Religioni
Dal 18 maggio celebrazioni con il popolo: l'annuncio della Conferenza Episcopale Italiana
Firmato questa mattina a Palazzo Chigi il Protocollo per le misure di sicurezza
Italia - giovedì 7 maggio 2020
13.21
Ripartono in tutta Italia le celebrazioni nelle chiese con la partecipazione dei fedeli, a partire da lunedì 18 maggio. Ad annunciarlo sul proprio sito è la Conferenza Episcopale Italiana, dopo la firma di questa mattina a Palazzo Chigi del Protocollo con le misure da ottemperare per l'accesso ai luoghi di culto in occasione delle celebrazioni religiose. Il documento è stato sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, dal Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e dal Presidente della CEI, Card. Gualtiero Bassetti.
Il Protocollo stabilisce anzitutto che l'accesso individuale ai luoghi di culto deve evitare ogni tipo di assembramento sia nell'edificio che nei luoghi annessi, come le sacrestie e il sagrato. Obbligatorio indossare la mascherina per l'ingresso in chiesa e rispettare la distanza minima tra le persone di almeno 1,5 metri. Gli accessi saranno controllati da volontari/collaboratori che vigileranno sul numero massimo di persone consentite; qualora si registri un afflusso significativo di fedeli, si può considerare l'ipotesi di aumentare il numero delle celebrazioni. Durante l'entrata e uscita delle persone, inoltre, è preferibile che le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro e per evitare che porte e maniglie vengano toccate. Per ragioni di sicurezza, l'ingresso è vietato a chi presenta sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5 °C o è stato in contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti.
Al termine di ogni celebrazione, i luoghi di culto saranno igienizzati disinfettando gli oggetti sacri e altri strumenti utilizzati come i microfoni, cercando altresì di favorire il ricambio dell'aria; le acquasantiere restano vuote. Per quanto attiene allo svolgimento della celebrazione, il numero dei celebranti dovrà essere ridotto al minimo e gli stessi si terranno a distanza di sicurezza; è prevista la presenza di un organista ma non del coro. Resta omesso lo scambio della pace tra i riti preparatori alla Comunione, mentre per la distribuzione dell'Eucaristia, il celebrante o l'eventuale ministro straordinario dovranno indossare mascherina e guanti monouso avendo cura di coprire adeguatamente naso e bocca, e distribuendo l'ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.
Per motivi igienico-sanitari, i fedeli non potranno usufruire dei sussidi per i canti. Le offerte, inoltre, non saranno raccolte durante la celebrazione ma attraverso appositi contenitori collocati all'ingresso della chiesa o in altro luogo idoneo. Dal 18 maggio si potrà accedere nuovamente anche al Sacramento della Riconciliazione, avendo cura che si svolga in luoghi ampi e areati mantenendo la riservatezza del sacramento; sacerdote e fedele dovranno indossare la mascherina. Le disposizioni sono valide anche per le celebrazioni di Matrimoni, Battesimi, Unzione degli Infermi. Rinviato, invece, il sacramento della Confermazione.
Le misure stabilite nel Protocollo sono valide dal 18 maggio per tutte le chiese italiane, comprese quelle della diocesi di Andria per la quale si attendono comunicazioni ufficiali da parte del vescovo mons. Luigi Mansi.
Il Protocollo stabilisce anzitutto che l'accesso individuale ai luoghi di culto deve evitare ogni tipo di assembramento sia nell'edificio che nei luoghi annessi, come le sacrestie e il sagrato. Obbligatorio indossare la mascherina per l'ingresso in chiesa e rispettare la distanza minima tra le persone di almeno 1,5 metri. Gli accessi saranno controllati da volontari/collaboratori che vigileranno sul numero massimo di persone consentite; qualora si registri un afflusso significativo di fedeli, si può considerare l'ipotesi di aumentare il numero delle celebrazioni. Durante l'entrata e uscita delle persone, inoltre, è preferibile che le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro e per evitare che porte e maniglie vengano toccate. Per ragioni di sicurezza, l'ingresso è vietato a chi presenta sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5 °C o è stato in contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti.
Al termine di ogni celebrazione, i luoghi di culto saranno igienizzati disinfettando gli oggetti sacri e altri strumenti utilizzati come i microfoni, cercando altresì di favorire il ricambio dell'aria; le acquasantiere restano vuote. Per quanto attiene allo svolgimento della celebrazione, il numero dei celebranti dovrà essere ridotto al minimo e gli stessi si terranno a distanza di sicurezza; è prevista la presenza di un organista ma non del coro. Resta omesso lo scambio della pace tra i riti preparatori alla Comunione, mentre per la distribuzione dell'Eucaristia, il celebrante o l'eventuale ministro straordinario dovranno indossare mascherina e guanti monouso avendo cura di coprire adeguatamente naso e bocca, e distribuendo l'ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.
Per motivi igienico-sanitari, i fedeli non potranno usufruire dei sussidi per i canti. Le offerte, inoltre, non saranno raccolte durante la celebrazione ma attraverso appositi contenitori collocati all'ingresso della chiesa o in altro luogo idoneo. Dal 18 maggio si potrà accedere nuovamente anche al Sacramento della Riconciliazione, avendo cura che si svolga in luoghi ampi e areati mantenendo la riservatezza del sacramento; sacerdote e fedele dovranno indossare la mascherina. Le disposizioni sono valide anche per le celebrazioni di Matrimoni, Battesimi, Unzione degli Infermi. Rinviato, invece, il sacramento della Confermazione.
Le misure stabilite nel Protocollo sono valide dal 18 maggio per tutte le chiese italiane, comprese quelle della diocesi di Andria per la quale si attendono comunicazioni ufficiali da parte del vescovo mons. Luigi Mansi.