì a realizzare opere importanti per la città come la Villa Comunale o la scuola, l'asilo e la farmacia a Montegrosso. Per un trentennio, grazie a consensi plebiscitari, si impegnò in vari campi -oltre quello politico-, anche come dirigente delle Acli e poi dell'MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), della Comunità Braccianti, della Cisl, della Pastorale Diocesana del lavoro. Incarichi tutti ricoperti avendo sempre l'ansia per il bene dei suoi concittadini e la volontà di dimostrare ovunque i valori cristiani in cui credeva fermamente;
Nei primi anni settanta fu segretario politico cittadino della Democrazia Cristiana avendo come riferimento la dottrina sociale della chiesa ed il pensiero politico di Aldo Moro, sempre di casa ad Andria, dei cui principi di apertura verso l'altra parte politica fu fervente seguace. Risalgono a quel periodo il reclutamento di giovani leve che caratterizzeranno la politica andriese negli anni seguenti;
Fu a fianco del Vescovo Santo Mons. Giuseppe Di Donna, per il quale nutriva un profondo amore filiale, perpetrandone il ricordo dopo la sua morte, impegnandosi per quaranta anni per il Suo processo di beatificazione ed intitolandogli la "Scuola di formazione all'impegno sociale e politico" intuendo l'importanza e l'urgenza di pensare e fare cultura politica. Spese gli ultimi anni della sua esistenza, al servizio della comunità parrocchiale di San Francesco e del Santuario del SS. Salvatore, prima che la sua lunga e sofferente malattia affrontata con cristiana accettazione, ne comportasse la scomparsa all'età di settanta anni.
La Giunta Comunale di Andria, con delibera n. 44 del 29 febbraio 2016, recependo i pareri favorevoli espressi dalla Commissione per la Toponomastica, inserì il suo nome fra quelli da utilizzare, per la denominazione di strade, aree, edifici ed altre strutture di competenza comunale, anche se a tale deliberato ad oggi non si è ancora dato seguito. Una vita spesa quindi anticipando un concetto sempre attuale, ripreso in seguito dal pensiero di San Giovanni Paolo II il quale affermava che "i laici cristiani non possono sottrarsi dalle loro responsabilità, piuttosto devono dare prove di testimonianza attraverso un servizio onesto e disinteressato nel campo sociale e politico".
Tonino Nicolamarino, umile lavoratore ed appassionato politico, sarà ricordato dalla Sua famiglia, nel centenario della nascita con una Santa Messa presso la Chiesa parrocchiale di San Francesco d'Assisi, sabato 13 gennaio 2024, alle ore 19.